Gli Stati Uniti rendono lo spazio extra-atmosferico la prossima zona di battaglia

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DI FINIAN CUNNINGHAM 

Information clearing house 

Intervista a Karl Grossman

Nella seguente intervista per Strategic Culture Foundation, il Professore americano Karl Grossman notifica che l’amministrazione Trump sta promuovendo incautamente piani statunitensi di lunga data per militarizzare lo spazio extra-atmosferico. Ciò avviene malgrado un trattato delle Nazioni Unite che vieta tale sviluppo.

Grossman afferma che militarizzare lo spazio è essenziale per le ambizioni imperialiste statunitensi di “dominio a tutto spettro” su tutto il pianeta. Sostiene inoltre che l’iniziativa statunitense scatenerà una nuova corsa agli armamenti con la Russia e la Cina, minando in tal modo gravemente la sicurezza globale e aumentando notevolmente il rischio di una guerra nucleare.

Gran parte del programma statunitense di armamento spaziale, afferma, può essere fatto risalire agli anni post-Seconda Guerra Mondiale, quando gli ex scienziati nazisti, addetti allo sviluppo dei razzi, sono stati assunti da Washington per proseguire i programmi militari del Terzo Reich.

Grossman sfata le dichiarazioni spesso ribadite dei politici statunitensi secondo, cui la Russia e la Cina stanno facendo progredire il proprio arsenale spaziale. In effetti, sottolinea che da molti anni è noto il fatto che sia Mosca che Pechino chiedono agli Stati Uniti di desistere dalla violazione del Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967. Il piano della Forza Spaziale messo in atto dall’amministrazione Trump è in gran parte realizzato senza la conoscenza o il consenso del pubblico americano.

La biografia di Karl Grossman include il suo ruolo di Professore ordinario di Giornalismo alla State University di New York College at Old Westbury. È anche cineasta, autore e rinomato esperto internazionale di armi spaziali, dopo aver tenuto conferenze per ONU e altri forum sull’argomento. È direttore fondatore (nel 1992) del Global Network Against Weapons & Nuclear Power in Space. Grossman è autore del libro pionieristicoWeapons in Space“.

INTERVISTA

Domanda: L’annuale National Defense Authorization Act (NDAA), attualmente in esame al Congresso degli Stati Uniti questo mese [dicembre 2019], prevede l’istituzione di una Forza Spaziale, come ramo completamente separato delle Forze Armate. L’amministrazione Trump sta promuovendo piani per militarizzare lo spazio extra-atmosferico, con modalità che superano di gran lunga i piani simili visti sotto amministrazioni precedenti, come quello di Ronald Reagan negli anni ’80 e la sua iniziativa “Star Wars”?

Karl Grossman: Ciò avviene sulla falsariga della strategia spaziale militare americana che si sta sviluppando da decenni. È importante, credo, notare che gran parte di questo è iniziato con l’arrivo di ex scienziati nazisti – molti dei quali hanno lavorato al programma missilistico V2, come Wernher von Braun – negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale. All’arsenale dell’esercito di Huntsville, in Alabama, è stato da loro prodotto un V2 modificato, ribattezzato Redstone, il primo missile americano in grado di trasportare un’arma nucleare.

L’ex generale Walter Dornberger, che ha supervisionato il lavoro al V2, è stato assunto come consulente della US Air Force nel 1947 e, come fa notare il libro “Arming the Heavens” del Professor Jack Manno della State University di New York, Dornberger “ha scritto un documento di pianificazione per i suoi nuovi datori di lavoro. Ha progettato un sistema di centinaia di satelliti nuclearmente armati, orbitanti tutti a diverse altitudini e angolazioni, ciascuno in grado di rientrare nell’atmosfera su comando proveniente dalla Terra, per procedere verso il proprio obiettivo. L’Air Force ha iniziato ben presto a lavorare sull’idea di Dornberger con l’acronimo NABS (Nuclear Armed Bombardment Satellites).”

Manno scrive anche: “Prima di un’audizione del Congresso nel 1958, Dornberger ha insistito sul fatto che la più alta priorità americana in materia di spazio, dovrebbe essere quella «conquistare, occupare, mantenere e utilizzare lo spazio tra la Terra e la Luna.»”

