“I numeri sono chiari: il 95% è asintomatico. Positivo non significa nè malato nè contagioso” Giorgio Palù, virologo

AVVISO PER I LETTORI: Abbiamo cambiato il nostro indirizzo Telegram. Per restare aggiornato su tutti gli ultimi nostri articoli iscriviti al nostro canale "Ultime Notizie".
Pietro Di Martino

Oltre.tv

Nel clima di paura scatenato dall’aumento dei tamponi e dei positivi giornalieri, arriva la voce rassicurante e fuori dal coro del professore universitario Giorgio Palù: “Troppo allarmismo, guardiamo i numeri per quello che dicono”.

“Mi pare che si abbondi sull’allarmismo via comunicazione mediatica. Il buonsenso non è virale, la paura sì”.

Sono le parole di Giorgio Palù, professore di neuroscienze all’Università di Philadelphia, rilasciate durante un’intervista a Omibus, su La7.

“Dobbiamo guardare i numeri obiettivamente – ha continuato il professore –per quello che ci dicono: 4.700 ricoverati su 80 mila positivi sono il 6%420 soggetti in rianimazione sono lo 0,5%. Significa che il 94% dei casi sono asintomatici“.

Palù ha confrontato questi numeri con quelli che avevamo il 28 marzo: 26 milapersone ricoverate, sei volte di più, e 4.500 persone in rianimazione, dieci volte di più.

“Ricordiamoci che la mortalità, nel 90%, era sopra gli ottant’anni. Oggi abbiamo non soltanto una carica virale più bassa ma anche un virus che clinicamente sta infettando meno“.

Per il professore è chiaro che in alcune regioni stiamo assistendo a un’impennata dei casi e quindi andrebbe considerata la letalità.

“La mortalità [forse letalità, n.d.r.] stimata da studi di sieroprevalenza di questa malattia varia dallo 0,3 allo 0,6%, quindi 5×1000. Diciamo pure la verità, è relativamente bassa, molto più bassa rispetto alla Sars e la Mers che erano sul 10 o 36%“.

Nonostante la letalità bassa, bisogna comunque mantenere bassi i contagi, perché “più aumenta l’incidenza, più aumenta il rischio di malattie gravi”.

Giorgio Palù: “Positivo non significa malato e nemmeno contagioso”

C’è spazio anche per un commento sui tamponi. Giorgio Palù non li considera una misura salva vita ma piuttosto un utile sistema di contenimento e di diagnosi, soprattutto per circoscrivere rapidamente i focolai.

Il professore fa presente che oggi ci sono sistemi di diagnosi molto più semplici, tamponi rapidi che costano poco e hanno una sensibilità minore, che sarebbe un vantaggio.

“La loro sensibilità non è a detrimento dell’impatto clinico, anzi: una minor sensibilità correla meglio con le manifestazioni cliniche”. Perché, ha spiegato, positivo non significa malato e nemmeno contagioso.

“C’è un assioma in tutte le malattie diffusibili da quando conosciamo la microbiologia e la virologia che è la dose infettante, quella che può determinare sia la trasmissibilità che la patologia”.

Fonte: https://www.oltre.tv/palu-verita-diretta-positivo-malato-contagioso/

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
0
È il momento di condividere le tue opinionix