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Il lato oscuro degli antidepressivi

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A cura di Markus
Il 25 Gennaio 2025
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A Midwestern doctor

Riassunto:

*Gli antidepressivi SSRI sono tra i farmaci più dannosi sul mercato e hanno un grande impatto sulla società a causa del loro uso diffuso (e spesso ingiustificato).

*Gli effetti collaterali comuni degli SSRI (e degli SNRI) includono disfunzioni sessuali (spesso permanenti), appiattimento emotivo, grave agitazione, psicosi violente, declino cognitivo e difetti congeniti.

*L’effetto collaterale più preoccupante degli SSRI è la loro tendenza a causare suicidi e violenza omicida, tra cui sparatorie di massa

*La negazione da parte della psichiatria dei problemi legati agli SSRI porta spesso ed erroneamente a interpretarne gli effetti collaterali come segni di una malattia mentale preesistente, con conseguente aumento dei dosaggi e conseguenze catastrofiche

*Gli SSRI, come altri farmaci stimolanti (ad es.g., cocaina), possono generare comportamenti aggressivi e creano una forte dipendenza, per cui molti SSRI causano gravi crisi di astinenza una volta interrotta l’assunzione. Purtroppo esistono poche risorse per i pazienti che lottano per allontanarsi dagli SSRI.

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI e SNRI) sono stati a lungo commercializzati come la soluzione magica alla depressione e all’ansia, promettendo sollievo in una comoda pillolina. Ma dietro le pubblicità patinate e le approvazioni dei medici si nasconde una realtà molto più preoccupante. Questi farmaci non si limitano ad alterare la chimica cerebrale, ma possono dirottare le emozioni, sconvolgere la vita e portare a conseguenze ben peggiori delle patologie che sostengono di curare.

In effetti, c’è uno sporco segreto sugli antidepressivi SSRI: causano una violenza psicotica che di solito sfocia nel suicidio e talvolta in orribili omicidi (ad esempio, sparatorie di massa). È sorprendente che questo effetto collaterale sia stato scoperto nel corso degli studi clinici, insabbiato prima dalle case farmaceutiche e poi dalla FDA, dopo che l’agenzia aveva ricevuto un diluvio di reclami [1] (39.000 nei primi nove anni [2]) dopo l’immissione sul mercato del primo SSRI, il Prozac.

Inizialmente, i media avevano riferito che molti responsabili di sparatorie di massa assumevano gli SSRI. Tuttavia, l’emanazione di un ordine di non divulgazione, aveva poi reso impossibile sapere con quali farmaci fossero in terapia i responsabili di tali sparatorie e l’argomento era diventato tabù e impossibile da discutere. Fortunatamente, la situazione è cambiata di recente (ad esempio, nel 2022, dopo che un mio articolo che raccoglieva le prove delle cause della sparatorie di massa era diventato virale, Tucker Carlson vi aveva dedicato un servizio e importanti esponenti politici conservatori avevano gradualmente iniziato a parlare apertamente delle sparatorie di massa causate dagli SSRI [3]).

Nota: di recente ho appreso da un funzionario del CDC che quest’ultimo aveva monitorato in segreto i farmaci assunti dagli autori di sparatorie di massa e aveva trovato un collegamento con gli SSRI, ma non lo aveva reso pubblico a causa del terremoti politico che questa ammissione avrebbe provocato.

La curva a campana della tossicologia

In tossicologia, in genere le reazioni gravi ed estreme si verificano molto meno frequentemente di quelle moderate:

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Per questo motivo, quando si verifica una reazione avversa molto preoccupante e inequivocabile (ad esempio le morti improvvise in giovani atleti sani causate dai vaccini Covid), ciò suggerisce che si sta vedendo solo la punta dell’iceberg e che le lesioni molto meno gravi si verificano molto più frequentemente.

Ad esempio, una stima [4] ha rilevato che tra i vaccinati per la COVID, il 18% era stato danneggiato, lo 0,93% era rimasto invalido e lo 0,05%-0,1% era morto, mentre un’altra indagine [5] ha rilevato che il 41% dei vaccinati aveva riportato lesioni, di cui il 7% gravi.

