I sogni bagnati di Bill Gates

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IN ESCLUSIVA I DOCUMENTI DELLA COMMISSIONE UE SULLA CITTADINANZA DIGITALE

Di Zory Petzova, ComeDonChisciotte.org

Nella vita di ogni persona possono accadere quel tipo di eventi e coincidenze che fanno svoltare inaspettatamente i piani verso una prospettiva radicalmente diversa, che chiamiamo destino. Fin dall’antichità esiste la credenza che gli uomini forti creano gli eventi, mentre quelli deboli subiscono ciò che il destino gli impone, ma spesso questo è vero solo in apparenza. Alle origini dei tempi, con l’espulsione dalla ‘comfort zone’ del paradiso, gli uomini non avrebbero potuto affrontare l’ostilità del mondo esterno senza il libero arbitrio. A cosa serve però il libero arbitrio se l’essere umano, pur dotato di ragione strumentale, non può cambiare la propria natura? Ed è proprio perché l’uomo non è in grado di cambiare l’indole e il carattere con cui nasce, egli può decidere di cambiare il mondo in corrispondenza di essi, e di plasmarlo a sua immagine e somiglianza. Così nasce il potere politico come espressione ‘dell’impotenza appresa’ – termine con cui nella psicologia si definisce il comportamento esibito di un soggetto dopo aver subito ripetuti stimoli avversi al di fuori del suo controllo.

Quando parliamo di politica, è ingenuo pensare che le cose accadono casualmente. La politica parte dalla volontà di alcuni uomini di imporsi e di imprimere le proprie idee su una comunità indistinta, che deve convergere verso un ordine gerarchico che in ultima istanza celebri la preminenza e l’autorità dei propri ideatori. Il potere vuole essere adorato. Il potere politico è l’antitesi dell’amore erotico (e di ogni forma di philia), perché anche se vuole le stesse cose che vuole l’amore, esso non è in grado di sedurre a sé, per cui usa il dominio e la manipolazione.

Nella politica tutto viene pianificato e programmato in anticipo; vengono elaborati strategie e modelli predittivi che calcolano i margini d’errore e predispongono le rispettive correzioni. Oggi per la politica lavorano una infinità di agenzie di comunicazione con addetti PR, agenzie di marketing e di pubblicità che plasmano l’opinione pubblica, espertissimi consulenti di psicologia sociale che consigliano le istituzioni come persuadere e convincere milioni di persone ad accettare con prontezza anche le proposte più assurde e contrarie alla ragione e al buon senso. Per la politica lavorano tutti i mass media ufficiali, in gran parte di controllo oligarchico, il che dimostra che l’ultima istanza della politica non è quella raprresentativa.

Oggi a maggior ragione possiamo chiederci: perché la stragrande maggioranza delle persone si rifiutano di valutare gli espedienti usati dalla politica, nonché di leggere e analizzare fonti e documenti ‘ancora’ disponibili al pubblico? E’ solo la paura quella che blocca le funzioni cognitive, o c’è un’altra causa più profonda e sfuggente, contro cui nulla si può fare?

Ammettiamo che la nuova malattia Covid19 sia stata originata davvero da un virus di zoonosi, partito da un mercato in Cina e propagatosi in tutto il mondo (in questa sede sorvoliamo su dati e parametri tecnici comparativi). Supponiamo anche che il nostro governo sia stato preso alla sprovvista da qualcosa che gli stessi esperti negavano inizialmente (tanti ricorderanno le iniziali annunciazioni di Burioni (da intendersi Fauci) che l’epidemia cinese non avrebbe raggiunto l’occidente, per cui “Abbraccia un cinese” e “Milano non si ferma”), e quindi, nel panico della subentrata emergenza sanitaria (in realtà in un unico ospedale italiano), il governo si vede costretto ad adottare il lock down e a imporre delle misure impopolari ai limiti della dittatura. Ma è piuttosto strano che fin dal primo momento, prima ancora di conoscere l’identità (tutt’ora ambigua) e le dinamiche epidemiologiche del patogeno in questione, tutti i governanti, esperti, politici di sinistra e di destra, giornalisti e personaggi pubblici hanno iniziato a evocare all’unisono il ‘vaccino giusto’ come l’unica soluzione e via d’uscita dalle restrizioni. Un vaccino che si auspicava tempestivo e sicuro al contempo (essendo le due cose inconciliabili, perché per il ‘sicuro’ ci vogliano anni di ricerca e sperimentazione che non garantiscono necessariamente un buon esito), promosso con una a dir poco ossessiva propaganda vaccinale, nonostante in un passato non lontano diverse epidemie virali siano sparite da sé, lasciando inutilizzati milioni di vaccini.

