F. William Engdahl
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Il famoso racconto di Edgar Allen Poe, La lettera rubata, è adatto a descrivere l’agenda di Klaus Schwab, fondatore, circa 50 anni fa, di quello che oggi è l’influente Forum economico mondiale di Davos (WEF) – Nascosto in bella vista. Nel 2020 Schwab aveva pubblicato un libro intitolato The Great Reset, in cui invitava i leader mondiali a sfruttare “l’opportunità” della pandemia di COVID-19 per riorganizzare completamente l’economia globale in una versione distopica, dall’alto verso il basso, della tecnocratica Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A chi volesse fare una paziente ricerca, il WEF di Schwab rivela un sorprendente livello attuativo dell’attuale agenda globalista per un totalitarismo tecnocratico. In particolare, in trent’anni ha sviluppato quadri selezionati con cura per attuare questa agenda, una “scuola di quadri” globale selezionata per “futuri leader globali”. In effetti è quella che potremmo chiamare la Cospirazione di Davos, agenti sguinzagliati in tutto il mondo per infiltrarsi nei circoli politici più importanti e promuovere il sinistro programma del Reset di Davos.
Una delle caratteristiche più sorprendenti del panico isterico per la pandemia di COVID è la coerenza con cui i politici di tutto il mondo hanno agito di pari passo, insieme ai media globali e alle figure chiave della gestione sanitaria, nel portare avanti un’agenda di distruzione economica e umana senza precedenti, in nome della lotta contro un virus. Si scopre che quasi tutti questi personaggi chiave hanno qualcosa in comune. Sono laureati, scelti personalmente o “alunni” come li chiama lui, della scuola davosiana per quadri di Klaus Schwab, e del suo programma annuale chiamato Young Global Leaders che, prima del 2004, portava il nome di Global Leaders for Tomorrow.
Da quando era stato selezionato il primo gruppo dei quadri di Davos, nel 1993, più di 1.400 “futuri leader globali” sono stati formati in un processo altamente segreto, che raramente viene menzionato nella biografia degli adepti. Con la pazienza di un ragno che tesse un’enorme tela, Klaus Schwab e i suoi ricchi sostenitori del World Economic Forum hanno creato la rete più influente di attori politici della storia moderna, e forse dell’intera storia umana.
In un video del 2017 con David Gergen ad Harvard, Schwab si vantava di essere orgoglioso del fatto che “penetriamo nei consigli di governo” con i quadri davosiani del Young Global Leader. Schwab affermava: “Devo dire che posso citare nomi come la signora Merkel … e così via, sono stati tutti Young Global Leaders del World Economic Forum. Ma ciò di cui ora siamo davvero orgogliosi, con le giovani generazioni, come il Primo Ministro Trudeau, il Presidente dell’Argentina e così via, è il fatto che penetriamo nei gabinetti di governo … È vero in Argentina ed è vero in Francia adesso…”
Il Grande Reset
Il Great Reset, come spiegato da Schwab, co-autore dell’omonimo libro del giugno 2020, ed elaborato per intero sul sito web del World Economic Forum, è lì per chiunque sia curioso di scoprirlo. Stabilisce un programma per riorganizzare l’economia globale dall’alto verso il basso, utilizzando le restrizioni della COVID per promuovere, tra le altre cose, un’agenda verde a zero emissioni di carbonio, l’eliminazione delle tradizionali proteine della carne e dell’agricoltura tradizionale, l’eliminazione dei combustibili fossili, la riduzione dei viaggi aerei, l’eliminazione dei contanti a favore di valute digitali emesse dalla banca centrale e un sistema medico totalitario di vaccinazioni obbligatorie.
Nel vertice virtuale dei leader globali di Davos del giugno 2020, giustamente intitolato The Great Reset, Schwab aveva dichiarato: “Ogni paese, dagli Stati Uniti alla Cina, deve partecipare e ogni industria, dal petrolio al gas alla tecnologia, deve essere trasformata. In breve, abbiamo bisogno di un ‘Grande Reset’ del capitalismo… Ci sono molte ragioni per perseguire un Great Reset, ma la più urgente è la COVID-19”. Il Grande Reset, continuava, richiede che “i governi attuino riforme attese da tempo, che promuovano l’uguaglianza dei risultati. A seconda del Paese, queste possono includere modifiche alle imposte sul patrimonio, il ritiro dei sussidi ai combustibili fossili… La seconda componente di un’agenda Great Reset dovrebbe garantire che gli investimenti portino avanti obiettivi condivisi, come l‘uguaglianza e la sostenibilità“.