Nel caso degli SSRI, la violenza psicotica che possono generare è purtroppo solo la punta di un iceberg assai grande e ci sono molti modi meno gravi con cui possono interferire con la mente, il corpo e le emozioni.

Gli effetti collaterali nascosti degli SSRI

Molti dati dimostrano che i danni causati dagli SSRI superano di gran lunga gli eventuali benefici. Per esempio, un sondaggio [6] condotto in Nuova Zelanda su 1.829 pazienti in terapia con antidepressivi aveva dimostrato che i danni provocati dagli SSRI superano di gran lunga i benefici:

Il 62% aveva riferito difficoltà sessuali, il 60% si era sentito emotivamente insensibile, il 52% aveva lamentato una perdita dell’identità, il 39% si era preoccupato meno degli altri, il 47% aveva sperimentato agitazione, il 39% aveva avuto deazioni suicide.

In quell’indagine, tra gli altri effetti collaterali meno comuni (in ordine di frequenza decrescente) erano stati segnalati: insonnia, incubi, digrignamento delle mandibole, sudorazione, visione offuscata, costipazione, sonno disturbato/irrequieto, ansia, palpitazioni cardiache, difficoltà di pensiero, stanchezza/esaurimento, sogni strani/vividi, muscoli/articolazioni rigidi, “scosse cerebrali”, mania, sbadigli eccessivi, attacchi di panico, perdita di memoria, calo della motivazione, sudorazione notturna e diminuzione dell’appetito.

Questo elenco corrisponde a quello che ho riscontrato in molti altri set di dati [7] (sebbene siano comunemente segnalati anche altri disturbi, come sensazione di agitazione, tremore o ansia, indigestione, mal di stomaco e diarrea).

Nota: un altro problema importante degli SSRI (che difficilmente verrà rilevato da un sondaggio basato sui sintomi) è che gli SSRI causano spesso il disturbo bipolare.

Violenza psicotica: una verità soppressa

Quando il Prozac era stato immesso sul mercato a metà degli anni ’80, l’industria farmaceutica non aveva ancora convinto il mondo che tutti fossero depressi e avessero bisogno di un antidepressivo. Così, dato che gli SSRI funzionano in modo simile a uno stimolante come la cocaina [8], il Prozac era stato inizialmente commercializzato come un “miglioratore dell’umore”.

Allo stesso modo, nel 1985, quando i revisori della sicurezza della FDA avevano esaminato la richiesta di commercializzazione del Prozac da parte di Eli Lily, si erano resi conto conto che l’azienda aveva “omesso” di segnalare gli episodi psicotici nei pazienti che assumevano il farmaco e che gli effetti avversi del Prozac assomigliavano a quelli di un farmaco stimolante.

A loro volta, le avvertenze riportate sulle etichette degli SSRI [9], come ansia, agitazione, attacchi di panico, insonnia, irritabilità, ostilità, aggressività, impulsività, acatisia, ipomania e mania, corrispondono agli effetti comunemente osservati con le comuni droghe stimolanti, come la cocaina e la metanfetamina.

Nota: da un’ampia indagine è emerso che il 44% dei pazienti che assumevano farmaci psichiatrici aveva interrotto la terapia a causa degli effetti collaterali, un quarto dei quali era dovuto all’agitazione indotta da SSRI [10].

Alla luce di ciò, e del fatto che la violenza da SSRI viene comunemente attribuita a una “malattia mentale preesistente”, ho raccolto numerosi studi (compresi quelli che l’industria ha cercato di insabbiare) che dimostrano che sono i farmaci stessi a causare la violenza. Per esempio:

  • Una revisione di Cochrane [11] ha valutato 150 studi in cui a volontari sani erano stati somministrati SSRI e ha scoperto che circa un terzo di essi aveva deliberatamente omesso di parlare degli effetti collaterali degli SSRI e che circa la metà degli studi non era mai stata resa pubblica (presumibilmente per nascondere i dati relativi).

Alla fine, solo 14 dei 150 studi erano risultati idonei per la meta-analisi (in quanto contenevano informazioni sufficienti per consentire ai ricercatori di sapere cosa fosse realmente accaduto) e in questi 14 studi era stato riscontrato che gli SSRI raddoppiavano il rischio di suicidio.

