Cina invade Hong Kong con la politica Zero Covid

Il regime di Xi ha usato la variante Omicron per un colpo di mano sulla "città mondiale dell'Asia"

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L’inizio di marzo di quest’anno gli abitanti di Hong Kong lo ricorderanno a lungo. Già dalla metà di febbraio, un’orda di operatori e poliziotti sanitari con un imponente apparato logistico era entrata dalla Cina per fronteggiare quello che Xi Jinping ha definito il “momento spartiacque” nella lotta alla Covid-19. Quando tutto era pronto, poco più di due settimane fa, è iniziato l’incubo: confinamento domiciliare permanente fino a nuovo ordine, controlli quotidiani della polizia sanitaria che tampona ogni singolo nucleo familiare e controlla se il numero dei membri è rimasto uguale, comminando pene severissime in caso contrario. Per non parlare dei campi di quarantena, pronti ad accogliere i nuovi casi positivi e isolarli dalle famiglie, o punire chi è stato colto in flagrante boccata d’aria dalla polizia sanitaria. I tamponi a tappeto hanno ottenuto l’effetto che tutti conosciamo: esiti positivi alle stelle.

Così, inasprendosi i casi, si è estesa la repressione, e già il 2 marzo le autorità hanno esteso la politica zero Covid alle regioni limitrofe Shatou e Shuiwei, dove si è scatenato il terrore – i cinesi ben sanno di cosa è capace il loro governo, quando scatta il lockdown, delle porte saldate e i beni di prima necessità che non arrivano mai – e sono stati assaltati mercati e rivenditorie. Folle oceaniche si vedono per ricevere la nuova comunione dei nostri tempi, un lungo bastoncino in gola, e andare a rimpinguare la propaganda governativa con ulteriori nuovi casi positivi. Le comunità Shatou e Shuiwei, più di 50mila anime confinate in casa e lasciate libere solo di andare a prendere gli alimenti consegnati dallo stato e farsi tamponare, sono vicine al passaggio di controllo Huanggang sul confine Shenzhen-Hong Kong ed è tradizionalmente una zona che ospita molti viaggiatori tra le due città. Sono stati installati controlli capillari, riflettori e telecamere per controllare il confine. Anche in questo caso nuovi tamponi, nuovi casi e lunedì il governo ha annunciato il più alto numero di infezioni giornaliere dal 2020 ad oggi: uno smacco totale per la politica di contenimento del Covid più rigida del mondo.

Intanto, sono più di 71mila le persone in fuga da Hong Kong, di cui 63mila residenti, per salvarsi dal terrore di essere strappati alle loro famiglie, o patire la fame senza poter uscire di casa. C’è da chiedersi come mai la Cina abbia deciso proprio adesso di attuare politiche tanto scellerate quanto insensate sul piano sanitario – come ormai noto a livello mondiale dopo due anni – e perché proprio ora e proprio a Hong Kong.

Dopo la repressione delle proteste di tre anni fa, Xi Jinping è stato buono buonino ad aspettare l’occasione per un colpo di mano su Hong Kong. Come in ogni dittatura che si rispetti (compresa quella italiana) è sempre la stampa a fare il primo passo, così il Quotidiano del Popolo il 7 febbraio aveva scritto che la politica zero Covid è la “politica generale” del paese e in questo momento cruciale c’erano alcuni che “irresponsabilmente” la stavano criticando, suggerendo una strategia di “convivere con il virus”; infine, riferendosi proprio a Hong Kong, suggeriva che la zero Covid era la scelta più adatta scientificamente per il protettorato, proprio per fronteggiare la variante Omicron. A rincarare la dose del People’s Daily interviene il 9 febbraio Tian Feilong, direttore della Chinese Association of Hong Kong and Macao Studies, ha dato tutta la colpa del fallimento della politica zero Covid al capo dell’esecutivo Carrie Lam e ai funzionari pubblici di Hong Kong, che ha derisoriamente definito “partito AO” (“AO黨們”, cioè Partito dei funzionari amministrativi), che ha una “vecchia mentalità britannica” e non applica la zero Covid con spirito davvero cinese, ma è colpevole di “sdraiarsi”, in attesa di essere autorizzato a poter utilizzare un metodo “occidentale”, poiché occidentali, e non cinesi, sono i funzionari stessi. La propaganda del governo Jinping sta puntando molto sul far apparire la politica zero Covid come un esempio della virtù cinese nel mondo, che distingue la “coscienza collettiva dell’etnia Zhonghua” rispetto ai molli occidentali. Le élite di Hong Kong sono presentate al pubblico come dei “bifronte”, dei voltafaccia che chinano il capo alla Cina ma solo per guardare di sottecchi gli occidentali. Il 10 febbraio, Cheung Chi-kong, un membro del CPPCC e direttore esecutivo dell’influente think tank pro-Pechino One Country Two Systems Research Institute, ha scritto sul Ming Pao che le “élite di governo di Hong Kong” nelle “loro ossa credono sempre al metodo britannico e americano”. E da metà mese, proprio come nel più classico dei manuali, al campo preparato dai pappagalli di regime sono seguiti i fatti.

La “Nuova Era” di Xi Jinping non può tollerare oltre che Hong Kong resti la “finestra sull’occidente” che è sempre stata sin dalla Sino-British Joint Declaration del 1985, ma deve rientrare sotto il modello unico impostato dal partito per tutto il territorio nazionale; la Cina di oggi vuole e sente di poter essere l’alternativa al vecchio mondo a traino anglo-americano: l’invasione di Hong Kong è un chiaro segnale all’occidente, la “città mondiale dell’Asia” è una città cinese, e forse è il punto di attrito che ha causato quella dura filippica di George Soros contro Xi. Aver forzato la politica zero Covid nella penisola è un vero e proprio atto di guerra da parte del PCC che ha occupato le istituzioni di Hong Kong con le milizie sanitarie, le uniche che i media occidentali (che di fatto hanno calato una cappa di silenzio su questi fatti) non possono in alcun modo contestare.

MDM 09/03/2022

Fonti https://www.sudouest.fr/sante/covid-19-en-chine-la-politique-zero-covid-du-pays-sous-pression-apres-un-pic-de-cas-9552236.php

https://www.sudouest.fr/sante/coronavirus/partir-le-plus-vite-possible-les-expatries-fuient-hong-kong-en-proie-au-chaos-omicron-9550837.php

https://www.scmp.com/news/china/science/article/3168935/chinese-city-shenzhen-locks-down-border-areas-near-hong-kong-and

https://thediplomat.com/2022/02/chinas-insistence-on-zero-covid-in-hong-kong-has-a-deeper-meaning/

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