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La Redazione

 

“RIVOLUZIONE” – Il film documentario

Bentrovata, Cecilia! Raccontaci del mio splendido Iran

Riceviamo e pubblichiamo la lettera pubblica della studiosa italo-iraniana Hanieh Tarkian alla giornalista Cecilia Sala da pochi giorni rientrata in Italia dopo la detenzione a Teheran.
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A cura di Redazione CDC
Il 13 Gennaio 2025
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La giornalista Cecilia Sala appena atterrata in Italia dopo il rilascio - EPA/FILIPPO ATTILI/UFFICIO STAMPA DI PALAZZO CHIGI HANDOUT

Di Hanieh Tarkian

Bentrovata, Cecilia! Sarà un piacere ascoltare le tue prossime parole sul meraviglioso Iran, un paese che affonda le sue radici in seimila anni di storia, cultura, civiltà e potenza. Un luogo dove il passato e il presente sembrano aver trovato una perfetta sintonia: una nazione a maggioranza musulmana che ha saputo preservare e celebrare la propria ricca eredità zoroastriana.

Il calendario persiano è un magnifico e unico esempio di incontro tra le tradizioni zoroastriane e islamiche: il capodanno, ad esempio, coincide con l’equinozio di primavera, seguendo le usanze zoroastriane, e anche altre festività, come Yalda (solstizio d’inverno), continuano a essere celebrate. Ma l’inverno, nelle tradizioni islamiche, è anche definito “la primavera del credente”, poiché le lunghe notti permettono una più intensa dedicazione all’adorazione di Dio, mentre le giornate corte facilitano il digiuno, una pratica che purifica tanto il corpo quanto la mente.

Inoltre, l’Iran ha saputo conservare alcune delle comunità religiose più antiche del Medio Oriente, come quella cristiana assira e armena, con i loro monasteri, luoghi sacri di meditazione e patrimoni dell’umanità. Anche la comunità ebraica, la più numerosa in Medio Oriente dopo quella dello stato genocida, ha preservato la sua eredità in questa terra. Che perfetto connubio tra culture e tradizioni!

 

Chissà allora cosa ci racconterai, Cecilia? E, soprattutto, possiamo davvero fidarci delle tue parole?

 

Nella Festa de “Il Foglio[1] qualche mese fa, hai definito la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Khamenei, un bugiardo, raccontando che “non ha la mano destra, da decenni ha una mano finta attaccata al polso”. Chissà da dove hai tirato fuori questa perla, mi chiedo, almeno la decenza di leggere il ritratto pubblicato sulla stessa testata per cui lavori, dove è riportato che “una bomba nascosta in un registratore dai Mujaheddin-e-Khalq era esplosa a pochi metri da lui durante una conferenza stampa. Khamenei fu ferito e perse l’uso della mano destra”[2], nessuna mano finta attaccata al polso quindi, ma anche se fosse.. mi chiedo?

E ancora ci racconti di Khamenei e Raisi come se avessero mandato a morte 4.000 “dissidenti”. Peccato che questi “dissidenti” fossero in realtà terroristi appartenenti al Mujaheddin-e-Khalq, un’organizzazione terroristica responsabile di centinaia di crimini contro il popolo iraniano e iracheno [3]. Sulla pena di morte possiamo anche discutere, ma non possiamo presentare dei terroristi come semplici dissidenti.

Hai poi descritto l’ex presidente Ibrahim Raisi come un uomo senza carattere, intento solo a cercare il potere. Ma cosa sai veramente di Raisi? Milioni di iraniani hanno partecipato al suo funerale, definendolo “martire al servizio della patria”, un uomo instancabile, sempre al lavoro per migliorare la condizione del popolo e proteggere la propria nazione. Alla sua morte, si scoprì che sua madre viveva ancora in una modesta abitazione a Mashhad.

Hai anche parlato della repressione dei manifestanti del movimento “Donna, Vita, Libertà”, ma la realtà è che in Iran nessuno viene condannato a morte semplicemente per aver partecipato a una manifestazione. Le proteste pacifiche sono garantite dalla Costituzione iraniana, e ce ne sono centinaia ogni anno, che coinvolgono lavoratori, attivisti e cittadini.

A proposito di donne, in altra sede ci parli dei diritti delle donne in Iran, come stona però con la tua partecipazione tra le “chicas” in un video di qualche anno fa di Tony Effe [4] – escluso dal concerto di Capodanno 2025 al Circo Massimo per alcuni testi giudicati come «sessisti» – dove interpreti il membro di una gang di donne intente a fumare e “trafficare” caramelle. Nella canzone ci sono frasi che offrono una visione svilente della donna, come: «Le dò un bacio e già si spoglia. Non ho bisogno di queste tr**e. Mi chiama solo per la droga. Caramelle gusto cola. Le vendo a lei, lei le vende in zona». Che grande esempio di rispetto per la donna!

Il defunto imam Khomeini diceva: “Non vogliamo e l’Islam non vuole che le donne siano un oggetto e una bambola nelle nostre mani. L’Islam vuole preservare la personalità della donna e renderla una persona responsabile ed efficiente. Non permetteremo mai che le donne siano viste come oggetti e strumenti di piacere degli uomini”.

Ma sei giovane qualcuno direbbe, capita di sbagliare, però è interessante leggere le cose che racconti quando vieni presentata come un’eccellenza del giornalismo italiano, come quando ci raccontavi che nemmeno il freddo stava con Putin e che i mobilitati russi non avevano i calzini e abbandonavano il fronte[5], e vogliamo parlare di quando ci descrivevi l’acciaieria di Azovstal sulla base di una mappa di un videogioco?[6]

Quindi, raccontaci pure del mio splendido Iran, Cecilia, ma chissà se i tuoi lettori e ascoltatori potranno ancora fidarsi delle tue parole.

Nonostante tutto, sono davvero contenta che la mia sacra terra non debba più subire la presenza di chi lavora per “Il Foglio”, un giornale che vale meno della mano finta di Khamenei che hai inventato. Bentrovata, davvero. Ogni persona ha il posto che merita.

Di Hanieh Tarkian

13.01.2025

Hanieh Tarkian. Italo-iraniana, ha completato il corso di dottorato in Scienze islamiche presso il Jamiat az-Zahra, il più importante centro femminile di studi islamici dell’Iran, e ha terminato un Master in Relazioni Internazionali e Studi Strategici. Scrive di politica, religione e geopolitica, ed è docente di Studi islamici.

NOTE

[1] https://www.youtube.com/watch?v=5DGrln7hmuI

[2] https://www.ilfoglio.it/ritratti/2009/04/08/news/seyed-ali-hossein-khamenei-959/

[3] https://comedonchisciotte.org/il-gruppo-terroristico-mek-dai-crimini-interni-allinganno-internazionale/

[4] https://www.ilmessaggero.it/persone/cecilia_sala_tony_effe_dark_polo_gang_caramelle_testo_droga-8582812.html

[5] https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/11/26/news/sul-campo-di-battaglia-neanche-il-freddo-sta-con-putin-4703382/

[6] https://www.la7.it/piazzapulita/video/mariupol-cecilia-sala-se-i-russi-entrassero-nellacciaieria-azovstal-sarebbe-un-bagno-di-sangue-non-21-04-2022-435044

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