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Il nuovo governo sta per mettere in pista un offensiva senza precedenti contro il movimento libertario ed autogestito, che è diventato fastidioso e popolare nel corso degli anni.
Il primo ministro di fresca nomina e capo della destra, Kyriakos Mitsotakis, ha promesso di “pulire Exarcheia (1)” nel corso dell’estate e di “farla finita con Rouvikonas (2)”. Aldilà del celebre quartiere libertario e dell’imprendibile gruppo anarchico, è tutta la nebulosa rivoluzionaria e la rete squat che sono presi di mira con sistemi e procedimenti repressivi di vario tipo.
Una volta in più ciò che succede in Grecia fa riflettere su ciò che si prepara ugualmente altrove in Europa, in quanto l’esempio Greco nel recente passato ha chiaramente indicato la direzione del nuovo irrigidimento del capitalismo sul continente e di una società sempre più autoritaria.
Il governo comincerà col ripristinare le leggi scellerate già messe in atto durante gli anni venti che prendevano di mira allora tanto il Partito Comunista greco come gli antiautoritari.
Questa volta l’obiettivo è per prima cosa ostacolare la propaganda anarchica considerando letteralmente il suo progetto politico rivoluzionario come una minaccia immediata, dunque passibile sotto questo aspetto di repressione giudiziaria. In breve una censura, non della propaganda anarchica in quanto tale, ma in quanto “parola di minaccia” ogni volta che rappresenterà un “pericolo per l’ordine sociale e la pace civile”.
In particolare, nel preciso caso di Rouvikonas, si tratta di qualificare le sue azioni dirette, anche senza spargimento di sangue, nella categoria delle “azioni terroriste” (articolo 187A del Codice Penale greco), con gravi conseguenze giuridiche per tutti i membri del gruppo.
Peggio ancora, lo Stato greco si appresta a considerare tutti i membri di Rouvikonas sistematicamente responsabili della minima azione portata a termine anche solo da un membro del gruppo. In altre parole, se domani mattina l’ufficio che raccoglie le pratiche delle persone eccessivamente indebitate (Tiresias) (3) fosse di nuovo distrutto, per esempio da 5 membri del gruppo, il centinaio circa di altri membri sarebbe anch’esso incriminato, rimettendo in discussione la sottile strategia giuridica del gruppo che finora procedeva abilmente per rotazione.
Non solo il codice penale sta per essere cambiato per irrigidire questa offensiva imminente annunciata da un mese, ma i mezzi dello Stato si stanno rafforzando per colpire Exarcheia e tutto il movimento “squat” e antiautoritario in Grecia.
2000 poliziotti motorizzati Stanno per essere reclutati (1500) o richiamati (500) da altri incarichi nella polizia, per partecipare ad azioni di repressione nelle famose zone che lo Stato vuole riconquistare, cominciando dal celebre quartiere ribelle e solidale di Atene.
Del materiale di spionaggio prodotto in Francia dovrebbe essere ugualmente messo a disposizione dei servizi segreti Greci (grazie Macron), come accaduto spesso negli ultimi anni in tutto il bacino del Mediterraneo. Tra le altre cose ricordiamo il sostegno dato dal dirigenti politici ed economici francesi al regime tunisino alla fine degli anni 2000, cosa che non aveva impedito la caduta di Ben Ali all’inizio del 2011, nonostante l’arrivo di ingenti forniture. Michèle Alliot-Marie aveva anche proposto in seguito, il 12 gennaio 2011, di inviare i poliziotti antisommossa e la “Celere” francese ad aiutare la polizia tunisina a domare i manifestanti, proprio quando questa cominciava a sparare pallottole vere.
La zona di ripiego che è la Scuola Politecnica, ad ovest di Exarcheia, conosciuta per il suo ruolo storico nell’insurrezione contro la dittatura dei colonnelli nel 1973 e in varie altre occasioni seguenti, in particolare nel 2008 e nel 2014, sta per essere sottoposta al controllo di polizia con la promulgazione della fine del diritto di asilo universitario e l’inizio dei lavori per trasformare il sito in museo dell’antichità, come parte del museo vicino.
Un segnale forte viene anche inviato dallo Stato ai suoi poliziotti, un vero incoraggiamento a colpire violentemente: Epaminonda Korkoneas, il poliziotto che aveva assassinato freddamente con la sua arma di servizio Alexis Grigoropoulos, un giovane anarchico di 15 anni, il 6 dicembre 2008 nel quartiere di Exarcheia, è stato liberato ieri sera (pur essendo condannato all’ergastolo). Questo omicidio aveva provocato tre settimane di tafferugli clamorosi che rasentavano l’insurrezione, nel dicembre del 2008, e poi degli scontri dopo di allora ogni anno ad ogni 6 dicembre. Non si tratta certamente di appoggiare il sistema carcerario, ma proprio mentre si promulgano delle leggi scellerate antianarchiche ed si fanno delle pesanti minacce contro Exarcheia e Rouvikonas, questa liberazione è percepita in Grecia come una provocazione ed un messaggio di impunità mandato a tutti i poliziotti che si preparano a colpire.
Stasera i libertari ancora presenti malgrado il periodo (uno dei rari periodi che procura un po’ di lavoro specialmente nel turismo e spesso nelle isole), ed anche tutto il movimento sociale rivoluzionario, si riuniranno alle ore 20 a Exarcheia, nel punto preciso dove il giovane anarchico è stato assassinato il 6 dicembre 2008.
Dopo il crepuscolo, la notte nel centro di Atene sarà calda, da Charilaou Trikoupi a Stournari e tutto intorno a Exarcheia avranno certamente luogo degli scontri. Anche se Atene è per tre quarti deserta come ogni anno in questa stagione. Ma l’autunno sarà senza dubbio più caldo dell’estate, se i ribelli decidono di tenere duro contro questo nuovo attacco storico dello Stato.
Mentre tutto il mondo diventa fascista, in Grecia come in Francia, gli pseudo democratici cavalcano l’onda mondiale di estrema destra irrigidendo tanto il capitalismo quanto il suo apparato di autoconservazione.
Niente di strano che i peggiori nemici dell’autoritarismo siano i primi della lista. Di fronte a questo sono possibili due scelte: o lasciar fare e non dire nulla, sperando di non essere i prossimi, o reagire e divulgarlo. Per esempio Rouvikonas propone tra le numerose forme di azione possibili, a quelle e a quelli che vorrebbero sostenerci, di fare pressione in vari modi sulle ambasciate, i consolati e le istituzioni ufficiali greche nel paese in cui si trovano. Altre informazioni o suggerimenti seguiranno nei prossimi giorni, specialmente da parte dei numerosi nuclei di Exarchia che ne stanno discutendo.
Grazie del vostro appoggio, al di là delle frontiere e delle nostre differenze politiche.
31.07.2019
Fonte: https://www.facebook.com/yyoulountas
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Note a cura del traduttore:
(1) Exarcheia (Greek: Εξάρχεια) è un quartiere nel centro di Atene nei pressi dello storico edificio del Politecnico Nazionale di Atrene. Il quartiere prese il nome dall’uomo di affari Exarchos (Greco: Έξαρχος) che nel secolo scorso vi aprì un grande supermercato. Exarcheia è noto per essere storicamente il centro dell’attivismo politico e intellettuale radicale in Atene. (Wikipedia)
(2) Rouvikonas (Rubicon, in Greek Ρουβίκωνας) è un collettivo anarchico in Atene, basato in Exarcheia,creato nel 2013 nel corso della crisi finanziaria che ha finora fatto più di cento azioni dimostrative, la maggior parte dei quali di scarso impatto, su obiettivi poco importanti, come il lancio di vernici, la rottura di vetrine, l’occupazione di monumenti, l’attacco ai Bancomat.Ci sono state azioni nelle quali Rouvikonas effettivamente è sembrato agire come un gruppo di vigilantes o una milizia privata.
Fonti della Polizia stimano che il gruppo conti 120/150 membri.
(Wikipedia)
(3) Tiresias – Una specie di “Centrale del credito” che raccoglie dati su Aziende e Privati circa la solvibilità e quindi l’affidabilità finanziaria dei soggetti. È presente anche in altri paesi oltre la Grecia.
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da GIAKKI49