Così, prima ancora di capire bene cosa stia succedendo, i media hanno iniziato la campagna della vaccinazione di massa- un’impresa salvifica e inderogabile, sopprimendo ogni notizia sulla efficacia curativa di farmaci e metodi già conosciuti, nonché su cure di nuova sperimentazione come sarebbe la scoperta di alcune molecole naturali che bloccano il virus (la funzione immunologica della lattoferina, per esempio). Sarebbe curioso fare un sondaggio per capire se la maggior parte delle persone pensano davvero che questa idea di vaccinazione di massa sia sorta spontaneamente nelle teste dei burocrati europei, come reazione a un fenomeno di contingenza. Vediamo cosa dicono i dati.

A marzo 2019, quasi un anno prima della insorgenza del Covid19 in terre italiane ed europee, la Commissione europea pubblica la Carta  (Roadmap) per l’attuazione delle azioni della Commissione europea basata su comunicazione, raccomandazione e rafforzamento della cooperazione contro le malattie di prevenzione vaccinale.
2019-2022-roadmap

Senza dover tradurre l’intero documento, si possono rilevare alcuni punti significanti. Per esempio, per la scadenza del 2022 la Commissione ha pianificato un passaporto vaccinale per tutti i cittadini EU basato su una carta comune delle vaccinazioni (si presume che ci saranno vaccinazioni obbligatorie per il diritto di circolazione, ma non si specifica quali), per cui viene previsto un sistema elettronico di informazione per immunizzazione su scala europea (imunizzazione contro quele malattia?). Ma sappiamo che tale piano di introdurre un certificato/passaporto vaccinale è fortemente voluto da Bill Gates, come dichiarato da lui stesso che, dal nome della coalizione dei produttori di vaccini da lui presieduta, organizza ogni anno dei convegni con la partecipazione selezionata di dirigenti, esperti clinici e ricercatori di tutti i paesi europei.

La Roadmap della Commissione prevede anche di: “rafforzare le partnership esistenti e la collaborazione con organismi e iniziative internazionali, come l’OMS e il suo gruppo consultivo strategico di esperti sull’immunizzazione (SAGE), il gruppo consultivo tecnico europeo di esperti sull’immunizzazione (ETAGE), l’iniziativa sulla sicurezza sanitaria globale e i processi dell’agenda ( Global Health Security Initiative, Global Health Security Agenda), Unicef ​​e iniziative di finanziamento e ricerca come Gavi, CEPI, GloPID-R e JPIAMR.

Gli ultimi 4 acronimi indicano alleanze e coalizioni presiedute dalla fondazione “Bill and Melinda Gates”. In base alla Roadmap diventano comprensibili i recenti finanziamenti da parte di alcuni governi europei versati generosamente alla fondazione Gates. A maggio 2020 ha avuto luogo una Maratona globale per raccolta fondi per il futuro vaccino, evento organizzato dalla UE, dove è stata Ursula von der Leyen a dare il miglior esempio di generosità, versando alla fondazione di Gates un miliardo di euro da parte della UE, ma non è stata di meno nemmeno Angela Merkel che versa per conto del governo tedesco mezzo miliardo di euro, mentre Conte, giustificato dal pesante lock down italiano, promette pubblicamente a Gates la modica somma di 150 milioni di euro da versare in 5 anni. Accorrono generosamente alla Maratona anche Gran Bretagna, Norvegia, Giappone, Canada e Arabia Saudita.

