Di Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org
Un colpo al cerchio e uno alla botte, il governo Meloni sembra avere la labirintite quando si affronta la tematica Covid, molti meno tentennamenti quando si tratta di foraggiare di armi l’Ucraina. I fatti però sono i fatti e bisogna parlare di quelli: il ministro della salute Schillaci ha appena silurato il direttore generale di Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) Nicola Magrini, colui che fu nominato dal suo predecessore Speranza all’inizio dell’era pandemica, a marzo 2020. Il suo cv parla di una lunga trafila nell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sarà anche per questo che Speranza gli aveva affidato “le chiavi” della gestione farmaceutica della crisi, dal Sars Cov 2 ai vaccini, oltrechè una torta da oltre 30 miliardi di euro, tanto vale il giro annuale farmaci/sanità.
“Siamo uno dei paesi più vaccinati al mondo, e con i vaccini migliori. Ma non dobbiamo sederci sugli allori. Non si vive di rendita e la campagna deve essere proseguita” diceva Magrini a Repubblica, appena due giorni fa.
Sembra che il Segretario del PD ci sia rimasto male, e già solo questa sarebbe una buona notizia: “scelta di discontinuità grave e sbagliata“. Quindi tutto da rifare, anzi, tutto da mantenere: più tachipirina, più vigile attesa e più dosi.
La rimozione di #Magrini dalla guida dell’ #AIFA è una scelta di discontinuità grave e sbagliata. Una scelta di parte che è anche un segnale pericoloso e preoccupante. Su #salute, protezione dei più deboli e lotta alla #pandemia c’è bisogno non di scelte faziose ma di continuità.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) January 4, 2023
Il governo ha iniziato lo spoils system proprio dall’Agenzia Italiana del Farmaco, che – comunque – nell’ottica della nuova riforma dell’ente varata lo scorso dicembre, non prevede più la figura del Direttore Generale.
Quindi Magrini resterà in carica fino al 23 gennaio prossimo. Aveva criticato il governo sui vaccini proprio nell’intervista rilasciata a Repubblica: “a ottobre con l’inizio della stagione delle infezioni respiratorie sarebbe stata necessaria una campagna più convinta“. Non proprio un segnale distensivo verso l’esecutivo Meloni.
Poi la doccia fredda, o magari attesa, visto il cambio di governo?
In ogni caso, stante la nuova riforma dell’ente, dai prossimi mesi non sarebbe stato comunque lui il direttore generale di Aifa, in quanto, prima di silurarlo gli avevano già tolto di mezzo la poltrona.
Di Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org
05.01.2023
FONTI
https://www.aifa.gov.it/-/aifa-nicola-magrini-si-e-insediato-all-agenzia-italiana-del-farmaco
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2022/12/27/301/sg/pdf
—
Foto – Fonte AIFA