  • Nel 2000, David Healy aveva pubblicato uno studio [12] condotto su 20 volontari sani – tutti senza precedenti di depressione o altre malattie mentali – e, con grande sorpresa, due di loro (10%) avevano manifestato tendenze suicide quando avevano ricevuto lo Zoloft. Una di loro era stata sul punto di uccidersi gettandosi sotto un treno o un’auto, quando una telefonata l’aveva salvata.

Entrambi i volontari erano rimasti disturbati per diversi mesi con forti cambiamenti a carico della personalità.

  • Nel 1978, Eli Lilly aveva dimostrato [13] che gatti amichevoli da anni a cui era stato somministrato il Prozac avevano iniziato a ringhiare e a soffiare ed erano diventati decisamente ostili. Una volta sospeso il Prozac, i gatti erano tornati al loro solito comportamento amichevole nel giro di una o due settimane.

Nota: l’FDA aveva ipotizzato che gli SSRI potessero ridurre la violenza in alcuni soggetti, ma provocare un aumento della violenza in altri [14]. Allo stesso modo, una revisione di 84 studi su animali aveva mostrato che la riduzione dell’aggressività in seguito al trattamento con SSRI era stata osservata più comunemente, ma che, a volte, gli animali erano diventati più aggressivi [15].

Disfunzione sessuale

Uno degli effetti collaterali che, a mio avviso, illustra meglio lo scarso rapporto rischio-beneficio degli SSRI è la disfunzione sessuale, in quanto è assai probabile che l’impossibilità di avere rapporti sessuali renda una persona depressa (e in alcuni casi suicida [16]), invalidando completamente la giustificazione dell’assunzione di un SSRI per “sentirsi di nuovo felici”.

Ad esempio, uno studio spagnolo [17,18] condotto su 1.022 pazienti che assumevano gli SSRI più comunemente prescritti aveva rilevato che:

  • I farmaci avevano causato disturbi sessuali nel 59% di loro e il 40% dei pazienti aveva considerato tale disfunzione inaccettabile
  • Il 57% aveva sperimentato una diminuzione della libido
  • Il 57% aveva sperimentato un orgasmo o un’eiaculazione ritardati
  • Il 46% aveva sperimentato assenza di orgasmo o eiaculazione
  • Il 31% aveva sperimentato disfunzione erettile o diminuzione della lubrificazione vaginale

Nota: risultati simili sono stati ottenuti in altri studi [19] e ho incontrato molti uomini e donne che hanno continuato a sperimentare disfunzioni sessuali anche molto tempo dopo aver interrotto l’assunzione di SSRI (poiché spesso queste disfunzioni sono permanenti).

Ciò che trovo più sorprendente della disfunzione sessuale da SSRI è che, mentre gli psichiatri tendono a minimizzare o a ignorare il problema, allo stesso tempo prescrivono gli SSRI per il trattamento dell’eiaculazione precoce, il che è un altro esempio di come l’industria farmaceutica cerchi di avere la botte piena e la moglie ubriaca (soprattutto se si considera che molti produttori di SSRI vendono anche farmaci per la disfunzione erettile).

Nota: uno dei motivi per cui questo effetto collaterale è poco riconosciuto è che i pazienti sono imbarazzati e spesso non lo riferiscono, a meno che non vengano specificamente interpellati (ad es, nello studio spagnolo, mentre il 59% degli utilizzatori di SSRI aveva riferito disfunzioni sessuali, solo il 20% lo aveva fatto senza essere stato sollecitato [20] – evento improbabile in una sperimentazione farmacologica finalizzata alla commercializzazione di un farmaco).

Appiattimento emotivo – Perdere l’essenza della vita

Dopo che gli SSRI erano stati immessi sul mercato, avevo subito notato che a volte alteravano drammaticamente la personalità di chi li assumeva. Per esempio, spesso distruggevano l’impulso che le persone avevano di fare qualcosa nella loro vita  e in alcuni casi, purtroppo, ho visto questo deragliamento emotivo andare avanti per decenni.

