Di Alberto Conti, ComeDonChisciotte.org
L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro. La sovranità appartiene al popolo.
Dopo 73 anni questo progetto democratico è fallito, i sindacati hanno tradito i lavoratori, i partiti politici hanno tradito gli elettori.
Nel vuoto della rappresentanza politica si è materializzata una dittatura di tipo nuovo, la “dittatura vaccinista”, che col pretesto di salvaguardare la salute pubblica ha rovesciato l’impianto costituzionale, abolendo i diritti fondamentali nel nome di una presunta emergenza sanitaria, gestita autoritariamente per imporre la soluzione unica e totalitaria della terapia genica sperimentale.
Non a caso Maurizio Landini afferma, nella homepage della CGIL, che:
“Dobbiamo fare in modo che tutti i cittadini e le cittadine si vaccinino, l’utilizzo del passaporto vaccinale può estere esteso ancor di più ma dovremo continuare ad usare le mascherine, a sanificare ambienti e mani.” (1)
Aggiungo io un sottinteso implicito: “così potremo in tutta sicurezza applicare il principio che una mano lava l’altra”, intendendo l’unità d’intenti col governo liberticida.
Piero Calamandrei, uno dei più citati tra i padri costituenti, scrisse il libro “Lo Stato siamo noi”.
Parole scolpite nella pietra, una pietra andata in frantumi come le tavole della legge di Mosè.
Lo Stato è stato progressivamente corrotto e infiltrato non solo e non tanto dalla mafia, quanto da chi la mafia la comanda e la utilizza come qualunque altra cosa che si può comprare col denaro.
I sindacati storici, nel periodo del loro massimo significato sociale, avevano come controparte i padroni, quelli ancora visibili, con nomi e cognomi. Oggi quel che ne rimane (CGIL-CISL-UIL) si è appiattito sui ricatti di Stato, che sono poi i ricatti del nuovo padrone senza nome, il potere finanziario apolide. I ricatti però sono sempre gli stessi: se non fai come ti dico ti demansiono, ti tolgo lo stipendio, ti licenzio, come ben sanno i sanitari prima e gli insegnanti dopo, e non solo.
Una volta svuotata dall’interno, nella sua originaria autenticità, l’offerta politica e sindacale, i lavoratori, sui quali nonostante tutto si fonda ancora questo Paese e questa economia che lo sostiene, non sanno più a chi rivolgersi per essere tutelati ed esprimere una libera volontà politica.
Non è una questione solo italiana ovviamente, ma è una questione che si può affrontare e risolvere solo partendo dal basso ed unendo le forze popolari, che i poteri elitari dominanti fanno di tutto per tenere ben separate secondo l’antica e sempre efficace strategia del “divide et impera”.
Le piazze ora cominciano a riempirsi di indignati al grido di “Libertà, no green pass”, e non sono solo i vituperati “no-covid-vax” a manifestare, ma anche i più civili ed onesti tra i vaccinati, che il green pass discriminatorio lo hanno già in tasca, ma capiscono che il loro privilegio relativo di oggi è ingiusto, e potrà facilmente diventare la loro stessa condanna di domani. Purtroppo al lato pratico tutto questo non basta ancora, il potere se ne infischia delle proteste civili.
Anche tra i sindacati però sono nate spontaneamente nuove sigle, e non da oggi, per sopperire alla necessità di tutela che le organizzazioni storiche non garantiscono più ai lavoratori dei vari settori.
In questa emergenza democratica crescono come funghi nuovi aspiranti sindacalisti onesti e determinati, ma sbandati come tanti personaggi in cerca d’autore.
Ecco allora “l’uovo di Colombo”, la soluzione semplice ad un problema apparentemente insolubile:
realizzare una originale e potente unione d’intenti, per riaffermare all’unisono i due valori fondanti della nostra società, se civile vuole continuare ad essere: Lavoro e Libertà.
Per la gente comune, per la massa di italiani onesti e volenterosi, per le nuove generazioni che si affacciano spaventate al mondo del lavoro, questi due valori sono inscindibili, l’uno rafforza l’altro, conferendo alla persona umana tutta la dignità che le spetta, rendendo la vita degna di essere progettata e vissuta.
Ma soprattutto sono valori irrinunciabili, questione di vita o di morte, come ai tempi del CLN, quando era minacciata la sopravvivenza stessa dell’Italia in quanto tale. Stendiamo un velo pietoso sul significato di indipendenza e libertà che questo ha poi comportato nell’allora nuovo ordine mondiale, da Bretton Woods (2) al washington consensus (3).
Fondiamo allora un nuovo CLLN, “Confederazione Lavoro Libero Nazionale”, come confederazione di tutte le piccole, medie e grandi realtà sindacali (RSU) (4) che hanno veramente l’obiettivo di difendere tutti i lavoratori, azienda per azienda, categoria per categoria, senza discriminazioni, sulla scia dell’esperienza originale della CUB (5). E’ oggi l’occasione unica per rinascere, però vaccinati naturalmente dalle derive degenerative del passato, per far valere civilmente i propri diritti contro la dittatura della finanza internazionale, rappresentata pro tempore dai Draghi e dagli Speranza. Vediamo bene come questi operano in modo criminale sotto la falsa bandiera della salute pubblica, in realtà mettendola a rischio non azzeccandone una, mentre censurano le migliori pratiche e cure utili a contrastare questo diabolico virus. Cui prodest questa loro irragionevole strategia antiscientifica è facile scoprirlo, e quella è la controparte che solo uno sciopero generale ben organizzato può piegare e costringere alla trattativa, tanto per cominciare a mettere in pratica la nuova resistenza civile.
Lo Stato siamo noi deve tornare ad essere una realtà logica e sacrosanta, il prerequisito necessario per non ripiombare nelle derive autoritarie e golpiste di questi giorni. Questa sì è rivoluzione positiva, per la quale vale la pena di combattere il nuovo leviatano con tutte le nostre forze, costi quel che costi. W la Libertà, W il Lavoro liberato dal ricatto e dallo sfruttamento, quel lavoro che rende liberi veramente, restituendo dignità esistenziale e sviluppo della persona umana.
Solo così potremo ritrovare la forza di una naturale unione d’intenti e di spirito, necessaria per invertire il percorso suicida che abbiamo intrapreso da ormai troppi anni, e avviarci finalmente nella direzione giusta della vera buona politica, della vera buona scuola, della vera buona sanità, e via vivendo, giorno dopo giorno, i migliori anni della nostra vita. Il linguaggio orwelliano cui ci hanno abituato i servi di questo potere fraudolento e oppressivo deve finire. Sta solo a noi restituire alle parole il loro significato genuino, che possa descrivere un’esistenza libera e autentica, secondo natura, l’unica esistenza per la quale siamo fatti noi esseri umani.
Di Alberto Conti, ComeDonChisciotte.org
NOTE
(1) http://www.cgil.it/green-pass-landini-serve-una-legge/
(3) https://www.treccani.it/enciclopedia/washington-consensus_(Dizionario-di-Economia-e-Finanza)
(4) https://it.wikipedia.org/wiki/Rappresentanza_sindacale_unitaria
(5) https://www.cub.it/index.php/chi-siamo
07/08/2021
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Pubblicato da Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org