Corbyn: Una rivoluzione marxista – Servirà per vincere le elezioni?

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Non credo che Corbyn alla fine riuscirà a vincere, comunque con il sistema dei 650 parlamentari espressi dai collegi elettorali e i voti, spesso divisi in tre o quattro modi differenti in ogni circoscrizione, potrebbe riuscire a mettere in piedi una coalizione con il SNP o i LibDems. Per il momento ha solo 41 deputati meno dei Tories. Con una coalizione con i LibDem e il SNP gli basterebbe arrivare a 270-280 seggi contro i 247 di adesso;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intenzioni di voto a Settembre:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A guardare i sondaggi Corbyn dovrebbe gradire le “General Election”

Credo che molto si risolverà sull’incidenza che avrà il voto del Brexit Party sul voto marginale dei Tory vs quanti voti il Brexit Party potrà recuperare dal partito laburista nella sua roccaforte del Nord, è improbabile però che il Brexit Party riconfermi i suoi attuali seggi in parlamento.

Farage non crede che il Partito dei Tory uscirà spontaneamente dall’Unione europea, semmai ne uscirà solo dopo un Withdrawal Agreement che lascerà il Regno Unito strettamente legato alla normativa, alle tasse e ai regolamenti della UE. Se Farage farà una campagna contro, rischierà di spaccare il leave vote lasciando fuori i Tory marginals e consentendo sia ai Lib Dems che ai Laburistti di rafforzare la loro presenza in Parlamento. Difficilmente la Brexit potrebbe spingere molti voti marginali del Partito laburista verso il partito dei Tory.

Il discorso di Corbyn

Il discorso di Corbyn alla Conferenza Laburista può essere preso come un test per il manifesto delle prossime elezioni.

Lo riassumerei come una intenzione di togliere il capitale alle persone di successo che potrebbero investirlo, per darlo a qualche sfigato che se lo spenderà.

Subito ci sarebbero “soldi gratis per tutti” con una politica di rilancio dell’economia grazie ad un anticipo dei tempi sulla spesa, ma a medio termine sarebbe un disastro, come è sempre stato il socialismo di uno stato centralizzato.

Io del marxismo ho capito questo: il proletariato si solleverà e abbatterà i “borghesi” proprietari dei capitali e realizzerà un sistema socialista rivoluzionario. Marx lo aveva predetto, dicendo che è più probabile che questa rivoluzione accada quando l’economia capitalista è in crisi, in altre parole il socialismo nasce dal fallimento e dalla crisi del capitalismo.

Penso che sia giusto dire che il capitalismo ha avuto la sua terza svolta dal 2008 (in realtà credo che questa svolta sia stata tra il 1997 e il 2016). Il disfacimento dovuto a una politica che ha voluto continuare a restare nella vecchia cornice (super-concessioni di credito, senza badare al ciclo dell’economia, per sostenere la domanda finale, malgrado forti squilibri, malgrado gli arbitraggi sul livellamento del lavoro fatti dalla società globale, malgrado la concentrazione delle attività e dei profitti e malgrado il calo dei salari che producono il PIL).

Strauss-Howe prevede che i leader riformisti che emergeranno nella Quarta Svolta (che mi sembra sia già iniziata dal 2016) saranno quelli capaci di rompere il vecchio quadro istituzionale e di implementarne uno nuovo, durante questo periodo di cambiamento si vivrà in un ambiente caotico. Chiaramente i nostri riformisti sono Boris Johnson e Jeremy Corbyn.

Visto da questa prospettiva, quella della teoria marxista in un momento di lotte e di riforme, dal discorso di Corbyn si realizza quanto veda in se stesso, quel leader socialista rivoluzionario che vuole guidare la rivoluzione di oggi.

Qui di seguito ecco una sintesi delle parole chiave del suo discorso:

Controllo economico

Ha descritto l’economia come “uno strumento nelle mani di chi fa politica. Pertanto guida, controllo e ritorno ad un “piano industriale quinquennale controllato dal centro”

  • Non riesce a capire che il quadro economico ‘capitale e lavoro’ è vecchio di 150 anni e si è trasformato in un servizio complesso, di alta e qualificata innovazione che guida l’economia.
  • Il 75% della nostra produzione economica ormai non è più industriale.
  • Quello che capisce di economia e commercio è definito dal prisma lavoro vs capitale = Zero Conflitti.

Vorrebbe svicolare le leggi sindacali e nazionalizzare le ferrovie, la rete elettrica nazionale, l’acqua e le poste.

