Il Council on Foreign Relations vede un conflitto Nato-Russia come scenario di conflitto maggiormente a rischio per il 2017

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FONTE: ZEROHEDGE.COM

Il Council of Foreign Relations ha reso pubblico nella giornata di ieri il suo annuale Preventive Priorities Survey (Sondaggio sulle priorità preventive) che valuta possibili punti focali nello sviluppo di conflitti già in corso, come anche di potenziali conflitti in base alla loro possibilità di manifestarsi nell’anno successivo, insieme a una valutazione del loro possibile impatto sugli interessi USA.
Un confronto caldo tra Nato e Russia è stato classificato come “top risk” (massimo rischio) nell’ambito del sondaggio del Council on Foreign Relations, condotto da esperti di politiche estere. Si è piazzato primo tra gli eventi probabili con un potenziale maggiore impatto sugli Stati Uniti insieme al rischio di un conflitto nucleare contro la Corea del Nord, un attacco cibernetico di enormi proporzioni e pesanti attacchi terroristici rivolti contro Stati Uniti.
Le possibilità che questi scenari di conflitto a massimo impatto possano realmente avverarsi sono state divise in due gruppi, quelle con moderata possibilità di verificarsi ma di massimo impatto e quelle maggiormente probabili ma di impatto più contenuto.
A differenza degli anni precedenti, nessun scenario per il 2017 è stato giudicato sia improbabile che di massimo impatto per gli Stati Uniti, il che rappresenta un cambiamento rispetto all’anno scorso in cui l’intensificazione del conflitto Siriano era classificato come il massimo scenario di rischio. I partecipanti la sondaggio hanno continuato a sostenere che una intensificazione del conflitto Siriano è uno scenario molto probabile per il 2017, ma hanno declassato il suo impatto per gli interessi Statunitensi da “alto” a “moderato”.
Dal sondaggio sono emersi i seguenti sette scenari di potenziale conflitto come potenziali conflitti di “livello massimo” per il 2017:
Impatto: Alto  Probabilità: Moderate
 
1 Confronto militare, deliberato o non intenzionale, tra Russia e Paesi membri della NATO, originata dal comportamento “assertivo” della Russia in Europa dell’Est
2 Grave crisi in Corea del Nord causata da test nucleari o di missili balistici intercontinentali (ICBM), da una provocazione militare o instabilità politica interna
3 Grave e devastante attacco cibernetico all’infrastruttura di importanza critica degli USA
4 Attacco terroristico con numerose vittime sul suolo Americano o sul suolo di un alleato da parte di terroristi stranieri o interni
Tra gli scenari di minore impatto, il Council on Foreign Relations ha annoverato i seguenti:
Impatto: Moderato Probabilità: Alte
 
1 Impennata di violenza e instabilità in Afghanistan come risultato di un continuo rafforzamento dell’insorgenza Talebana e potenziale collasso dell’autorità Statale
2 Intensificazione della violenza tra Turchia e i vari gruppi armati Curdi entro i confini nazionali Turchi o in Paesi confinanti
3 Intensificazione della guerra civile in Siria risultante da un aumento del supporto esterno ricevuto dalle fazioni belligeranti, incluso possibile intervento militare di potenze straniere
 
Quattro conflitti sono stati invece declassati a priorità di secondo piano per il 2017. TTra queste si annoverano instabilità politica neli Paesi dell’Unione Europea come risultato della crisi dei rifugiati, la frammentazione dell’Iraq come risultato della violenza settaria e lo Stato Islamico, un aggravamento delle tensioni tra Israele e Palestina ed infine la partizione politica della Libia.
Il Center for preventive action (CPA, Centro per l’azione preventiva) del Council on Foreign Relations, che ha condotto il sondaggio, ritiene che se qualsiasi escalation, sia premeditata che accidentale, abbia luogo lungo i confini Russia-Nato, sarà come conseguenza del “comportamento assertivo della Russia”, ignorando del tuttFojo la versione Russa dei fatti, secondo cui soltanto una provocazione de parte dei membri Baltici della NATO potrebbe dare luogo a qualsiasi scenario conflittuale. Intendendo con questo vistose esibizioni di riarmo o esercizi militari in grandissima scala.
Le potenzialità di crisi in Corea del Nord si ritengono invece esacerbate da una escalation nella frequenza di test con missili balistici intercontinentali (ICBM) da parte di Pyongyang o in alternativa dal rischio di conflitti interni percepito. A parte Russia e Corea del Nord, nella categoria “potenzialità moderata ma ad alto impatto” gli esperti hanno inserito un attacco terroristico con alto numero di vittime contro Stati Uniti o uno degli alleati (ritenuto possibile sia da parte di terroristi “importati” che interni) e un attacco cibernetico ad alto impatto.
Quattro i conflitti declassati a priorità minori per il 2017: stabilità politica nei Paesi UE come risultato della crisi dei rifugiati, frammentazione dell’Iraq causata da violenze settarie e Stato Islamico, aumento delle tensioni tra Israeliani e Palestinesi e la scissione politica della Libia. E’stato invece mantenuto il profilo di rischio per l’Afghanistan dove i Talebani insorti controllano al momento un terzo del Paese e il conflitto Curdo-Turco, un conflitto lungo i  confini mai sopito. Entrambe le possibilità menzionate sono giudicate di moderato impatto per gli interessi USA, ma ad altissima probabilità di avvenire.
La maggiore incognita resta ad ogni modo Trump, che risposta offrirà per le crescenti crisi geopolitiche: “Con una nuova amministrazione presidenziale in carica, è importante aiutare i legislatori ad anticipare ed evitari crisi politiche che hanno probabilità di avere luogo e minacciare gli interessi USA. Il nostro sondaggio annuale si ripropone di evidenziare le maggiori fonti di instabilità e conflitti nel mondo in modo tale che il Governo possa stabilire il giusto ordine di priorità nei suoi sforzi”, ha dichiarato Paul B.Stares, collega del Generale John W. Vessey alla direzione della sezione prevenzione conflitti del Council on Foreign Relations.
14.12. 2o16
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CONZI
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