Ciò che Schwab non menziona è che la sua rete di “leader globali” di Davos è stata al centro della draconiana agenda della COVID, dagli inutili lockdown alle vaccinazioni forzate fino alle mascherine obbligatorie. La pandemia è stata la necessaria prima fase del Grande Reset. Senza di essa non avrebbe potuto parlare di cambiamenti globali fondamentali.
Quello a cui punta l’agenda di Schwab è la redistribuzione globale della ricchezza allo scopo di creare la famigerata economia “sostenibile” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: “Anche USA, Cina e Giappone hanno ambiziosi piani di stimolo economico. Invece di usare questi fondi… per colmare le crepe nel vecchio sistema, dovremmo usarli per crearne uno nuovo che sia più resiliente, equo e sostenibile a lungo termine. Ciò significa, ad esempio, costruire infrastrutture urbane “verdi” e creare incentivi affinché le industrie migliorino il loro curriculum in termini di metriche ambientali, sociali e di principi di gestione [ESG, Environmental, Social, Governance, n.d.t.]. Aggiunge: “La terza e ultima priorità di un’agenda Great Reset è sfruttare le innovazioni della Quarta Rivoluzione Industriale per sostenere il bene pubblico, in particolare affrontando le sfide sanitarie e sociali”.
La lettera rubata
Il racconto del 1844 dell’autore americano Edgar Allen Poe, La lettera rubata, racconta di una lettera rubata alla regina di Francia e usata da un ministro senza scrupoli per ricattarla. Quando la polizia di Parigi perquisisce meticolosamente la casa del sospetto ladro senza risultati, un amico dell’ispettore capo riesce a trovare il documento rubato cercandolo in un luogo visibile a tutti, “nascosto in bella vista”.
E nascosta in bella vista è quella che è senza dubbio la cospirazione più sfacciata e criminale dei tempi moderni, il Grande Reset di Davos. Tutto è lì, visibile a chiunque abbia la pazienza di navigare tra le pagine dei comunicati stampa e delle pagine web del WEF. Degno di nota è che gli attori globali, i “quadri” di Davos scelti con cura negli ultimi trent’anni per essere preparati a posizioni di potere da cui attuare l’agenda del Grande Reset, sono nominati apertamente sul sito Web di Davos, rintracciabili con una piccola e paziente ricerca. Esistono liste parziali che nominano una manciata “Young Global Leaders” di Davos. Una ricerca più approfondita sui circa 1400 nominativi nelle classi annuali dei quadri, partendo dal 1992, rivela una cospirazione sorprendentemente dettagliata. Il sito web del WEF afferma che i leader mondiali vengono “formati per essere allineati con la missione del World Economic Forum, per “guidare la cooperazione pubblico-privato nell’interesse pubblico globale”.
Quanto segue è il risultato della revisione di ogni classe del WEF di futuri leader globali dal 1993 in poi.
Ciò che colpisce di più è che gli attori chiave legati a Schwab siano coinvolti nelle misure decisive che hanno reso la “pandemia” COVID-19 un processo economicamente e fisicamente distruttivo. Gli alumni del WEF li troviamo sempre nel bel mezzo di tutto ciò che riguarda la Covid.
Davos, Gates e Vaccini mRNA
Al centro dell’agenda COVID-19 c’è chiaramente il lancio, alla “massima velocità possibile”, di intrugli sperimentali non testati a base di mRNA ingegnerizzato, chiamati erroneamente vaccini, da parte di due società farmaceutiche: Pfizer (con BioNTech in Germania) e Moderna negli Stati Uniti.
Bill Gates (WEF 1993) e la sua Gates Foundation sono al centro del lancio di questi sieri a base di mRNA geneticamente editato, insieme a Tony Fauci del NIAID statunitense. Gates era stato selezionato da Schwab prima ancora della creazione della Bill and Melinda Gates Foundation, nel 1993, nel primo gruppo di quadri del WEF, insieme ad Angela Merkel, Tony Blair, Gordon Brown ed altri. Chissà se era stato Schwab a convincere Gates a creare la fondazione?
Il denaro della Gates Foundation, centinaia di milioni, era, in effetti, servito ad acquisire il controllo della corrotta Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite, secondo una persona bene informata all’interno dell’OMS, l’epidemiologa svizzera Astrid Stuckelberger, che in una recente intervista ha dichiarato: “L’OMS è cambiata da quando ero lì… C’era stato un cambiamento nel 2016… Era stato stato speciale: alcune organizzazioni non governative – come GAVI – Global Alliance for Vaccine Immunization – guidate da Bill Gates – erano entrate nell’OMS nel 2006 portando soldi. Da allora, l’OMS si è trasformata in un nuovo tipo di organizzazione internazionale. GAVI ha guadagnato sempre più influenza e una totale immunità, più dei diplomatici all’ONU.”
