Intervista a Roberto Ionta, avvocato napoletano che da tempo si batte contro l’obbligo vaccinale. Tra le sue iniziative degli ultimi mesi la diffida al governatore Vincenzo De Luca contro le cards vaccinali che violavano la privacy dei medici, cosa che oggi esponenzialmente per tutte le categorie sta accadendo con il Green Pass.
Salve avvocato, come primo intervento le chiedo di darci una sua lettura degli eventi a cui abbiamo assistito in Italia, e non solo, nell’ultimo anno e mezzo.
Dalla pandemia, o per meglio dire dalla finta pandemia, è scaturito non solo il lockdown ma soprattutto è iniziata questa inflazione di vaccinazioni; attualmente infatti tutte le categorie sono interessate alle vaccinazioni contro la Covid19. Come sappiamo però sono le stesse vaccinazioni a far perdurare la pandemia, creando le cosiddette varianti, e questa non è un opinione mia personale, è l’opinione di Montagnier e Tarro, che sono grandi scienziati e non degli scemi, come vogliono farli passare. Il virus infatti, entrando in corpo vaccinato, muta e continua a circolare. Se continuiamo così, non solo non ne usciremo mai, ma soprattutto continueremo a foraggiare sempre di più le case farmaceutiche, che si stanno ingrassando sulle nostre spalle; non per niente, per quanto riguarda Pfizer, già andiamo verso la terza dose.
Il business dei vaccini è sotto gli occhi di tutti e c’è chi fin da subito ha voluto cavalcare mediaticamente quest’onda, come il Governatore della regione Campania De Luca. Egli non solo si è fatto grande promotore della campagna vaccinale, ma è stato anche il primo a finanziare il progetto di cards vaccinali. Dal punto di vista legale, soprattutto in termini di privacy, che cosa ha significato questo passaggio?
Le cards vaccinali, che hanno fatto da precursore al Green Pass, sono una grave violazione della privacy, tanto è vero che il Garante della Privacy aveva fatto già delle linee guida che evidentemente il governatore De Luca non ha mai visto nè sentito, che stabilivano che lo stato di salute di una persona è coperto assolutamente da privacy. Io non posso sapere se tu hai avuto delle malattie, queste informazioni sono personali e non possono essere diffuse. Nessuno ha diritto di chiedermi se sono vaccinato o meno, o se ho avuto il Covid19 o meno. Questo però sembra essere stato messo sotto i piedi prima da De Luca e ora da Draghi nonchè da tutto il sistema, che auspica il tracciamento dei vaccinati.
A proposito di tracciamento dei vaccinati, come sappiamo dal 6 agosto u.s. è entrato in vigore il Green Pass. Il modello italiano però sta provocando molti problemi dal punto di vista normativo poiché, a differenza di quanto prescrive il Regolamento Europeo, va a creare una vera e propria forma di imposizione alla vaccinazione, ciò su cui l’Europa è stata categoricamente contraria. Com’è possibile tutto ciò?
Quando l’Europa impone con un Regolamento qualcosa, l’Italia deve conformarsi direttamente; invece se c’è una Direttiva, la si recepisce con legge dello Stato. Quindi, il Green Pass modello italiano va sicuramente a violare la normativa europea, per questo motivo se si facesse una causa, o anche una class action, contro il Green Pass, richiamando questa normativa sarebbe molto facile vincerla. Allo stato attuale, il Green Pass è non solo un sistema di monitoraggio, ma un ricatto utilizzato affinché ci si faccia la vaccinazione; una punizione per chi non obbedisce sappiamo essere l’impossibilità di entrare dentro gli esercizi commerciali come ristoranti, palestre, musei. Fortunatamente, ora siamo in estate e si può vivere benissimo fuori dai locali, forse in inverno, non sarà così facile. Io non farò mai la vaccinazione nonostante questo sistema di monitoraggio ricattatorio forse mi impedirà di andare a fare la vacanza, ma non bisogna piegarsi a questi ricatti.
Lei pensa che questa battaglia possa essere condotta in maniera vincente nelle aule di tribunale, o la magistratura prenderà invece strade diverse?
Attualmente la magistratura ha già preso una strada, ma purtroppo per noi non è quella giusta. Io credo che oggi la magistratura sia vincolata da certe situazioni che non le permettono di garantire giustizia. Per loro è più semplice seguire la via vaccinale, per loro bisogna vaccinarsi. Per questo per noi avvocati è molto difficile praticare nelle aule di giustizia.
Questo indirizzo della magistratura come si innesta nel quadro dell’art 32 Costituzione e delle carte internazionali firmate dall’Italia?
L’art. 32 dice delle belle cose ma prevede anche la salute della collettività, quindi oggi si usa questo escamotage giocando con le parole, e rivalendosi poi sulla pelle delle persone. Si sta sacrificando l’individuo sull’altare della collettività, questo è il problema. Per quanto riguarda i trattati internazionali, come la Convenzione di Oviedo, essi oggi sono poco più che carta straccia.
L’Italia quindi dovrebbe uscire formalmente da questi trattati?
