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La Redazione

 

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Conferenza episcopale del Togo: No alla vaccinazione forzata

La gerarchia della Chiesa nella nazione dell'Africa occidentale ha accusato il governo di calpestare i diritti religiosi dei cittadini e ha condannato l’obbligo vaccinale.
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A cura di CptHook
Il 17 Ottobre 2021
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Jeanne Smiths (Parigi) – LifeSiteNews – 01/10/2021

 

Il Togo sta affrontando nuove severe restrizioni per la COVID-19 da quando lo stato di emergenza sanitaria è stato esteso per un anno, il 9 settembre, dopo un presunto aumento dei “casi” di SARS-CoV-2 che ha messo a dura prova gli ospedali.

Di conseguenza, il 17 settembre, i luoghi di culto, di cultura e di svago, così come i bar e i ristoranti, sono stati chiusi, i raduni pubblici sono stati vietati per un mese, ed è stato introdotto un pass sanitario che richiede la prova di almeno una dose di vaccino COVID per poter accedere a tutti gli edifici di servizio pubblico.

La stragrande maggioranza degli 8,5 milioni di abitanti del piccolo Stato dell’Africa occidentale non ha ricevuto il vaccino fino ad oggi: 1 milione di dosi sono state distribuite e uno scarso 5 per cento della popolazione totale ha ricevuto la vaccinazione “completa”, secondo il Financial Times. Le autorità locali dicono che il 9 per cento degli adulti ha ricevuto due dosi, e il 13 per cento ha ricevuto una dose.

Anche le università pubbliche richiedono la prova di almeno una vaccinazione dei loro studenti, ad eccezione di quelli che hanno meno di 18 anni.

La Conferenza Episcopale del Togo ha reagito con rabbia alla chiusura delle chiese, accusando il governo togolese di calpestare i diritti religiosi dei cittadini. [I Vescovi] hanno anche condannato fermamente l’obbligo vaccinale che viene imposto alla popolazione, rendendo impossibile l’accesso ai servizi pubblici essenziali senza il vaccino. Dopo una riunione straordinaria il 24 settembre, hanno insistito che la vaccinazione deve rimanere un atto “volontario”.

Quando lo stato di emergenza è stato prolungato, le autorità hanno annunciato che le funzioni religiose sarebbero state sospese il giorno successivo, il 10 settembre. La Conferenza episcopale cattolica del Togo (CET) ha immediatamente avviato discussioni con il governo che sono riuscite a rinviare la misura di una settimana. I Vescovi hanno evidenziato che le chiese cattoliche in Togo sono “luoghi in cui le misure preventive sono maggiormente rispettate, in confronto ad altri luoghi che non sono interessati dalle stesse misure”.

Il Vescovo di Dapaong ha detto alla stampa che, contrariamente alle affermazioni di un Ministro del governo, le chiese e le moschee non sono state chiuse perché i loro leader si sono opposti alla vaccinazione obbligatoria. Secondo “La Croix International”, il Vescovo Dominique Guigbile ha detto che il governo aveva invece invitato le autorità religiose a una riunione dove “è stato detto loro che i luoghi di culto devono essere chiusi o che l’accesso deve essere subordinato alla presentazione di una prova di vaccinazione”.

Guigbile ha spiegato che hanno rifiutato. “I capi religiosi, al fine di preservare la libertà dei cittadini riguardo al vaccino, hanno detto che preferirebbero vedere i luoghi di culto chiusi piuttosto che richiedere un certificato di vaccinazione ai fedeli per partecipare al culto“, ha detto.

Non tutti i Vescovi del Togo sono contrari per principio al vaccino Covid. L’arcivescovo Nicodème Barrigah-Bénissan di Lomé, la capitale, ha incoraggiato i Cattolici a ricevere il vaccino. In agosto, al funerale di un prete di 30 anni la cui morte è stata attribuita alla Covid, ha detto: “Con grande emozione, esorto tutti, nella misura in cui il loro stato di salute non presenta controindicazioni, a vaccinarsi per proteggere sé stessi e gli altri, perché è una questione di salute pubblica“. Ha aggiunto che alcune delle vittime della Covid sono “molto giovani”.

Tuttavia, la conferenza episcopale ha insistito che farsi vaccinare deve essere il risultato di una decisione “personale, libera e responsabile”, citando l’articolo 1782 del Catechismo della Chiesa Cattolica che afferma: “L’uomo ha il diritto di agire in coscienza e in libertà per prendere personalmente decisioni morali”.

In una dichiarazione pubblica rilasciata la settimana scorsa, la CET ha esposto il caso contro l’obbligo vaccinale Covid in termini chiari e avveduti:

“Anche il delicato tema della vaccinazione contro la Covid-19 merita una profonda riflessione e un dibattito. I social network trasmettono certamente molte informazioni false su questo vaccino. Ma non si può, in modo responsabile, spazzare via tutto quello che si dice sull’affidabilità, l’efficacia, la pericolosità, gli effetti collaterali e il problema della conservazione di questi vaccini, che sono per lo più in fase sperimentale. Da qui le domande, la diffidenza, la paura e la comprensibile riluttanza della popolazione a farsi vaccinare.

“In un simile contesto, è davvero opportuno usare pressioni e sanzioni per costringere la gente a farsi vaccinare? Non dovremmo piuttosto sviluppare strategie che spieghino e convincano le persone a prendere una decisione personale, libera e responsabile? Di conseguenza, le misure coercitive adottate dalle autorità, come il divieto di accesso agli edifici pubblici e amministrativi senza la carta di vaccinazione, l’obbligo di presentare la prova della vaccinazione per la presentazione delle pratiche per l’istituzione di una carta d’identità e per la legalizzazione dei documenti, ecc. non sono gravi violazioni dei diritti fondamentali dei cittadini?”

