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La Redazione

 

E se fosse Musk il vero Presidente?

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A cura di Redazione CDC
Il 28 Dicembre 2024
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E se fosse Musk il vero Presidente?

Di Lorenzo Maria Pacini, strategic-culture.su

Partiamo con un breve riassunto per rispondere alla domanda: chi è Elon Musk?

Da quello che si apprende sul web, Musk è un imprenditore, inventore e visionario sudafricano-canadese-americano, nato il 28 giugno 1971 a Pretoria, Sudafrica. È noto per essere uno dei fondatori e leader di alcune delle aziende tecnologiche più influenti al mondo.

Musk ha iniziato la sua carriera imprenditoriale con Zip2, una società di software per giornali, venduta poi a Compaq per 307 milioni di dollari nel 1999. Questo successo gli ha permesso di fondare X.com, che in seguito è diventata PayPal, pioniera nei pagamenti online. Dopo la vendita di PayPal a eBay per 1,5 miliardi di dollari, Musk ha rivolto la sua attenzione a progetti più ambiziosi.

Nel 2004, ha co-fondato SpaceX, con l’obiettivo di ridurre i costi di accesso allo spazio e colonizzare Marte. L’azienda è diventata la prima società privata a inviare una navicella spaziale, la Dragon, alla Stazione Spaziale Internazionale. Parallelamente, nel 2003, Musk ha investito in Tesla Motors, diventandone CEO nel 2008, trasformandola in un leader globale nella produzione di veicoli elettrici e energie rinnovabili.

Dopodiché Musk ha fondato o è stato coinvolto in numerose altre iniziative: Neuralink, che mira a sviluppare interfacce cervello-computer; The Boring Company, focalizzata su infrastrutture di trasporto sotterranee; e xAI, una compagnia dedicata all’accelerazione della scoperta scientifica umana attraverso l’intelligenza artificiale.

Il “ragazzo” di Pretoria è anche noto per la sua presenza attiva sui social media, in particolare su X (precedentemente Twitter), dove condivide aggiornamenti sulle sue aziende, meme, e opinioni su vari argomenti, spesso influenzando il discorso pubblico. La sua visione futuristica e il suo approccio audace alla risoluzione di problemi globali lo hanno reso una figura controversa ma indiscutibilmente influente nel panorama tecnologico e culturale contemporaneo.

Musk ha saputo fare affari e investire nel posto giusto al momento giusto. Fra aziende che ha fondato e/o diretto, troviamo:

  • Zip2: Fondata nel 1995 con suo fratello Kimbal, Zip2 era un’azienda che forniva contenuti online per giornali. Venduta a Compaq per circa 307 milioni di dollari nel 1999.
  • com/PayPal: Nel 1999, Musk ha fondato X.com, una banca online che si è fusa con Confinity per diventare PayPal, uno dei principali sistemi di pagamento online. Venduta a eBay per 1,5 miliardi di dollari nel 2002.
  • SpaceX (Space Exploration Technologies Corp.): Fondata nel 2002, SpaceX mira a ridurre i costi di accesso allo spazio e a colonizzare Marte. Ha sviluppato razzi riutilizzabili come Falcon 9 e Falcon Heavy, e navicelle come Dragon.
  • Tesla Motors (ora Tesla, Inc.): Musk è entrato come investitore nel 2004, diventando CEO nel 2008. Tesla è diventata un leader nella produzione di veicoli elettrici e nella tecnologia delle batterie, con modelli come Model S, Model 3, Model X e Model Y.
  • SolarCity: Co-fondata nel 2006, SolarCity si concentra su prodotti e servizi legati al fotovoltaico. Acquisita da Tesla nel 2016 per espandere il portfolio di energia rinnovabile.
  • Hyperloop: Anche se non è un’azienda di Musk, ha proposto il concetto di Hyperloop nel 2013, un sistema di trasporto ad alta velocità, e diverse aziende, come Virgin Hyperloop, ne stanno sviluppando versioni.
  • The Boring Company: Nata nel 2016, questa compagnia si dedica alla costruzione di tunnel per ridurre il traffico urbano, con progetti come il Loop di Las Vegas.
  • Neuralink: Fondata nel 2016, Neuralink sviluppa interfacce neurali per connettere il cervello umano con l’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di migliorare le capacità cognitive e trattare malattie neurologiche.
  • OpenAI: Musk è stato tra i fondatori nel 2015, con l’obiettivo di sviluppare un’IA sicura e benefica per l’umanità, anche se si è distaccato nel 2018 per evitare conflitti di interesse con Tesla.
  • xAI: Fondata nel 2023, xAI si concentra sulla creazione di intelligenza artificiale per accelerare la scoperta scientifica umana.
  • X Corp.: Dopo l’acquisizione di Twitter nel 2022, Musk ha rebrandizzato la piattaforma in “X”, trasformandola in una piattaforma di comunicazione più ampia.