In un momento di crisi economica per tutti i paesi, lascia perplessi l’ostentazione da parte degli Stati di somme esorbitanti da donare per qualcosa che può definirsi tranquillamente un miraggio, un miraggio inutile, per di più, ma quello che sorprende di più è il fatto che, essendo la fondazione “Bill e Melinda Gates” la più ricca fondazione al mondo, con un patrimonio di 50 miliardi di dollari, non dovrebbe nemmeno ‘umigliarsi’ ad elemosinare agli Stati denaro anticipato. Potrebbe tranquillamente finanziare la ricerca del fatidico vaccino, anticipando una quota del proprio denaro, e nel momento in cui il ‘vaccino giusto’ dovesse essere pronto e brevettato, potrebbe commercializzarlo a tutti gli Stati, come hanno sempre proceduto le case farmaceutiche con gli altri vaccini. A questo punto sorge la domanda: come hanno fatto i grandi medici e scienziati del passato – a partire da Jenner, per proseguire con Pasteur, Koch, von Behring, Ramon, e arrivare a Salk e Sabin, a elaborare dei vaccini, che effettivamente hanno salvato la vita di milioni di persone, disponendo solo di un laboratorio professionale e poco altro? Addirittura Eddward Jenner, il pioniere a cui si deve il debellamento del violo, era un medico di campagna. La capacità di scoprire ed elaborare un vaccino non dipende dalla disponibilità di enormi investimenti, ma dal talento dello scienziato; gli investimenti sono necessari per produrlo e distribuirlo in tutto il mondo, ma la ceca ambizione di finanziare la ricerca di qualcosa che non c’è non può gravare sul bilancio degli Stati.

Sempre a proposito del nuovo vaccino, bisogna forse ricordare alcuni dati tecnici da laboratorio: il virus Sars-cov-2 non è stato mai isolato secondo i postulati di Koch, a differenza di Sars-cov-1 e Mers-cov, il cui isolamento soddisfa pienamente i modelli scientifici. Su Sars-cov-2 sono stati prodotti due studi di riferimento, il primo è quello cinese pubblicato a Gennaio 2020 su “New England Journal of Medicine” (fonte) mentre il secondo, chiamato lo studio di Washington perché individua il ceppo americano del virus, è pubblicato da CDC statunitense nel mese di giugno (fonte). Nessuno degli studi ottiene l’estrazione del virus nel senso di quantificazione separata da qualsiasi altro microorganismo, ma solo il suo tracciamento e idividuazione in base alla tecnica rRT-PCR in una matrice complessa che contiene anche altri microorganismi. Mentre lo studio cinese sempbra fatto da dilettanti, lo studio di Washington è faziosamente laborioso dal punto di vista tecnico, fa continui riferimenti ai parametri del Sars-cov-1 (che serve per individuare il sars-cov-2 in una matrice disomogenea), per arrivare alla conclusione sulla similitudine fra il capside e i ricettori spike dei due covid. Ma visto che i due covid sono così simili, dovrebbe essere da insegnamento il fatto che per il Sars-cov-1, nonostante il virus sia stato perfettamente isolato, tutte le tentazioni di fare un vaccino sono andate in fallimento, essendo passati 17 anni dalla scoperta del virus.

Il 12 settembre 2019 la Commissione europea organizza un Vertice globale di vaccinazioni (Global Vaccination Summit), ecco cosa riporta il documento programmatico di questo incontro, da annotare in particolar modo i punti 3),4),5):
Ten actions towards vaccination for all

Lezioni del giorno e azioni necessarie verso la vaccinazione per tutti e l’eliminazione delle malattie prevenibili con il vaccino:

1. Promuovere la leadership politica globale e l’impegno per la vaccinazione e costruire una collaborazione e partnership efficaci – a livello internazionale, nazionale, regionale e locale con le autorità sanitarie, gli operatori sanitari, la società civile, le comunità, gli scienziati e l’industria – per proteggere tutti ovunque attraverso tassi di copertura vaccinale.
2. Garantire che tutti i paesi abbiano strategie nazionali di immunizzazione in atto e implementate e rafforzarne la sostenibilità finanziaria, in linea con i progressi verso la copertura sanitaria universale, senza lasciare indietro nessuno.
3. Costruire solidi sistemi di sorveglianza per le malattie prevenibili con il vaccino, in particolare quelle sotto obiettivi globali di eliminazione ed eradicazione.
4. Affrontare le cause profonde dell’esitazione vaccinale, aumentare la fiducia nella vaccinazione, nonché progettare e implementare interventi basati sull’evidenza.
5. Sfruttare la potenza delle tecnologie digitali, in modo da rafforzare il monitoraggio delle prestazioni dei programmi di vaccinazione.
6. Sostenere gli sforzi di ricerca per generare continuamente dati sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini e sull’impatto dei programmi di vaccinazione.
7. Continuare gli sforzi e gli investimenti, compresi nuovi modelli di finanziamento e incentivi, nella ricerca, sviluppo e innovazione per vaccini nuovi o migliorati e dispositivi di somministrazione.
8. Mitigare i rischi di carenza di vaccini attraverso migliori sistemi di monitoraggio, previsione, acquisto, consegna e stoccaggio dei vaccini e la collaborazione con i produttori e tutti i partecipanti alla catena di distribuzione per utilizzare al meglio o aumentare la capacità di produzione esistente.
9. Consentire agli operatori sanitari a tutti i livelli e ai media di fornire informazioni efficaci, trasparenti e obiettive al pubblico e di combattere le informazioni false e fuorvianti, anche interagendo con le piattaforme dei social media e le aziende tecnologiche.
10. Allineare e integrare la vaccinazione nelle agende globali per la salute e lo sviluppo, attraverso un’agenda rinnovata per l’immunizzazione 2030.

Questa più che un’agenda di monitoraggio e prevenzione delle malattie vaccinabili, sembra il Manifesto politico-metafisico del vaccino elevato a presidio assoluto e universale. Anche senza troppa immaginazione è evidente il piano di persuasione della cittadinanza a tutti i livelli istituzionali e l’intenzionalità di contrastare ogni dissenso, senza alcun contradditorio, grazie anche alla “potenza delle tecnologie digitali” (p.5)

Ovviamente, possiamo ancora considerare che la pandemia sia sorta spontaneamente e che la Commissione e i grandi iniziatori vaccinali siano stati semplicemente ben preparati e previdenti. Anche se dovessimo sapere che la Commissione europea abbia versato all’Istituto di virologia di Wuhan finanziamenti per decine di milioni di euro fra 2015 e 2019, penseremo che è solo una coincidenza (visibile sul sito di European Commission, Financial Transparency System- FTS, WUHAN ISTITUT OF VIROLOGY). Nessuna induzione o manipolazione di eventi, nessun intervento preterintenzionale nel destino dei comuni mortali. Quindi anche l’isteria mediatica a cui abbiamo assistito è del tutto spontanea e in buona fede, con toni apocalittici anche in assenza di malati, comprensiva di notizie false create di sana pianta su ricoveri ed emergenze inesistenti, ripetendo fin dall’inizio l’ineluttabilità delle seconde ondate e la necessità del vaccino per il bene di tutti.