Allo stesso modo, avevo iniziato a sentire storie di persone che descrivevano come la loro esperienza di vita si fosse spenta, spesso in modo non troppo diverso da come i farmaci “intorpidiscono” la sessualità. Alcune delle storie più comuni includono:

  • Non avere risposte emotive in situazioni in cui si dovrebbe averne una – Per esempio, ho visto numerosi casi di persone che avevano un lavoro o una relazione malsana, che andavano dal medico per farsi aiutare con la depressione, che venivano rapidamente messe sotto Prozac e che poi sprecavano un decennio della loro vita perché il Prozac (o un altro SSRI) toglieva loro la spinta ad uscire da quella situazione tossica. Allo stesso modo, ho sentito molte persone affermare che il Prozac toglieva loro la gioia di vivere.
  • Perdere la profondità e la ricchezza della vita – Questo commento, per esempio, è un ottimo esempio:

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[Sentirsi depressi, naturalmente, è doloroso e deve essere affrontato, ma ancora peggio è la “depressione antidepressiva”. È come se i pensieri diventassero oleosi e si muovessero in modo strano.
Per quanto riguarda la disconnessione, può essere sperimentata in un paio di modi, oltre a quello che hanno menzionato gli altri.
a) i colori del mondo sono meno vividi, meno saturi. È simile alla visione di un’immagine digitale che è stata resa leggermente più chiara, ma allo stesso tempo i bordi diventano più nitidi.
b) il mondo diventa più secco. È come se ci fosse un’umidità tra voi e gli altri, un liquido caldo e gioioso, ma con le droghe si diluisce e non nutre più.

Cosa abbastanza strana, spesso quando faccio qualcosa che è profondamente curativo per qualcuno (o un paziente ottiene quel risultato con qualcun altro), essi condividono che tutto sembra più vivido e vedono più colori…]

Nota: in psichiatria, questa anestesia emotiva (non trovare le cose piacevoli come prima) è nota come “blocco emotivo”. A seconda degli studi (ad esempio quelli citati sopra), tra il 40% e il 60% di coloro che assumono SSRI sperimentano questo effetto collaterale, che a volte viene razionalizzato come un compromesso necessario per eliminare il dolore emotivo associato alla depressione.

Uno dei maggiori problemi della nostra società è la convinzione, diffusa dai media, che non dovremmo mai provare emozioni negative. In realtà, esse sono una componente critica dell’esperienza umana e spesso sono necessarie per la nostra crescita e per identificare la direzione corretta della nostra vita. Purtroppo, per commercializzare la depressione (e gli SSRI) è stato necessario patologizzare aspetti normali della vita e trasformarli in malattie permanenti che richiedono un trattamento indefinito.

Difetti congeniti – una conseguenza nascosta

Una volta approvato un farmaco, le aziende farmaceutiche cercheranno sempre di espandere il loro mercato (ad esempio, è per questo che dopo che gli adulti avevano smesso di volere il vaccino COVID-19, avevano iniziato a spingerlo sui bambini – anche se i bambini hanno una probabilità quasi dello 0% di morire a causa della COVID-19).

Con gli SSRI, l’industria ha lavorato allo stesso modo per spingerli su gruppi vulnerabili (ad esempio, bambini in affidamento, studenti “in difficoltà”, detenuti o persone in libertà vigilata, madri incinte e anziani) e ogni gruppo ha subito conseguenze significative da queste pratiche, soprattutto perché a molti non è consentito rifiutare i farmaci. Questa eccellente scenetta di Peter Gøtzsche illustra l’assurdità di imporre gli antidepressivi alle donne incinte:

Spingere l’uso degli SSRI per le donne in gravidanza è razionalizzato dal fatto che le donne sono spesso depresse durante o dopo la gravidanza (il che è spesso dovuto a livelli eccessivi di rame, un fenomeno abbastanza facile da trattare in modo naturale). Purtroppo, ci sono diverse ragioni per cui gli SSRI non sono sicuri in gravidanza. Tra queste:

  • Gli SSRI aumentano il rischio di nascite premature [21], con il rischio maggiore (raddoppiato) se l’SSRI viene assunto durante il terzo trimestre;
  • Gli SSRI aumentano significativamente il rischio di difetti del setto [interatriale] [22] (che spesso richiedono un intervento chirurgico al cuore per essere riparati). Uno studio condotto su 500.000 neonati in Danimarca ha rilevato che le madri che assumevano un solo SSRI durante la gravidanza facevano salire la probabilità di un difetto del setto nel loro bambino dallo 0,5% allo 0,9%, mentre l’assunzione di due o più SSRI la faceva salire al 2,1%. Inoltre, mentre in media l’assunzione di un SSRI raddoppiava il rischio di un difetto alla nascita, l’aumento del rischio variava dal 34% al 225%, a seconda dell’SSRI.
  • Gli SSRI aumentano significativamente il rischio di ipertensione polmonare persistente nei neonati. Uno studio condotto su 1.173 neonati ha rilevato che gli SSRI aumentano il rischio di ipertensione polmonare persistente di 6,1 volte [23], mentre un altro studio ha rilevato un aumento di 4,29 volte [24] e un altro ancora di 2,5 volte [25].

Dato che questa condizione interessa 1/ 2 nascite su 1.000 ed è spesso fatale, questo “piccolo” rischio non è bastato alla FDA per farle riconsiderare la sua posizione a favore di questi farmaci per le donne in gravidanza [26].

Nota: altre complicazioni neonatali legate agli SSRI includono irritabilità, tremore, ipertonia e difficoltà a dormire o ad allattare.

Il ruolo del marketing nella popolarità degli SSRI

Allo stesso modo in cui l’industria farmaceutica spende cifre esorbitanti per commercializzare in modo disonesto i farmaci, essa spesso escogita modi elaborati per far apparire un farmaco inutile (o peggio) come degno di essere venduto a tutta l’America (a mio parere il concetto è meglio espresso dall’espressione “mettere il rossetto su un maiale ” [28]).

Poiché la “depressione” è così soggettiva, è ancora più facile giocare con questa ricerca. Di conseguenza, quando gli studi “di successo” sugli antidepressivi vengono esaminati con attenzione, come per molti altri prodotti farmaceutici (ad esempio, i vaccini COVID e HPV), si scopre che i benefici sono relativamente insignificanti, mentre i rischi, di gran lunga maggiori, vengono nascosti con elaborate riclassificazioni.

Nota: gli antidepressivi funzionano per un sottogruppo di pazienti metabolici (la cui disfunzione metabolica può essere trattata anche naturalmente). Sfortunatamente, i medici non vengono addestrati a fare uno screening di questi pazienti, perché tale screening eliminerebbe la maggior parte dei potenziali clienti degli SSRI.

Fortunatamente, ci sono alcuni parametri che non possono essere nascosti. Uno dei più noti è la mortalità complessiva (quante persone sono morte in terapia con il farmaco e quante senza), e questo solo perchè non è possibile riclassificare la morte. Un altro è il numero di pazienti che scelgono volontariamente di interrompere l’assunzione di un farmaco:

  • Una revisione di 29 studi clinici pubblicati e 11 non pubblicati, contenenti 3.704 pazienti che avevano ricevuto il Paxil e 2.687 che avevano ricevuto un placebo, ha rilevato che una percentuale uguale di pazienti in entrambi i gruppi aveva abbandonato lo studio prima del tempo (suggerendo che i benefici del Paxil non compensavano gli effetti collaterali) e che, rispetto al placebo, il 77% in più aveva interrotto il farmaco a causa degli effetti collaterali e il 155% aveva interrotto perché aveva sperimentato tendenze suicide [29].
  • Uno studio condotto su 7.525 pazienti ha rilevato che il 56% di essi aveva scelto di interrompere l’assunzione di un SSRI entro 4 mesi dalla prescrizione [30].
  • Un sondaggio internazionale condotto su 3.516 persone appartenenti a 14 gruppi di difesa dei pazienti ha rilevato che il 44% aveva interrotto definitivamente l’assunzione di uno psicofarmaco a causa dei suoi effetti collaterali [31].
  • Un sondaggio condotto su 500 pazienti ha rilevato che l’81,5% non è sicuro che i propri antidepressivi siano necessari [32].