  • I sindacati spingeranno solo per ottenere aumenti salariali esorbitanti, che saranno una tassa sui consumatori e porteranno a nuova inflazione che spingerà verso l’alto il IRR (Tasso Interno di Rendimento) e sarà di ostacolo per nuovi investimenti privati.
  • Per le nazionalizzazioni esistono degli grandi imprese che hanno un ROE (indice di Redditività) molto basso ed io non sono contrario a queste nazionalizzazioni, se ben gestite (cosa che non sarà fatta dai capi di un partito). Abbiamo già avuto problemi con il coordinamento e l’orientamento degli investimenti per ferrovie e rete elettrica nazionale che hanno bisogno di investimenti per i prossimi anni.

Farmaceutica e furti di IP (intellectual property) 

 “Obbligo di usare le licenze per produrre versioni generiche di farmaci brevettati. Diremo alle case farmaceutiche che, se vogliono finanziamenti per la ricerca dai fondi pubblici, i loro farmaci dovranno essere venduti a prezzi accessibili per tutti. E creeremo una nuova proprietà pubblica che produrrà farmaci generici per fornire di farmaci a basso costo il nostro SSN”

  • Sembra che Corbyn si sia perso la parte in cui le aziende farmaceutiche scommettono miliardi per sviluppare i nuovi farmaci e di questo passo si farà in modo che la R&D (ricerca e sviluppo) non avrà nessun valore all’interno del Regno Unito, perché non sarà protetta la proprietà intellettuale del prodotto e dei brevetti, ma probabilmente si continuerà ad usare ancora i soldi del governo per la fase iniziale del processo, solo per la ricerca scientifica primaria
  • Non capisce nemmeno la differenza tra farmaci biotecnologici che coinvolgono un processo di chimica organica (che di solito è segreta) e farmaci che sono prodotti negli stabilimenti tradizionali e che possono essere resi più facilmente come generici.

Programmi educativi sponsorizzati dal governo

“L’istruzione deve essere gratuita per tutti per tutta la vita come diritto e non come privilegio. Niente più tasse universitarie. Assistenza all’infanzia gratuita e un nuovo programma Sure Start. Formazione professionale e tecnica gratuita e addestramento gratuito per gli adulti.”

  • Deve essere tutto pagato con i soldi delle tasse, quindi perché pensa di spendere meglio questi soldi centralizzando la spesa, rispetto a quello che possono fare  i contribuenti scegliendosi da soli la propria istruzione e formazione?
  • L’assistenza all’infanzia è già stata regolata tanto che non è più accessibile. Gli asili-nido costano in media 12 mila sterline l’anno, il livello più alto del mondo, e la scuola costa circa 5 mila sterline.
  • Togliere la tasse scolastiche costerebbe circa 20 miliardi di sterline l’anno, pari all’1% del PIL.

Ridistribuzione della ricchezza

Darà alle forze-lavoro una partecipazione del 10% nelle grandi aziende, e pagherà loro un dividendo fino a 500 sterline l’anno per ogni dipendente. Aumenterà il salario minimo di quasi il 20%.

  • Alle grandi aziende, che per definizione hanno successo e sono essenziali per la produttività/volume del PIL, vuole far salire il costo del capitale con una sostanziale forma di imposta sulla proprietà condivisa e con l’aumento dei salari dei lavoratori meno produttivi.

Vuole che i maggiori contribuenti e le grandi imprese paghino tasse più alte del 5%.

  • Mentre le grandi aziende spingono in alto il volume del PIL,  spesso sono le piccole imprese che escono allo scoperto e orientano la crescita della produttività con le loro conquiste.
  • Tutto quello che produce un aumento delle tasse più alte farà rialzare l’IRR, al lordo delle imposte, in un progetto che porterà alla contrazione degli investimenti.
  • I Tories taglierebbero le tasse per portare nuovi investimenti e posti di lavoro, che a loro volta portano più tasse da libri paga e dalle imposte sulle vendite.

Piani centralizzati quinquennali

La produzione industriale del Regno Unito è di circa 500 miliardi di sterline l’anno, pari al 25% del PIL. Ha annunciato che di voler spendere un incredibile 25% del PIL, o il 5% del PIL annuo se distribuito su 5 anni, per due serie di nuovi programmi articolati di spesa. Corbyn è la fantasia notturna e segreta di sindacati e delle QUANGO.

Spenderà 250 miliardi (50 miliardi di sterline l’anno/ il 10% della produzione industriale annua del Regno Unito se distribuiti su 5 anni) in energia, trasporti e infrastrutture a banda larga.

  • In confronto, il parlamento ha riscontrato la necessità di sovvenzionare le telecomunicazioni per soli 3-5 miliardi di sterline nelle zone rurali. Il settore privato può fornire stazioni di ricarica rapida. I Tories stanno spendendo miliardi con opere varie in altre aree del trasporto oltre all’elefante bianco di HS2.
  • Non è affatto chiaro in che cosa verranno spesi i 250 miliardi di sterline, visto che l’industria privata non ne ha bisogno e che semmai se li pagherebbe da sola.