Ma analizziamo i dati della mortalità annuale in Italia, visto che il bel paese è stato lo spauracchio per il mondo con l’emergenza sanitaria di marzo (in realtà emergenza in un’unico ospedale). In Italia muoiano circa 650 000 persone all’anno, che fa una media di 1780 persone al giorno. Immaginiamo che quello stesso sistema di instillare panico e allarme venisse adoperato anche per le malattie più fatali, quelle delle prime tre categorie di mortalità: 1) malatie del sistema cardio-circolatorio; 2) tumori; 3) malattie del sistema respiratorio. Sarebbero stati annunciati ogni giorno circa 638 deceduti con la prima causa, 493 con la seconda e 146 con la terza causa, che è comprensiva anche del Covid19. (Sarebbe interessante sapere la quota del Covid all’interno della terza categoria per l’anno 2020.) Qualcuno direbbe che nelle prime due categorie si tratta di malattie non contagiose, ma è altrettanto vero che fra le cause di una gran parte dei casi ci sono fattori esterni, o combinazione fra fattori esterni e fattori genetici (o altri fattori endogeni), qualcosa che vale anche per le infezioni virali. Quindi in caso i governanti volessero ridurre la mortalità delle categorie con maggior incidenza, se veramente sono così preoccupati per la salute pubblica, avrebbero potuto intraprendere già da tempo una serie di provvedimenti graduali per prevenire e ridurre la mortalità, incidendo sui fattori principali come: stress, inquinamento ambientale, tabacco, abuso di alcool e di farmaci, alimentazione ricca di grassi saturi e sostanze chimiche, inquinamento da metalli pesanti, stile di vita sedentario, povertà e mancanza di cure. I numeri delle prime due categorie di malattie sarebbero stati enormemente validi per fermare l’economia, fare un reset e poi farla ripartire purificata da una buona parte dei fattori negativi – senza lock down, distanziamento sociale, obbligo di mascherine e obbligo vaccinale. (Strano che Bill Gates non abbia focalizzato il suo filantropismo nella ricerca sul cancro, magari quello infantile.)

Ritornando al discorso del destino, il profetico, per quanto mentalmente dissociato protagonista di questa saga pandemica è stato fortunato di nascere in una famiglia appartenente a quell’ambiente che può permettersi di pianificare, indurre e manipolare gli eventi, senza subirli. (Infatti egli, essendo un prescelto, non ha mai vaccinato né sé, né i suoi figli.) E’ stato fortunato di diventare uno degli uomini più ricchi al mondo, brevettando le capacità e l’inventiva tecnologica altrui, ma la sua più singolare fortuna è stata senz’altro quella di poter decidere sulla sanità mondiale senza alcun strascico di studi specializzati in medicina o in biologia, trasferendo semplicemente i concetti di algoritmo, software e virus dal campo freddo e asettico dell’informatica a quello vivo e ben più complesso del corpo umano, trovando il feticcio aurico che li unisce – quello del vaccino. (Gli psicopatici raramente hanno idee originali o creative, di solito copiano con la trasposizione sbagliata le cose che vedono fare dagli altri.)

Sarebbe superfluo specificare cosa sia il feticismo secondo la psicologia, e quali siano le cause di un tale disturbo ossessivo, ma il fatto ben più grave è che a quelli come Gates dobbiamo il definitivo discredito della scienza. La scienza è un campo democratico per costituzione, instabile e in continua evoluzione, un campo che si autoregola e supera le provvisorie certezze attraverso continue scoperte, rispettando il metodo delle evidenze empiriche, e riconoscendo con onestà intellettuale il vasto margine di inconoscibilità, imprevedibilità e singolarità dei fenomeni che ci riguardano. Per questo nessun presidio medico può essere applicato universalmente alla totalità degli esseri umani, in quanto ogni individuo ha la propria specificità e contesto differente di appartenenza, oltre ad essere dotato della libertà di disporre del proprio corpo.

Le scienze medico-biologiche e farmaceutiche sono un campo molto attraente per la ricerca, perché permettono di toccare con la mano la tentazione di modificare la natura, ma proprio perché possono interferire con la vita, dovrebbero essere regolate da inflessibili principi giuridici e bio-etici, e protette da ogni ingerenza di corruzione economica e da proliferazione di studi fraudolenti e tendenziosi che reclutano adepti grazie alla consolidata fiducia della società nel paradigma scientifico. E’ evidente che Bill Gates e i suoi progetti vaccinali non sono espressione di una scienza etica, e ancora meno di aspirazioni filantropiche, bensì di un tecno-esoterismo targato OGM, attraverso cui la nuova élite, impaziente di fruttare su rischiose scommesse, cerca di imprimere la propria psicosi sul destino dell’umanità/immunità globale

 

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