Il ministero delle finanze russo ha annunciato un piano per disancorare il paese della sua dipendenza dal dollaro. Ci si aspetta un processo lungo e doloroso, così RT ha chiesto agli analisti di spiegare cosa si dovrebbe fare.
Secondo il piano appena pubblicato, la Russia cercherà di de-dollarizzare la sua economia entro il 2024, un progetto lungo e complicato, il cui cardine sarà convincere gli esportatori russi che, se useranno rubli invece di dollari, potranno ottenere enormi benefici fiscali, inclusi rimborsi dell’ IVA più veloci e altri incentivi, se abbandonanno il biglietto verde.
Ma ci sono anche altri mezzi per rafforzare il ruolo del rublo in Russia. “Bisognerà passare gradualmente a questo nuovo sistema di pagamenti internazionali, che prevede il pagamento in rubli, principalmente per le merci russe più richieste sul mercato mondiale, come petrolio, gas e armi” ci ha detto Andrey Perekalsky, analista delle Assicurazioni FinIst.
La Russia dovrebbe anche mettersi insieme alla Cina e all’Unione Europea per cercare un canale di pagamento che non possa essere controllato dagli Stati Uniti. Una alternativa allo SWIFT che potrebbe bypassare le sanzioni contro l’Iran ed essere visto come un primo passo in quella direzione, osserva l’analista.
Petr Pushkarev, capo analista di TeleTrade, dice che la Russia, con i suoi quasi 500 miliardi di dollari in riserve estere, potrebbe mantenere il rublo stabile malgrado le pressioni fatte con le sanzioni USA. Anche l’attuale periodo di alti prezzi del petrolio sta dando una mano.
La Russia dovrebbe diversificare i pagamenti ed usare non solo rubli, ma anche lo yuan cinese, il dong vietnamita, la rupia indiana e persino l’euro, dice l’analista. “L’euro non dovrebbe essere temuto. Il dollaro è molto sopravvalutato rispetto all’euro ed il FMI prevede una graduale svalutazione del dollaro del 10-15% “, ha detto Pushkarev.
“Ma non è solo ai russi che non piace la politica americana, alcuni rappresentanti della UE hanno già annunciato apertamente che stanno iniziando a creare il proprio sistema di pagamenti verso l’Iran, le cui transazioni non saranno visibili dalle autorità USA e quindi non saranno soggette a sanzioni”, ha aggiunto.
Anche l’uso della moneta europea però ha i suoi inconvenienti, afferma Eldiyar Muratov, presidente del Singapore Castle Family Office. “A settembre, il tasso sui depositi della BCE è rimasto allo 0,4% negativo. In altre parole, se vuoi tenere i tuoi soldi in euro, devi pagare e di conseguenza, gli esportatori russi dovranno fare uno sconto ai consumatori per convincerli a non fare i conti in euro” ha affermato.
La volatilità del rublo russo è un’altra difficoltà per le autorità russe nel loro tentativo di de-dollarizzare l’economia. La valuta russa ha un tasso di cambio fluttuante che, negli ultimi 12 mesi, ha oscillato tra 56 e 71 contro il biglietto verde.
“Mentre il rublo sta crescendo come valuta di pagamento, la banca centrale deve fare in modo che la sua volatilità non ne mini il suo ruolo nelle operazioni commerciali internazionali. Il regolatore dovrebbe guardare all’esperienza positiva della Cina o addirittura della Bielorussia “, ha detto a RT Vladimir Rozhankovsky, esperto del International Financial Center.
Per risolvere questo problema, la Russia dovrebbe sviluppare i suoi mercati finanziari, informa Ivan Kapustiansky, principale analista di Forex Optimum. “Bisognerà coprire i rischi valutari, usando almeno opzioni, futures, ecc. È anche necessario un forte sistema di compensazione per i pagamenti nelle valute nazionali”, ha affermato.
La maggior parte degli analisti intervistati da RT ha convenuto che ridurre la quota del dollaro USA nell’economia russa sarà un processo lungo, doloroso e costoso. Ma questa tendenza è inevitabile non solo per la Russia, ma anche per l’economia globale.
Fonte: https://www.rt.com
Link: https://www.rt.com/business/440482-russia-dollar-economy-dependence/
6.10.2018
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario