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Grazie ai Bailout di Obama e ai tagli fiscali di Trump, Cinque Banche americane mettono in tasca 583 miliardi

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A cura di Bosque Primario
Il 14 Settembre 2018
179 Views

DI JAKE JOHNSON

Information Clearing House

Il tracollo finanziario del 2008 ha inflitto danni finanziari danni psicologici devastanti a milioni di americani, ma un nuovo rapporto pubblicato da Public Citizen martedì scorso rileva che le banche di Wall Street – quelle stesse che hanno causato il crollo con le loro speculazioni azzardate e con truffe fatte alla luce del sole – hanno fatto utili  fenomenali negli ultimi dieci anni dopo la crisi.

Grazie alla  decisione dell’amministrazione Obama di salvare le banche di Wall Street, con il denaro dei contribuenti e con il massiccio taglio delle tasse e la deregolamentazione fatte dall’amministrazione Trump, le prime cinque banche americane – J.P.Morgan Chase, Bank of America, Citigroup, Wells Fargo e Goldman Sachshanno rastrellato oltre $ 583 miliardi di profitti nell’ultimo decennio, come si legge sull’analisi pubblicata da Public Citizen, nel decimo anniversario della crisi.

Senza che nessuno dei loro dirigenti abbia passato nemmeno un minuto in carcere e con oltre mezzo miliardo di profitti accumulati dopo-la-crisi“, ha detto Robert Weissman, presidente di Public Citizen, “le grandi banche si sono comportate da banditi per tutto il periodo dopo il crash.

Come banditi!”

Analizzando dati della Federal Reserve, Public Citizen ha anche calcolato che le banche USA attualmente hanno un patrimonio complessivo di 9,7 trilioni di dollari.

“Passata la Grande Recessione, le famiglie americane ancora continuano a lottare: un nuovo rapporto dell’Urban Institute rileva che quasi il 40% degli americani nel 2017 ha avuto difficoltà per affrontare spese essenziali come cibo, casa o servizi pubblici ” – osserva Public Citizen nel suo rapporto. “Le banche, d’altro canto – con oltre mezzo trilione di dollari di profitti nell’ultimo decennio – vanno avanti come un treno.

Se gli ultimi rapporti sui guadagni delle banche sono un indicatore, le grandi banche sono sulla buona strada per continuare a macinare profitti grazie al taglio delle tasse da  $1.5 miliardi fatto dal presidente Donald Trump.  Ma le grandi banche si aspettano anche di cogliere un’ altra opportunità con una legge  bipartisan sulla deregulation recentemente approvata e che gli analisti dicono che potrà far aumentare significativamente i rischi di un altro crash.

“La morsa di Wall Street su Washington è dolorosamente evidente per i regali che vengono elargiti con le imposte societarie e con le deregolation che il Congresso conferisce abitualmente a questa industria inebetita dai bonus” – ha detto  Bartlett Naylor, in una sua nota di politica finanziaria, come osservatore al Congresso per Public Citizen.

Secondo una analisi  del Washington Post pubblicata sabato scorso, molti dei parlamentari e degli assistenti del Congresso ( quelli che diedero un contribuito per creare la normativa del Congresso democratico in risposta alla crisi del 2008) continuano a favorire Wall Street sperando di guadagnare con i crescenti profitti delle grandi banche.

“Dieci anni dopo la crisi finanziaria che ha messo in ginocchio l’economia degli Stati Uniti, circa  il 30% dei parlamentari e il 40% del personale dirigente che ha legiferato al Congresso per rispondere all’emergenza della crisi, sono andati a lavorare per o per conto dell’industria finanziaria”,  ha osservato Jeff Stein del Post‘s.

Nel frattempo, gli americani di Main Street, quelli che hanno perso casa, lavoro e risparmi per effetto del crac provocato dall’avidità degli speculatori, continuano a lottare per andare avanti con delle paghe che non aumentano e che perdono di valore, anche se la disoccupazione sta calando e l’economia continua a crescere a un ritmo costante.

 

Jake Johnson

Fonte: http://www.informationclearinghouse.info

Link: http://www.informationclearinghouse.info/50243.htm

12.09.2018

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org  e l’autore della traduzione Bosque Primario

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