Un bel po’ di potere, no? Stiamo parlando di alcune delle aziende più all’avanguardia nella ricerca tecnologica, con vari monopoli di mercato. Il tutto nelle mani di un solo uomo.

Un inusuale ruolo politico

Ora, è interessante notare che l’ascesa di queste aziende/progetti sia avvenuta nel periodo della prima presidenza Trump, proprio al momento della sua partenza, con importanti finanziamenti anche federali. Ancor più interessante è quanto sia stato determinante Musk durante la campagna elettorale di Trump nel 2024. Una vera e propria “bomba atomica” della propaganda elettorale. Di sicuro, un gran bell’investimento, visto che adesso Musk è uno degli uomini più ricchi del mondo.

La metodologia politica di Musk è nota: con i suoi post sui social, soprattutto su X, influenza potentemente vari ambiti della vita sociale, dai mercati alla politica. Se Musk dice che gli piace il succo d’arancia, il giorno dopo il succo costerà il doppio sulla borsa di New York; se dice che un politico di uno Stato estero gli sta antipatico, quel politico state certi che avrà degli svantaggi assicurati. Musk rientra in quella categoria trasversale di “uomini-Stato”, ovvero uomini che da soli possono interloquire con Presidenti e istituzioni come se fossero degli Stati a sé. È curioso che alla vittoria elettorale di Trump abbia corrisposto la sua elezione a membro del governo – una possibilità che era stata descritta solo da pochissimi canali alternativi americani, ma non ripresa dalla contro-informazione occidentale.

Musk è stato messo alla guida del Doge, il Department of Government Efficency, nome che gioca con la criptovaluta Dogecoin di cui Musk è il grande promotore, oltre che il proprietario. Un dipartimento per l’efficientamento del governo in mano ad un turbo-capitalista promotore del transumanesimo, padrone di aziende big tech e  aspirante colonizzatore di altri pianeti… Viene da domandarsi legittimamente: perché proprio Musk?

Sono stati vari i momenti in cui Musk ha dato da pensare riguardo la sua reale influenza politica. Domenica scorsa, ad esempio, durante un discorso di Trump in Arizona, è intervenuto affossando la legge di bilancio negoziata col Congresso. L’incidente è stato l’ultimo in cui Musk ha assunto un ruolo atipico nella nuova amministrazione Trump, suscitando critiche da parte dei democratici e dello stesso partito repubblicano. A tale riguardo, Trump ha elogiato Musk, prima di aggiungere: “E no, non prenderà la presidenza”. La presenza regolare di Musk al fianco di Trump prima del suo insediamento il 20 gennaio ha suscitato per settimane l’inquietudine di molti analisti politici. Il miliardario era presente quando Trump ha parlato con  Zelensky dopo la sua vittoria elettorale, ha partecipato anche ai recenti incontri con il presidente francese Emmanuel Macron in Europa e fu lui a premiare a New York il primo ministro italiano Giorgia Meloni.

Proviamo a pensare per un attimo: e se fosse Elon Musk il vero “presidente”? Lui era là già alla prima elezioni di Trump – un businessman che sicuramente non deve imparare da Musk come si fanno i soldi –, lui è stato pronto ad entrare in scena nel 2024 assumendo un ruolo di rilievo. Il supporto in campagna elettorale è stato fondamentale. Elon Musk riscuote interesse a approvazione non solo in America ma in tutto il mondo. In Europa è venerato come una sorta di profeta della tecnologia e un difensore della democrazia perché ha trasformato Twitter in X, sdoganando molte libertà di espressione in merito a tematiche “politicamente scorrette”. Eppure, non c’è niente di diverso dal solito self made man americano che periodicamente viene tirato fuori da un garage bianco di qualche cittadini americana e diventa un signore della tecnologia. Semplicemente lui è presentato e si presenta con una patente di moralità diversa: parla di Deep State, fa meme che diventano virali con cui influenza mercati e politica, vive una vita “da serie televisiva” e non in un noioso ufficio. Dunque, perché non dargli fiducia? D’altronde la gente ha bisogno di idoli da venerare e di certezze politiche a cui appoggiarsi.

In realtà, poco importa se Musk è o no il “vero” Presidente. Adesso la firma è quella di Trump e a lui saranno imputati successi e insuccessi. Se Musk emergerà come prossimo candidato, lo scopriremo in seguito. Di governi ombra e potentati nascosti ce ne sono abbastanza in tutto il mondo, non è certo una novità.

Di Lorenzo Maria Pacini, strategic-culture.su

27.12.2024

Lorenzo Maria Pacini. Professore associato di Filosofia politica e Geopolitica, UniDolomiti di Belluno. Consulente in analisi strategica, intelligence e relazioni internazionali.

Fonte: https://strategic-culture.su/news/2024/12/27/e-se-fosse-musk-il-vero-presidente/

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