La fondazione Gates, insieme al WEF di Schwab, nel 2000 aveva creato la GAVI-The Vaccine Alliance. Un compagno di scuola di Gates, altro famigerato allievo dei Global Leaders del WEF, José Manuel Barroso (WEF 1993), –Presidente della Commissione Europea dal 2004 al 2014, ex capo di Goldman Sachs International, membro del comitato direttivo del Bilderberg, era stato nominato CEO dell’alleanza per i vaccini GAVI finanziata da Gates nel gennaio 2021, quando era stata lanciata la campagna per la somministrazione dei sieri mRNA. Barroso ora supervisiona la spesa globale per i vaccini mRNA per Gates e l’OMS.
Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, è un collaboratore dell’Agenda del WEF. Il suo vicepresidente Pfizer, Vasudha Vats (WEF 2021), è una recluta dei “leader globali” del WEF.
L’altro produttore chiave di iniezioni mRNA è Moderna, il cui CEO, Stéphane Bancel (WEF 2009) è un altro alumnus di Davos. L’anno successivo, nel 2010, Bancel era stato selezionato come amministratore delegato di una nuova società, Moderna, nel Massachusetts. Nel 2016, senza un prodotto mRNA di successo ancora approvato, Moderna di Bancel aveva firmato un accordo quadro per un progetto sanitario globale con la Bill & Melinda Gates Foundation per far avanzare progetti di sviluppo basati sulla tecnologia mRNA per varie malattie infettive. Nello stesso anno, Bancel aveva firmato un accordo quadro per un progetto sanitario globale con Tony Fauci e il NIAID. In un discorso del gennaio 2018 alla JP Morgan Healthcare Conference, più di un anno prima che il mondo sentisse parlare di COVID-19 e di Wuhan, in Cina, Gates aveva dichiarato: “Stiamo sostenendo la tecnologia mRNA di aziende come CureVac e Moderna nello sviluppo di vaccini e farmaci … ” Preveggenza?
I politici di Davos
La seconda componente chiave dell’agenda pandemica di Davos è stato un reclutamento internazionale di politici chiave, in particolare nell’UE e nel Nord America, che hanno sostenuto le misure di lockdown e di vaccinazione forzata più draconiane della storia. Quasi tutti gli attori chiave sono Global Leaders del WEF di Davos.
In Germania, la cancelliera Angela Merkel ha guidato uno dei più severi lockdown COVID, fino al suo ritiro nel dicembre 2021. Era della prima classe WEF del 1993. Anche il suo ministro della Salute, Jens Spahn (WEF 2012), è stato alunno di Davos. Spahn ha reso obbligatorie le iniezioni di mRNA e imposto l’uso delle inutili mascherine. Era un ex lobbista farmaceutico. Philipp Rösler, ministro della Salute dal 2009 al 2011, era stato nominato da Schwab Managing Director del WEF nel 2014. Lo scorso dicembre, si è formata una nuova coalizione di governo, guidata dal cancelliere Olaf Scholz, invitato da Schwab a tenere un discorso speciale all’incontro di Davos del gennaio 2022. Il nuovo ministro degli Esteri tedesco, la leader dei Verdi Annalena Baerbock (WEF 2020), era stata scelta leader globale poco prima della sua candidatura alla cancelleria. La direttrice di Greenpeace Jennifer Morgan, cittadina statunitense, nominata dalla Baerbock Segretario di Stato per la diplomazia sui cambiamenti climatici, è una collaboratrice dell’agenda del WEF e amica intima del membro del consiglio del WEF Al Gore. L’ex capo del Partito dei Verdi tedesco, Cem Özdemir (WEF 2002), è il nuovo ministro dell’Agricoltura.
In Francia, il presidente Emmanuel Macron (WEF 2016) nel 2017 era misteriosamente passato, senza neppure un partito, da un oscuro ministero alla presidenza, appena un anno dopo essere stato selezionato per aderire al programma WEF Global Leaders. In qualità di presidente, Macron ha istituito alcune delle misure COVID più draconiane al mondo, inclusi passaporti interni e vaccini obbligatori.