Non è necessario, può limitarsi a non rispettarli, così come non rispetta la sua stessa Costituzione. Il mancato rispetto bisognerebbe farlo valere in un aula di giustizia, però così torniamo al punto di cui sopra: ci vuole l’avvocato, ma c’è anche bisogno che il magistrato faccia la sua parte, recependo che è stata violata una norma di grado superiore. Purtroppo, non sempre si ottiene questa valutazione da parte del giudice.
Senza necessariamente volerci scagliare contro gli esercenti che applicheranno la normativa sul Green Pass, quale consiglio legale si sente di dare a coloro che si vedranno negato l’accesso ad alcuni luoghi?
Prima di tutto c’è da dire che il commerciante, o comunque qualsiasi esercente in generale, non può pretendere da me alcun tipo di documento poiché soltanto un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni è autorizzato a farlo. Ciò che si sta configurando è un abuso di potere in capo a soggetti non legittimati. Tra i consigli che posso dare, ci sarebbe quello di chiedere a nostra volta al commerciante se ha fatto il vaccino e se è in possesso del Green Pass, sia lui che tutte le altre persone che lavorano all’interno del locale, così da mettersi su uno stesso livello di confronto. In realtà, quello che mi auguro è che l’intelligenza dei commercianti prevalga sulla paura di essere sanzionati; quando avranno constatato che in verità non esistono i controlli a tappeto che stanno millantando adesso, smetteranno di mandar via i clienti sprovvisti di certificato, e ciò sia per l’importanza del guadagno a cui altrimenti dovrebbero rinunciare, sia per “il bene della patria”. C’è bisogno di tutti per uscire da questa situazione. Mi rimetto all’intelligenza delle persone, poiché sulla volontà dei nostri politicanti non possiamo fare affidamento.
D’altronde dopo le crisi economiche a cui abbiamo assistito negli ultimi 20 anni, continuare a perdere clienti per un “gioco politico” non è certamente auspicabile per nessuno. Per quanto riguarda invece le categorie obbligate alla vaccinazione, che consigli si sente di dare?
Bisogna combattere! Vedo che chi non vuole vaccinarsi è molto determinato, va a avanti e rischia anche la mancanza della retribuzione; quindi onore e merito ai sanitari e magari adesso anche agli insegnanti. Dal 3 agosto infatti, con il nuovo Decreto Draghi, anche i docenti sono una categoria praticamente sottoposta a vaccinazione obbligatoria, con questa storia del Green Pass. Inizialmente, consiglierei di accertarsi se si hanno delle patologie particolari che possano consentire il differimento o magari l’esenzione alla vaccinazione. Teniamo presente che bisognerebbe resistere fino al 31 dicembre, quando scadrà lo stato di emergenza, che non potrebbe né dovrebbe essere prorogato… uso il condizionale poiché ovviamente siamo in Italia e, non raramente, qui tutto è possibile. Quindi arrivare al 31 dicembre, magari facendo anche qualche tampone un paio di volte a settimana, piuttosto che cedere al ricatto. Altrimenti, impugnare una eventuale sospensione nelle aule di giustizia.
Parlando di giustizia, ma spostandoci sul piano europeo, stiamo assistendo in questi giorni a qualcosa di molto strano. Alcuni paesi come Francia e Italia hanno approvato la normativa sul Green Pass e la stanno applicando in maniera ferrea, creando tutti i problemi di cui abbiamo parlato finora, mentre altri paesi come la Spagna si sono opposti e lo stanno disapplicando, garantendo così la tutela dei diritti dei propri cittadini. Com’è possibile ciò a livello comunitario?
Domanda ottima a cui però attualmente è difficile rispondere, forse bisognerebbe andare in Spagna a fare le cause o cambiare nazionalità (ride, ndr). Ciò che posso sottolineare è che la questione giuridica è sempre rimessa alla prudenza del giudice e, come ho detto prima, quando non si ha la mente libera da certi condizionamenti che probabilmente arrivano dall’alto, legati anche al bombardamento mediatico a cui abbiamo assistito, o a causa di convinzioni proprie secondo cui bisogna vaccinarsi, non si decide secondo legge ma secondo propri orientamenti politici o di stupido moralismo.
Vuole fare un appello ai cittadini campani o, più in generale, agli italiani?
Si, vorrei dire a tutti di resistere. Soltanto resistendo si può dare una dimostrazione a questa classe politica, che poi è la prima responsabile di questa situazione, della nostra forza. Quindi ben vengano le manifestazioni, gli scioperi o anche le azioni giudiziarie, devono capire che non ci faremo sconfiggere. Non siamo delle pecore al macello, siamo esseri umani, individui liberi. Nessuno deve trattarci come dei semplici consumatori dei prodotti delle case farmaceutiche, questo è certo.
Avvocato le chiedo un commento finale sulle parole del giornalista Marcello Sorgi, il quale ha avanzato l’ipotesi di un governo militare per il dopo Draghi. Che ne pensa?
Oramai, purtroppo, in parte già ci siamo. Si pensi all’arrivo del Generale Figliuolo come commissario straordinario per l’emergenza Covid19. Se non si andrà oltre, è soltanto perché forse i politici italiani sanno ben fare gli interessi delle case farmaceutiche e dei poteri forti, mentre comprare altre persone per arrivare a questo scopo potrebbe essere troppo dispendioso.
Avvocato la ringrazio per questa bella intervista
Grazie a voi.
Massimo Cascone
ComeDonChisciotte.org