Di Andrea Larsen
Qualche mese fa realizzai un video su un articolo di giornale che sembra esser passato quasi ignorato (un pò l’apatia moderna, la superficialità come virtù oppure perché i giornalisti sono quasi tutti de-pensanti pappagalli del potere o magari perché i quotidiani senza i finanziamenti pubblici non sopravvivrebbero con i pochissimi lettori che hanno e quindi è un miracolo che qualcuno abbia letto quella notizia…non so), comunque tale articolo parlava di come un governo gestito da IA non sarebbe mal visto dalla popolazione. Un pensiero non certo così leggero da affrontare, ma come si sa, tutto viene ridotto a chiacchera, a pubblicità di un “prodotto” da vendere, a “novità” per forza positiva perché è l’ultima idea nata, a salotto d’opinione..e così i diritti inviolabili conquistati, la tradizione ereditata, il valore sacro della volontà umana che fanno parte di un popolo, si perde, si dimentica, non si considerano più importanti.
Perché l’IA decide in 3 secondi, mentre noi siamo troppo lenti. In 3 secondi può condannarti in Tribunale, può decidere che tu sia da eliminare, oppure semplicemente decide di non rispondere alle tue volontà e andare per la sua strada.
Pochi giorni fa, nell’aula del nostro parlamento, il senatore Marco Lombardo (inutile dire di quale schieramento sia, poco conta) prende la parola e legge il suo intervento.
Dopo poco confessa che il suo intervento è stato interamente scritto (“virgole comprese” ci tiene a sottolineare) dall’Intelligenza Artificiale, nello specifico Chat GPT-4. Si è concesso la “libertà” di aggiungere personalmente solo le righe finali per confessare questo suo “lavoro” con l’IA. Il motivo di questa sua collaborazione con l’IA e la lettura di tale scritto da lui non composto? Voler fare una provocazione in aula in merito ai pericoli circa l’utilizzo di tali strumenti. Ha sottolineato, in una bilancia morale e pratica, che ci sono delle opportunità enormi ma anche rischi importanti, tra i tanti la diffusione, ad esempio, di Fake News (si vorrà forse proporre una Polizia della Rete per filtrare le notizie approvate dallo Stato e quelle considerate false e da censurare secondo canoni dal potere stesso decisi? Non ci sorprenderebbe, tale Sistema è già struttura reale in determinati paesi). Consiglio naturalmente a tutti di andare ad ascoltare integralmente il “suo” intervento.
In ogni caso di questa provocazione cosa resta però? Nulla. E’ la superficiale, a mio avviso, critica di un programma (ChatGpt) che è forse la miglior risposta alle domande degli uomini e donne moderni totalmente restii a pensare autonomamente da tempo, di un IA che appare (ma il suo vero potere è invisibile) con giochetti simili alla carota per l’asino, è insomma, se non si fosse capito, un sottolineare la necessità (ennesima) di un compromesso con tali strumenti al fine di ottenere i vantaggi ma (illusoriamente) di poterne controllare i rischi.
Altro discorso sarebbe stato se avesse detto:
“L’Intelligenza Artificiale che vediamo è adesso diffusa lentamente per uso civile, ma nel mondo militare è sicuramente ancora più potente e vasta e questo è un dato di fatto che possiamo considerare certo, quindi è un dato che rappresenta una palese minaccia per la sopravvivenza dell’Uomo sul pianeta. La natura della Tecnica (di Elluliana memoria) è irrefrenabile, il suo obbiettivo unico non è renderci la vita confortevole, ma fare ogni cosa possibile per tutelare la propria sopravvivenza e far evolvere i propri processi. Ovviamente a costo anche della nostra pelle. Quindi niente compromessi, niente vantaggi, niente “basta saper gestire..”, la verità è che una volta, senza algoritmi, dati, social, chat, ecc..noi tutti comunicavamo realmente, vivevamo meglio, lavoravamo meglio, sognavamo meglio, eravamo più liberi. In conclusione, senza perdersi in lunghe analisi sulla odierna problematica tecnica, possiamo dire questo: Ognuno vale quanto ciò che ricerca come scrisse Marco Aurelio, ebbene da ciò ognuno agisca di conseguenza.“
Meglio non credete?
Di Andrea Larsen
06.06.2023
Andrea Larsen. Blogger, scrittore e saggista.
Fonte: https://andrealarsen.it/ia-in-parlamento-qualcuno-ha-capito-cosa-sia-veramente/