Altri politici dell’UE del club di Davos includono il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis (WEF 2003) e il primo ministro belga Alexander De Croo (WEF 2015). Entrambi hanno imposto severe misure COVID. Sanna Marin (WEF 2020), il primo ministro finlandese, ha invocato lo stato di emergenza in Finlandia, con lockdown severi ed altre drastiche misure. Nel Regno Unito l’ex primo ministro laburista, Gordon Brown, (WEF 1993) è stato chiamato dall’OMS nell’aprile 2021 a promuovere un programma da 60 miliardi di dollari per la vaccinazione contro la COVID nei “Paesi poveri”. Brown è diventato ambasciatore dell’OMS per il finanziamento globale della salute nel settembre 2021.
In Nord America, il governo canadese di Justin Trudeau, ora soggetto ad una massiccia rivolta popolare contro i suoi severi mandati di vaccinazione ed altre misure, pullula di agenti Davos. Lo stesso Trudeau è un collaboratore dell’Agenda WEF di Davos e relatore frequente a Davos. Nel 2016, Schwab aveva presentato Trudeau affermando: “Non potevo immaginare nessuno che potesse rappresentare meglio il mondo che uscirà dalla Quarta Rivoluzione Industriale”. Per Trudeau l’attore chiave per la COVID è la vice primo ministro e ministro delle finanze Chrystia Freeland, che fa parte del consiglio di fondazione del WEF e guida la risposta di Trudeau alla COVID. Altri agenti del WEF ad Ottawa sono il ministro degli esteri, Mélanie Joly (WEF 2016), e il ministro per le politiche della famiglia, Karina Gould (WEF 2020).
Negli Stati Uniti i massimi incaricati dell’amministrazione Biden includono Jeffrey Zients (WEF 2003), Coordinatore per il Coronavirus della Casa Bianca. Un altro è il segretario ai trasporti Pete Buttigieg (WEF 2019), che aveva annunciato la candidatura alla presidenza subito dopo essere stato scelto da Davos. L’agente dello stato profondo statunitense Samantha Power (WEF 2003) è stata posta da Biden a capo dell’USAID, la principale agenzia di aiuti esteri e strettamente legata alle attività della CIA all’estero. Rebecca Weintraub (WEF 2014), una professoressa di Harvard che auspica la vaccinazione totale di tutti nel mondo, con vaccini obbligatori anche per i bambini, è una consulente del Comitato consultivo nazionale sui vaccini del Dipartimento della salute e dei servizi umani.
Il governatore della California, Gavin Newsom (WEF 2005), ha imposto alcuni dei più severi lockdown e obblighi di mascherine della nazione, così come Jared Polis (WEF 2013), governatore del Colorado che, con un decreto di salute pubblica, ha reso il Colorado uno dei primi stati a richiedere la prova di una vaccinazione completa per essere ammessi ai grandi eventi indoor.
Australia e Nuova Zelanda sono stati due dei campioni mondiali della tirannia COVID. In Australia, il ministro della Salute Greg Hunt era stato Direttore della Strategia del WEF nel 2001 e Leader Globale del WEF nel 2003. Controlla le politiche estreme del governo sulla COVID-19. In Nuova Zelanda, il primo ministro Jacinda Ardern (WEF 2014) aveva incontrato Bill Gates a New York nel settembre 2019, in qualità di relatrice alla conferenza annuale sugli obiettivi di sviluppo sostenibile della Gates Foundation, poco prima degli eventi COVID in Cina e della “simulazione pandemica” Event 201 dell’ottobre successivo, a cura del World Economic Forum e della Bill and Melinda Gates Foundation. In qualità di Primo Ministro, Ardern ha imposto tutta una serie di lockdown, eliminando la maggior parte dei diritti civili e vietando praticamente i viaggi internazionali.
I più importanti Think Tank accademici
Questa è solo una parte della rete globale di Davos, accuratamente coltivata e promossa, che sta dietro l’orchestrazione delle misure pandemiche globali della COVID-19. Un ruolo determinante è svolto dalla Fondazione Rockefeller, il cui presidente, Rajiv Shah (WEF 2007) è stato una figura di spicco dell’Africa Green Revolution presso la Fondazione Gates, così come per i programmi di vaccinazione. In qualità di capo dell’influente Rockefeller Foundation, Shah svolge un ruolo chiave nella promozione del Grande Reset di Davos, di cui è collaboratore. Un altro pensatoio politico statunitense molto influente, il New York Council on Foreign Relations, ha un profondo coinvolgimento nell’agenda COVID-19. Thomas Bollyky (WEF 2013) è Direttore del Global Health Program del CFR ed è un’ex consulente della Gates Foundation, nonché consulente dell’OMS. Ha diretto la Task Force CFR, Improving Pandemic Preparedness: Lessons from COVID-19 (2020).