Il progetto “Star Wars” del Presidente Ronald Reagan rappresentava un vero e proprio piano da parte degli Stati Uniti per la militarizzazione dello spazio – nonostante, in maniera rilevante, il Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967 che dichiara lo spazio un bene comune globale da usare per scopi pacifici.

Nel mio libro, “Weapons in Space“, cito da vari documenti militari statunitensi, come “Vision for 2020” dell’US Space Command, la sua copertina multicolore che raffigura un’arma laser che spara un raggio laser dallo spazio che colpisce un bersaglio sottostante. Questo rapporto, pubblicato nel 1996, proclama la missione dell’US Space Command di “dominare la dimensione spazio delle operazioni militari per proteggere gli interessi e gli investimenti statunitensi. Integrando le Forze Spaziali nelle potenzialità belliche, trasversalmente all’intero spettro di conflitto.”

Altrettanto importante, “Vision for 2020” confronta lo sforzo degli Stati Uniti per controllare lo spazio e la Terra sottostante con il modo in cui secoli fa “le nazioni hanno costruito le flotte marine per proteggere i loro interessi commerciali”, [e a] come i grandi imperi dell’Europa governavano i mari e quindi il mondo.

Come ha affermato il Generale Joseph Ashy, l’allora comandante in Capo dell’US Space Command, nel 1996 nella rivista specializzata Aviation Week & Space Technology: “È politicamente delicato, ma accadrà. Alcune persone non vogliono sentire di ciò, e sicuramente non è in voga, ma –senz’altro – combatteremo nello spazio. Combatteremo dallo spazio e combatteremo nello spazio”.

Quanto a Trump, l’attuale irragionevole Presidente degli Stati Uniti, come riportato da National Public Radio lo scorso agosto, l’idea delle Forze Spaziali “è iniziata come uno scherzo”. La corrispondente di NPR Claudia Grisales ha riportato in un rapporto dal titolo ‘With Congressional Blessing, Space Force IsCloser to Launch’ (n.d.T. Con la benedizione del Congresso le Forze Spaziali stanno per essere varate) – “All’inizio dello scorso anno, il Presidente Trump ha espresso l’idea che ha denominato ‘Forza Spaziale’davanti a una folla di marines a San Diego. Ha suscitato risate, ma il momento è stato un importante passo avanti per un piano che ha languito per quasi 20 anni.”

Ha continuato [l’autrice]: “’Ho detto che forse abbiamo bisogno di una nuova forza, la chiameremo ‘Forza Spaziale’, ha detto Trump al Marine Corps Air Station Miramar nel marzo 2018. ‘E io [Trump] non facevo davvero sul serio. Poi ho detto: ‘Che grande idea, forse dovremo farlo’”.

L’attuale programma spaziale di Trump e delle Forze Armate statunitensi alla fine, penso, assomiglierà all’architettura del [progetto] “Star Wars” – piattaforme da battaglia orbitanti con reattori nucleari di bordo che forniscono l’energia per armi a ipervelocità, raggi di particelle e armi laser. (“Senza reattori in orbita”, come l’ex Comandante [del progetto] “Star Wars”, il Generale James Abrahamson, lo ha evidenziato in un simposio su spazio nucleare e propulsione, dovrebbe esserci “un lungo, lungo cavo [di alimentazione] leggero che scende giù sulla superficie della Terra” per alimentare le armi spaziali.

Domanda: Presumibilmente, la Forza Spaziale richiesta dal Presidente Trump è una mossa irreversibile. Una volta stabilito, sarà un ramo permanente dei servizi armati statunitensi, che non sarà privato di questo status da parte dei futuri Presidenti?

Karl Grossman: Una volta stabilito, potrebbe teoricamente essere privato del suo status – tuttavia con i governi, visto che ai Conservatori piace lamentarsi in modo appropriato, una volta istituita una carica, una volta creato un dipartimento, viene stabilito un interesse acquisito. Si forma un’entità che cerca di perpetuarsi. Inoltre, i luoghi in cui sarebbero basati i componenti della Forza Spaziale farebbero pressioni per trattenerli. Inoltre, a causa della collaborazione negli Stati Uniti dei militari e dei potenti appaltatori aerospaziali, queste società con il loro enorme peso – e contratti governativi – farebbero anche pressioni (e utilizzerebbero campagne di contribuzione ai politici) per mantenere permanente la Forza Spaziale e i propri componenti.