Nei paragrafi iniziali della loro lunga dichiarazione, i Vescovi del Togo hanno chiarito che non mettono da parte la diffidenza diffusa sulla crisi della Covid:

“La pandemia di coronavirus che sta colpendo il mondo intero da quasi due anni è innegabilmente un problema di salute pubblica molto complesso e delicato, non solo a causa del virus e dei suoi potenziali pericoli, ma anche per la diffidenza di una gran parte della popolazione che sospetta l’esistenza di “tacite”, “agende nascoste”, “oscuri interessi finanziari” e “lobbismo dei potenti” a cui bisogna aggiungere la “regola del pensiero unico” e “l’onnipotenza di chi ha potere in questo campo”.

Notando che in un anno e mezzo il Togo ha attribuito 216 morti alla Covid, i Vescovi hanno aggiunto che altre malattie non ricevono la stessa attenzione:

“Se lo stesso sforzo dispiegato dal governo per combattere questa malattia fosse stato mostrato nei confronti di altre malattie, avremmo evitato tante delle situazioni che oggi deploriamo: mancanza o insufficienza di strutture sanitarie adeguate, di attrezzature appropriate, di personale, di cure di qualità, di mezzi per avere un consulto e pagare le cure, ecc.

Sicuramente i Vescovi del Togo non sono “scettici Covid”, e approvano ufficialmente un’ampia varietà di misure restrittive della libertà, come appare nella loro dichiarazione – ma non senza caveat:

“La strategia per combattere la crisi sanitaria che stiamo attraversando deve essere rispettosa della dignità, della libertà e dei diritti fondamentali della persona umana. Deve basarsi essenzialmente sulla sensibilizzazione, sull’informazione corretta, sull’educazione al rispetto delle misure preventive (indossare mascherine, disinfettare le mani, distanziamento fisico), sul rafforzamento dell’immunità naturale collettiva, sulla somministrazione di cure terapeutiche, sulla vaccinazione volontaria e consapevole, sulla ricerca scientifica, ecc.

Hanno aggiunto:

“Tuttavia, in questa lotta, dobbiamo anche alzare gli occhi al Signore per implorare il suo aiuto (cfr. Sal 122,2), secondo l’esortazione di Sant’Agostino d’Ippona: ‘Fai tutto come se dipendesse da te, ma aspettando tutto da Dio’, perché non è solo con la sua intelligenza e il suo know-how che l’uomo supererà questa pandemia. Dobbiamo contare anche sull’aiuto di Dio. La sua parte in questa lotta è inestimabile e insostituibile. Infatti, l’adagio popolare è ben noto: ‘il medico ti cura, ma è Dio che guarisce'”.

Hanno anche deplorato ancora una volta la chiusura delle chiese:

“Pertanto, la chiusura per principio dei luoghi di culto, utilizzata come mezzo per combattere la trasmissione del virus, è un approccio esclusivamente biomedico alla pandemia che ignora la sua realtà psicologica, antropologica, sociale e spirituale. I luoghi di culto, soprattutto quelli della Chiesa cattolica, sono luoghi in cui le misure di prevenzione sono maggiormente rispettate, in confronto ad altri luoghi che non sono interessati dalle stesse misure. Anche gli incontri di preghiera sono occasioni, luoghi e tempi favorevoli alla sensibilizzazione e all’educazione dei fedeli sul da farsi. Il contributo delle autorità religiose è stato sufficientemente preso in considerazione nella decisione di chiudere questi luoghi? Tutto indica che non lo è stato. I luoghi di culto (la casa di Dio) non sono sempre serviti come rifugi in caso di disastri o pericoli di qualsiasi tipo?”

I Vescovi del Togo non hanno affrontato le questioni morali legate a molti dei vaccini Covid-19. AstraZeneca, Pfizer e Johnson & Johnson sono stati ampiamente utilizzati nel Paese. Tuttavia, uno dei quattro vaccini cinesi esistenti, Sinovac, un vaccino “tradizionale” che non è stato testato su linee di cellule fetali contaminate dall’aborto, è disponibile anche in Togo, ma questo non è stato sottolineato dal CET.

Ad oggi, il Togo ha registrato 25.429 cosiddetti “casi” di Covid-19 dall’inizio della pandemia, con un picco di 231 infezioni giornaliere, su base settimanale, al 22 agosto. Il numero di infezioni è diminuito drasticamente da allora, raggiungendo una media di 63 “casi” giornalieri registrati negli ultimi sette giorni il 30 settembre.

Il numero medio di decessi non ha superato i due al giorno, su base settimanale, dalla prima vittima Covid in Togo il 29 aprile 2020; il numero totale di decessi è stato di 229 al 1° ottobre. La popolazione del Togo è molto giovane: il 40% ha meno di 15 anni e l’età media è sotto i 20 anni. L’aspettativa di vita è di circa 64 anni. La Covid è per lo più innocua per le persone sotto i 50 anni, e la maggior parte delle morti per Covid (o delle morti attribuite a Covid) si verifica in pazienti con almeno una grave comorbilità.

 

Link: https://www.lifesitenews.com/news/togo-bishops-conference-slams-forced-vaccination/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

Scelto e tradotto da NICKAL88 per ComeDonChisciotte

 

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