Spenderà 250 miliardi di sterline in “capitale per aziende e cooperative”

  • Nessun dettaglio, ma potrebbe essere un programma di nazionalizzazione o la creazione di qualche altro ente che obbliga a mettere insieme sindacato-governo-imprese.

Con 500 miliardi senza dubbio si possono risolvere alcuni problemi, ma se il ROE è basso o è negativo e fa scappare gli investimenti dall’industria privata, questo porterà a una minor crescita economica a lungo termine. È anche probabile che ci sarà una grande ammucchiata sindacale e molto vantaggio per le aziende che ruotano attorno ai sindacati.

Ci potrebbe anche essere una spinta fiscale più forte verso i produttori di beni tedeschi, anche più di quanto si aspetterebbe un qualsiasi governo tedesco.

Chi pagherà?

Abbiamo già un deficit commerciale vicino ai massimi storici e dobbiamo riequilibrarlo con una attenta strategia di salari più alti, maggiori risparmi, maggiori investimenti, più produzione interna, più esportazioni e meno importazioni. Ne ho già discusso, riferendomi al privato, agli investimenti e al boom economico dopo la Brexit.

Spesa annua del Regno Unito in percentuale del PIL:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Flussi di capitale nel Regno Unito, in miliardi di Sterline:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Corbyn vede semplicemente i problemi e vorrebbe spendere enormi quantità di denaro, senza sapere da dove arriverà il denaro da spendere. Per un po’ di tempo le industrie straniere sono state disposte a finanziare i disavanzi del Regno Unito, fintanto che l’economia è rimbalzata e cresciuta e che il Regno Unito ha rappresentato un rifugio liberale. Per un po’ probabilmente finanzieranno anche Corbyn dato che le sue politiche sono pro-cicliche e per un certo periodo offriranno buoni rendimenti. A più lungo termine però, date le politiche di tasse alte e di stagflazione, è difficile che dall’esterno si continuerà a pagare, per cui è prevedibile che una fuga dei privati dall’industria sia l’unica alternativa possibile. Questa è la sostanza con cui è fatta la crisi del FX, ma solo per i pochi anni di segno negativo.

I primi cinque anni potrebbero vedere un significativo aumento del PIL, forse anche un po’ di più, ma in seguito gli effetti negativi si faranno sentire, forse con una recessione.

Comunque Corbyn ha approfondito due dettagli: costruirà impianti solari su larga scala con centrali-batteria,  parchi eolici e anche nuovi edifici pubblici. Tutto ottimo per chi bazzica i Sindacati, vuole alti salari e per chi gestisce le QUANGO.

Internazionalismo

Rifiutera di partecipare agli interventi militari USA / NATO e preferirà la diplomazia.

  • VCome risultato, indebolirà la capacità di organismi come Nazioni Unite e ICC di far valere i diritti umani di base sugli stati canaglia e consentirà alla sfera di influenza cinese di prendere maggior spazio. Tutto il contrario della sua dichiarata intenzione di politica estera.

Brexit

He would then be relatively free to implement his policies; he has no intention of reducing taxes or regulation (and therefore maintain the level playing field requirements) and having left the EU would not be as bound by EU state subsidy rules in his nationalisation and ‘investment’ programme.

La sua titubante politica sulla Brexit; negoziare un accordo migliore, sottoporlo al referendum ed accettare il risultato del referendum. Rappresenta quel che resta del suo partito, ma come ardente fautore della Brexit sta calcolando che dopo il referendum si uscirà qualunque sia l’accordo negoziato.

Sarebbe quindi relativamente libero di portare avanti le sue politiche; non ha intenzione di ridurre le tasse o di cambiare i regolamenti (e quindi mantenere le condizioni di parità) pertanto dopo l’uscita dalla UE non dovrà essere soggetto ai vincoli delle norme UE sui sussidi statali nel suo programma di nazionalizzazione e di “investimenti”.

 Corbyn non ha mai pensato per giungere ad essere un leader, dopo una carriera come attivista, ha avuto la fortuna di diventarlo per il fallimento di tutti i politici di carriera di sempre. E’ stato costretto, negli ultimi anni, a diventare un leader politico. La sua agenda riformista piace anche ai grassroots, il partito dei populisti nati per caso, i movimenti di base.

La domanda è: avrà la sorte di arrivare al N. 10?

 

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Fonte: https://strategicmacro.blogspot.com

Link:  https://strategicmacro.blogspot.com/2019/09/corbyn-plots-marxist-revolution-could.html

31.10.2019

 

Il testo di questo  articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte  comedonchisciotte.org  e l’autore della traduzione Bosque Primario

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