In altre parole, se la maggior parte dei pazienti si sente peggio con un farmaco che assume per “sentirsi bene” rispetto a quando non lo assume, significa che gli studi che proclamano che i farmaci fanno sentire meglio i pazienti sono fraudolenti.

Inoltre, migliaia di storie straordinariamente simili possono essere reperite online [33]. I pazienti sperimentano una serie di effetti collaterali prima inimmaginabili che scuotono le fondamenta del loro mondo, pensano che ci sia qualcosa di sbagliato in loro (e quindi attraversano un periodo di incredulità), non trovano alcun sostegno o comprensione nel campo medico – e poi alla fine si rendono conto di aver confidato nel fatto che i loro medici pensano di avere conoscenze che, in realtà, non possiedono.

“E sai, questo è straziante. Io ci sono passata e ho sentito che il mondo mi era sprofondato sotto i piedi. Non c’era una rete di sicurezza medica. Quindi il fenomeno sociologico esiste e non è ancora filtrato nella medicina. La medicina ha i suoi modi di raccogliere informazioni, e in psichiatria, per qualche motivo, continuano a chiedersi l’un l’altro quale sia la verità invece di chiederla ai pazienti. La voce del paziente non è per nulla riconosciuta in psichiatria “[34].

Nota: questa esperienza con gli SSRI rispecchia molte altre lesioni da farmaci (ad esempio, ho sentito storie quasi identiche da innumerevoli persone danneggiate dai vaccini COVID-19).

Soprattutto, molti pazienti riferiscono che i loro medici, al momento della prescrizione, non li avvertono dei molti effetti collaterali degli SSRI. In breve, molte persone di mia conoscenza non solo sono state inutilmente danneggiate da questi farmaci, ma sono state anche ingannate [35] dai medici da cui si erano fatte curare.

Conclusione

Nel corso degli anni, ho chiesto a innumerevoli medici olistici quali fossero, secondo loro, i cinque farmaci più pericolosi e più prescritti sul mercato e, senza eccezioni, gli SSRI compaiono sempre in quell’elenco. In questo articolo ho cercato di illustrare alcuni dei danni più frequenti di questi farmaci, ma, purtroppo, ho solo sfiorato la superficie.

Per esempio, a causa del modo in cui vengono dosati, gli SSRI creano un’incredibile dipendenza e, se viene diminuito il dosaggio, possono insorgere una serie di sintomi gravi (per esempio, la variazione della dose è comunemente causa di suicidi e omicidi da SSRI [36]  motivo per cui non si dovrebbe mai interromperne bruscamente l’assunzione).

Tragicamente, i medici non sono addestrati a riconoscere queste crisi di astinenza (in genere le interpretano come una malattia preesistente che non viene più contrastata dagli SSRI e continuano a somministrare i farmaci) e pochissimi sanno come ridurre gradualmente in modo sicuro il dosaggio degli SSRI nei loro pazienti.

Fortunatamente, con il movimento MAHA, questa situazione sta iniziando a cambiare. Per esempio, si consideri ciò che aveva dichiarato RFK Jr. [37] quando aveva condiviso questo articolo:

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Per questo motivo, per la prima volta nella mia vita, spero sinceramente che questa tragedia che dura da quasi 40 anni abbia finalmente fine [38]. Per questo motivo, è ora imperativo che ognuno di noi faccia tutto il possibile per esporre i lati dimenticati della medicina, in modo da creare una pressione pubblica che ponga fine a queste atrocità farmaceutiche e ripristini le incredibili terapie naturali che erano state rimosse dal mercato per proteggere questi grotteschi monopoli farmaceutici.

A Midwestern doctor

Nota dell’autore: questa è una versione abbreviata di un articolo più lungo che tratta i punti sopra citati in modo molto più dettagliato e illustra come sospendere gli SSRI in modo sicuro. L’articolo e i suoi riferimenti aggiuntivi possono essere letti qui. Inoltre, è possibile leggere qui un articolo di accompagnamento sull’industria della depressione e sulle terapie naturali efficaci per la depressione.

Riferimenti:

Link: https://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2025/01/24/ssri-dark-side-antidepressants.aspx?cid_source=takecontrol&cid_medium=email&cid_content=art1HL&cid=20250124_TC

24.01.2025
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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