Domanda: L’intera dinamica di militarizzare lo spazio extra-atmosferico da parte di consecutivi governi degli Stati Uniti, sembra violare il Trattato sullo spazio extra-atmosferico ratificato dalle Nazioni Unite nel 1967. Dal punto di vista legale, ciò che l’amministrazione Trump e il Congresso stanno facendo – istituire una Forza Spaziale –è palesemente illegale?

Karl Grossman: Ciò che viene fatto potrebbe non essere una violazione del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – ma certamente è una violazione delle intenzioni del Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967. Come Craig Eisendrath, che era stato un funzionario del Dipartimento di Stato USA, coinvolto nell’istituzione del trattato, osserva nel mio documentario televisivo “Star Wars Returns“, dopo che l’Unione Sovietica ha lanciato nel 1957 il primo satellite spaziale, lo Sputnik, “abbiamo cercato di demilitarizzare lo spazio prima che fosse militarizzato… per tenere la guerra fuori dallo spazio. “Adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1966, è entrato in vigore nel 1967. Istituito dagli Stati Uniti, dall’allora Unione Sovietica e dalla Gran Bretagna, è stato ratificato o firmato da 123 Paesi. Prevede che le nazioni “si impegnino a non mettere in orbita attorno alla Terra oggetti che trasportano armi nucleari o altri tipi di armi di distruzione di massa, installare tali armi su corpi celesti o posizionare tali armi nello spazio in qualsiasi altro modo”.

Come ho detto, ci si aspetterebbe da delle Forze Spaziali – come previsto per [il progetto] “Star Wars” di Reagan – il posizionamento di armi a ipervelocità, raggi di particelle e armi laser nello spazio. A seconda di ciò a cui sono rivolti, questi sono assimilabili– [anche] se non lo sono esattamente – ad essere “armi di distruzione di massa”.

Poi c’è il piano di armi spaziali “Rods From God” della US Air Force. Come questo articolo è intitolato: “These Air Force Rods From God Could Hit With The Force Of A Nuclear Weapon”.

Quindi, sì, si può prevedere che le “armi di distruzione di massa” incentrate sullo spazio, sarebbero posizionate nello spazio – in totale violazione del Trattato sullo spazio extra-atmosferico.

Domanda: I politici americani che sostengono di rendere lo “spazio un dominio funzionale” per l’esercito americano, affermano che la loro nazione sta perdendo terreno per [quanto riguarda] i progressi in questo settore, presumibilmente realizzati da Russia e Cina. Eppure, Russia e Cina hanno coerentemente invocato il divieto di militarizzazione dello spazio. Le affermazioni americane sono false o Russia e Cina stanno segretamente sviluppando armi spaziali, in violazione del Trattato sullo spazio extra-atmosferico?

Karl Grossman: L’amministrazione Trump e le Forze Armate statunitensi hanno affermato che una Forza Spaziale è necessaria a causa della Russia e della Cina che si introducono militarmente nello spazio ma, in effetti, Russia e Cina – così come il Canada – sono state leader per decenni nel promuovere un’espansione del Trattato sullo spazio extra-atmosferico. Il trattato vieta le armi di distruzione di massa nello spazio e il Prevention of an Arms Race in Outer Space Treaty (PAROS), che le tre nazioni sopra [citate] hanno perseguito, vieterebbe il posizionamento di qualsiasi arma nello spazio.

Gli Stati Uniti – sotto l’amministrazione presidenziale sia repubblicana che democratica – si sono opposti al trattato PAROS e hanno posto il veto effettivo alla sua promulgazione alle Nazioni Unite.

Sono stato alle Nazioni Unite e ho visto il Rappresentante del mio Paese, gli Stati Uniti, esprimere questo veto. È un’indecenza.

Domanda: Che tipo di armi gli Stati Uniti stanno tentando di dislocare nello spazio?

Karl Grossman: Questo non è stato ancora specificato ma, come ho detto, molto probabilmente sarebbero armi a ipervelocità, raggi di particelle e armi laser – e “Rods From God”.

Domanda: Pensa che sia tecnologicamente fattibile creare e dislocare tali armi?

Karl Grossman: Sì, purtroppo è tecnologicamente fattibile.

Domanda: Quali pensa siano i motivi alla base del piano americano di militarizzare lo spazio? Per affermare la propria presunzione di potere globale su Russia e Cina, grazie al fatto che Washington è in grado di intimidire questi rivali geopolitici percepiti?