Jeremy Howard (WEF 2013) è un australiano che all’inizio della COVID-19 ha organizzato una campagna mondiale per le mascherine obbligatorie. Mustapha Mokass (WEF 2015) ha sviluppato un sistema di passaporti vaccinali per l’agenda della Quarta Rivoluzione Industriale di Schwab.
I media mainstream di Goebbels
Il ruolo dei media gestiti è al centro dell’offensiva propagandistica senza precedenti sulla pandemia di COVID-19. Anche su questo fronte Davos e il WEF di Schwab sono protagonisti.
La CNN è uno dei più noti mezzi di propaganda del terrore e sostiene le inoculazioni di mRNA, mentre attacca qualsiasi cura alternativa collaudata. CNN e Davos sono ben collegati.
Il dottor Sanjay Gupta (WEF 2010), corrispondente medico capo per la CNN , ha svolto un ruolo chiave nel promuovere la narrativa ufficiale sulla COVID-19. La dottoressa Leana Sheryle Wen (WEF 2018) è editorialista del Washington Post e analista medico della CNN. In qualità di “collaboratore medico” della CNN, la Wen ha suggerito che la vita dovrebbe essere “dura” per gli Americani che hanno scelto di non farsi vaccinare contro la COVID-19. Anderson Cooper (WEF 2008), un sinistro ex “tirocinante” della CIA, è un importante conduttore della CNN. Jeffrey Dean Zeleny (WEF 2013) è il capo corrispondente per gli affari nazionali della CNN.
Mentre la CNN produce commenti unilaterali sui sieri mRNA e sulla COVID, gli influenti padroni delle aziende dei social media si impegnano in una censura senza precedenti su qualsiasi opinione critica o contraria con uno zelo che farebbe arrossire Goebbels. Tra questi c’è Mark Zuckerberg (WEF 2009), il miliardario proprietario del prodotto CIA Facebook, e il membro del consiglio di Twitter, Martha Lane Fox (WEF 2012), facente parte del Comitato congiunto del Regno Unito per la strategia di sicurezza nazionale e del comitato COVID-19 della Camera dei Lord. Larry Page (WEF 2005) è un miliardario co-fondatore di Google, probabilmente il motore di ricerca più censurato e più utilizzato al mondo.
Anche Marc Benioff (WEF Board of Trustees), proprietario della rivista Time e del cloud computing Salesforce, è collegato alla The Giving Pledge di Bill Gates. Dawood Azami (WEF 2011) è editore multimediale presso la BBC World Service, l’influente emittente statale britannica. Jimmy Wales (WEF 2007) è il fondatore di Wikipedia che notoriamente altera il contenuto delle voci relative alla COVID per promuovere l’agenda dell’OMS e di Davos. Lynn Forester de Rothschild (WEF 1995), con il suo terzo marito, Sir Evelyn Robert de Rothschild, possiede la rivista The Economist, che promuove l’agenda COVID di Davos insieme al prossimo Reset Verde. Era stata presentata a Sir Evelyn da Henry Kissinger alla Conferenza del Bilderberg del 1998 in Scozia.
Altre figure della scuderia di Davos dei futuri leader globali includono Jamie Dimon (WEF 1996), CEO di JP Morgan Chase, Nathaniel Rothschild (WEF 2005), figlio ed erede apparente del barone Jacob Nathaniel “Nat” Rothschild, David Mayer de Rothschild (WEF 2007), un miliardario britannico sostenitore dell’agenda verde con una fortuna stimata in 10 miliardi di dollari.
I “partner” aziendali strategici del WEF che fanno da tutor ai Global Leaders di Davos includono Barclays Bank, Bill & Melinda Gates Foundation, Deutsche Bank AG, General Motors Company, The Goldman Sachs Group Inc., Google Inc., HSBC Holdings Plc, McKinsey & Company e UBS AG e simili.
Questa concentrazione di potere globale è solo una coincidenza o parte di una vera e propria cospirazione? Un esame dell’attuale Consiglio di amministrazione del World Economic Forum potrebbe dare una risposta.
F. William Engdahl
Fonte: journal-neo.org
Link: https://journal-neo.org/2022/02/16/davos-and-the-purloined-letter-conspiracy/
16.02.2022
Tradotto da Papaconscio per comedonchisciotte.org