Karl Grossman: Sì, esattamente. Gli Stati Uniti, in numerosi documenti militari, nel corso degli anni – e attualmente – hanno parlato di “dominio a tutto spettro” sulla Terra, agguantando “la definitiva posizione di vantaggio” e dallo spazio essere in grado di controllare la Terra sottostante.

Come ha dichiarato Trump: “Non è sufficiente avere semplicemente una presenza americana nello spazio. Dobbiamo avere il dominio americano nello spazio.”

Dominio americano nello spazio! Un Paese che domina lo spazio!

Domanda: Presumibilmente, il Pentagono e il complesso militare-industriale USA considerano l’avventura nel militarismo spaziale come un’enorme fonte di profitti finanziari. La militarizzazione dello spazio è determinata dal profitto aziendale?

Karl Grossman: È una partnership appaltatori militari e aerospaziali, che sono colossi delle corporation – e Trump.

Domanda: Il Presidente russo Vladimir Putin ha ripetutamente affermato che la Russia non verrà trascinata in un’altra corsa agli armamenti con gli Stati Uniti, come avveniva durante i decenni della Guerra Fredda. Ma Russia e Cina saranno costrette a eguagliare anche gli sviluppi statunitensi nella ricerca di armi spaziali, scatenando così un circolo vizioso di corsa agli armamenti?

Karl Grossman: Sì, Russia e Cina – e altri Paesi – risponderanno con la stessa moneta agli Stati Uniti che cercano di ottenere il “dominio americano nello spazio”.

E non vogliono doverlo fare. Ricordo vividamente di essere stato seduto a un tavolo con diplomatici cinesi alle Nazioni Unite a Ginevra qualche anno fa – dopo aver tenuto il discorso di apertura a una conferenza sulla minaccia di militarizzazione dello spazio – e i diplomatici cinesi che parlavano di come volessero nutrire, istruire, dare una casa al loro popolo di più di un miliardo di persone, non sprecare miliardi in una corsa agli armamenti nello spazio. La mia presentazione iniziale era stata seguita a quella conferenza dall’Ambasciatore cinese presso le Nazioni Unite, il quale aveva sottolineato come la sua nazione cercasse di mantenere la pace per lo spazio.

Per inciso, mentre andavo all’ONU per quella visita, per strada mi sono imbattuto nell’Ambasciatore americano presso l’ONU che era stato alla mia presentazione, il quale mi ha guardato in cagnesco. Un diplomatico, tuttavia, ha conversato cordialmente con me per strada e quando ho parlato di Russia e Cina, che ci avrebbero ripagato con la stessa moneta, ha dichiarato che la Russia “non ha” i soldi per competere con le Forze Armate statunitensi nello spazio e la Cina era “30 anni indietro” in termini di competenza spaziale. Gli ho detto ciò che era veramente un errore. Gli ho detto di aver visitato il Museo Spaziale di Mosca – e di aver visto un universo “parallelo” agli Stati Uniti, che documenta l’abilità russa in merito di spazio e che il suo giudizio sulla Cina non poteva essere più errato.

Russia e Cina non vogliono farlo, ne sono convinto, ma se gli Stati Uniti militarizzano lo spazio – anche loro saranno lì con armi spaziali. E i cieli saranno trasformati in una zona di guerra. E se scoppia la guerra, con piattaforme di battaglia a propulsione nucleare lassù e scambi [di colpi] tra piattaforme di battaglia, i detriti in gran parte radioattivi ricadranno, vaste aree sulla Terra saranno devastate, un numero enorme di persone morirà – il risultato complessivo sarebbe apocalittico.

Dobbiamo mantenere la pace nello spazio – come ha cercato di fare il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, e impedire quest’incombente corsa agli armamenti per lo spazio.

Domanda: Considera la più recente e più seria fase della militarizzazione statunitense dello spazio, come parte di un più ampio contesto di Washington che annulla i trattati sul controllo degli armamenti, come i trattati ABM (n.d.T. trattato anti missili balistici) e INF (n.d.T. Trattato sulle forze nucleari a medio raggio)?

Karl Grossman: Sì, infrangere un trattato dopo l’altro da parte delle amministrazioni Bush [figlio] e Trump si accompagna al piano di Trump di avere il “dominio” americano dello spazio.

Domanda: Il tentativo degli Stati Uniti di militarizzare lo spazio rappresenta una grande preoccupazione per la pace globale?

Karl Grossman: Sì, è di grande preoccupazione. La trasformazione dei cieli in un’arena di conflitto avrà un impatto gigantesco sulla visione della pace globale.

Portare il flagello della guerra dalla Terra ai cieli sarà un’enorme disgrazia storica.

Domanda: Come si potrebbe fermare questa violazione degli Stati Uniti del diritto internazionale, in merito al Trattato sullo spazio extra-atmosferico? Il pubblico americano sembra essere indifferente o ignaro dei pericoli?

Karl Grossman: All’ONU e davanti ad altre organizzazioni internazionali, ci deve essere una forte, molto forte, opposizione al piano americano per trasformare lo spazio in una zona di guerra. Inoltre, ci deve essere un’azione forte – molto forte – alla base. Il gruppo internazionale preminente che sfida questa follia militare spaziale statunitense è Global Network Against Weapons & Nuclear Power in Space. Esorto le persone a interfacciarsi con questo gruppo tramite il suo sito Web. E la gente dovrebbe diventare attiva in esso [nel gruppo].

Per quanto riguarda l’indifferenza e la mancanza di consapevolezza, non è solo del pubblico americano, ma della maggior parte dei funzionari pubblici statunitensi. Ad esempio, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti qualche giorno fa ha approvato un disegno di legge sulla politica militare, che prevede una spesa militare di 738 miliardi di dollari e l’approvazione del piano Trump per una Forza Spaziale.

Il voto per ciò che è denominato National Defense Authorization Act (NDAA) per il 2020 è stato di 377 a 48; hanno votato a favore 189 Repubblicani e 188 Democratici. Sei membri Repubblicani della [Camera dei Rappresentanti] hanno votato contro il disegno di legge, insieme a 41 Democratici e 1 indipendente.

Il vasto voto democratico del “sì” è arrivato a seguito di un compromesso –in cambio di 12 settimane di congedo parentale retribuito per i dipendenti federali civili. Un articolo del New York Times afferma che Jared Kushner, genero e Consigliere di Trump, è stato fondamentale. “È stato il Signor Kushner che ha aiutato nel mediare un accordo per creare la Forza Spaziale, una priorità principale del Presidente, in cambio del congedo parentale retribuito, una misura sostenuta da sua moglie, Ivanka Trump, pure Consigliere senior del presidente”, ha detto The Times.

Questo è stato un voto fondamentale, poiché il Senato degli Stati Uniti ora prenderà in considerazione la misura e la approverà, considerando la maggioranza controllata da Trump al Senato, e Trump la firmerà.

Un compromesso di dare l’OK per una Forza Spaziale statunitense, in cambio di un congedo parentale retribuito per dipendenti pubblici – qualcosa di comune in tutto il mondo. Che compromesso!

Inoltre, se si chiedesse agli Americani del Trattato PAROS e dell’impulso di Russia e Cina e del Canada nostro vicino, per la sua [del Trattato PAROS] espansione al Trattato sullo spazio extra-atmosferico e il divieto di tutte le armi nello spazio, mi sorprenderebbe se 1 su 10.000 cittadini americani ne fosse a conoscenza. La proporzione sarebbe migliore tra i funzionari pubblici statunitensi, ma la maggior parte ancora non ne sarebbe consapevole. Da qui derivano le idiozie che gli Stati Uniti debbano, a causa di Russia e Cina, equipaggiare i cieli con armi.

Quindi gli Stati Uniti stanno spingendo il mondo a capofitto verso un disastro senza pari.

 

Finian Cunningham

Finian Cunningham ha scritto ampiamente sugli affari internazionali, con articoli pubblicati in diverse lingue. Si è laureato in Chimica Agraria e ha lavorato come redattore scientifico per la Royal Society of Chemistry (Cambridge-Inghilterra), prima di intraprendere una carriera nel giornalismo da quotidiano. È anche musicista e cantautore. Per quasi 20 anni, ha lavorato come redattore e autore nei principali organi dei media, tra cui The Mirror, Irish Times e Independent.

Quest’articolo è stato originariamente pubblicato da “Strategic Culture Foundation“.

 

Fonte: http://www.informationclearinghouse.info/

Link: http://www.informationclearinghouse.info/52755.htm

23.12.2019

 

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da NICKAL88

 

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