“Aprite l’ospedale di Cariati subito!” – Intervista al protagonista del film “C’era una volta in Italia”

Mimmo Formaro, attivista calabrese nonché protagonista del film, ci racconta i retroscena di un' inedita azione di resistenza, in difesa della nostra sanità pubblica.

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Di Raffaele Varvara per Comedonchisciotte.org

“Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi e impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta”, è la celebre citazione della sociologa inglese Margaret Mead.

Vi presentiamo la viva testimonianza della veridicità di queste parole, tramite la storia di quindici ragazzi che, organizzati e motivati, hanno combattuto e vinto la loro battaglia contro la chiusura dell’ospedale di Cariati (CS). La loro vicenda è raccontata in “C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando”, film che sta spopolando nei cinema d’Italia.

Mimmo Formaro, attivista calabrese nonché protagonista del film, ci racconta i retroscena di questa grande, inedita azione di resistenza, in difesa della nostra sanità pubblica.

  • Siete i protagonisti di un grande atto di resistenza che è poi diventato un film; ci puoi “riavvolgere la pellicola” di questa storia passando per le tappe principali?

“Abbiamo cominciato con l’occupazione dell’ospedale il 19 novembre del 2020, nella seconda fase della pandemia; benchè i contagi non fossero altissimi, tutta la Calabria divenne zona rossa per la mancanza di terapie intensive, pronti soccorso intasati e assenza di medicina territoriale. Così abbiamo deciso, in una mattina, di coordinarci e di occupare un’ala dell’ospedale di Cariati, in ottime condizioni e lasciato per lo più in disuso.

Avevamo trasformato la paura individuale in un coraggio collettivo e da quella stanza avevamo cominciato a comunicare con il mondo e ad ottenere i primi risultati politici: ampliamento posti letto e assunzione di personale. Il nostro obiettivo era il reinserimento nella rete per acuti dell’ospedale, chiuso nel 2010. L’occupazione è durata 8 mesi ma nel frattempo abbiamo fatto tante altre iniziative: flash mob sui binari, flash mob su una strada statale, raccolte firme sul nostro territorio e non solo. C’è stato un gran interessamento dei media che talvolta addirittura si sovrapponevano.”

  • Nessuno aveva mai occupato un ospedale fino ad ora. Cosa si prova a detenere questo primato mondiale e quali le reazioni dello Stato e dei cariatesi a questa inaudita azione di resistenza? 

“All’inizio non sapevamo di essere i primi, lo avevamo appreso tramite i media; un giornalista intervistando Gino Strada, diceva che l’ospedale di Cariati era stato occupato come si occupavano una volta le fabbriche. Questo primato, a livello mediatico, ci ha dato forza perché la notizia suscitava curiosità. Dai Cariatesi ci fu subito sostegno e solidarietà, con lo Stato abbiamo gestito tutto in maniera intelligente al fine di raggiungere nostri obiettivi politici: essere presenti a tutti i tavoli decisionali possibili, ad ogni livello; siamo stati ricevuti dal ministro della salute, dai commissari di regione Calabria Longo e Occhiuto e dall’ASP di Cosenza.”

  • La vostra storia ha avuto un eco mediatico internazionale, a tal punto da ricevere il sostegno del chitarrista dei Pink Floyd. Quanto ha influenzato l’appello di Rogers Waters nello sviluppo positivo dei fatti?

“L’appello “Aprite l’ospedale di Cariati subito” ebbe un grandissimo eco mediatico internazionale. Abbiamo ricevuto sostegno da tutto il mondo: da Giappone, Turchia, Germania e Francia e Inghilterra. La storia di Cariati ha ispirato libri: quello di Gino Strada che ci ha dedicato un intero capitolo del suo ultimo libro e quello di Giuseppe Smorto nel suo “Calabria tra diavoli e resistenti”. Ma non solo, anche tanti artisti hanno rilanciato l’appello: dal fondatore degli Inti Illimani, Horacio Duran Vidal a Roger Whaters, il cui monito risultò decisivo al fine di impegnare il commissario Occhiuto a prendere in carico le nostre istanze.”

  • Questa storia ha un lieto fine. L’occupazione dell’ospedale di Cariati dimostra che quando un popolo si aggrega a condividere una strategia di azione comune, si raggiungono sempre ottimi risultati. Dunque quali obiettivi raggiunti?

“Dall’occupazione ad oggi, abbiamo notato un decisivo cambio di rotta: vengono inseriti servizi invece che toglierli, si sta procedendo all’ ampliamento dei posti letto della RSAM, tra i pochi servizi allocati nella struttura, alla riorganizzazione della medicina territoriale, con l’integrazione di un pronto soccorso e posti letto per aree specialistiche, in attesa della riapertura definitiva di tutto il polo ospedaliero che dovrà avvenire per decreto. Continuiamo a pressare perché da queste scelte dipende la vita o la morte dei cittadini calabresi.”

  • Come detto, siete i protagonisti di una straordinaria azione di resistenza e al contempo del film “C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando” con la regia di Federico Greco e Mirko Melchiorre. Come è stato gestire l’occupazione e contemporaneamente essere sul set di un film?

“All’inizio c’era un po’di diffidenza, pensavamo fossero infiltrati, ma poi scoprimmo che erano due registi inviati per Emergency sulla gestione dell’ospedale di Crotone che avevano saputo di noi e ci avevano raggiunto. Dopo qualche giorno, avevamo apprezzato la loro presenza, sia per il sostegno umano sia per i loro contributi che elevavano il livello dei nostri dibattiti. Dopo un po’ non ci facevamo neanche più caso alle telecamere, andavamo avanti secondo i nostri programmi.”

  •   Il film è in distribuzione nelle sale cinematografiche d’Italia, su richiesta. Come stanno andando?

“Il film sta avendo un gran successo e si dimostra essere un valido strumento per la presa di consapevolezza delle cause che hanno provocato la distruzione della sanità pubblica, nonchè per spingere altri comitati e associazioni a mobilitarsi in difesa della nostra conquista sociale più grande.”

Un grande grazie a Mimmo e a tutti i ragazzi per l’impegno e il sacrificio profusi a beneficio della collettività. La vicenda di Cariati, ci insegna che, anche in assenza di nostri rappresentanti nelle istituzioni, con un fronte di opposizione sociale extraistituzionale, unito e organizzato, possiamo essere determinanti nelle scelte politiche locali e nazionali; altresì, la riconquista del terreno perduto, ovvero la liberazione dall’oppressione degli organismi sovranazionali, non può essere il risultato di un processo lineare che avviene solo tramite elezioni, per la sola intermediazione dei partiti (per giunta divisi), bensì sarà la risultante di nuove forme che si daranno i corpi sociali nel dispiegare un nuovo conflitto di classe. La forma che si sono dati i ragazzi di Cariati è funzionale e vincente: che la loro storia possa rianimare un popolo devitalizzato e deprivato delle energie vitali con un’infusione di speranza, coraggio e motivazione.

Di Raffaele Varvara per Comedonchisciotte.org

Questo il trailer del film

C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando

UN FILM DI FEDERICO GRECO E MIRKO MELCHIORRE

PRODUZIONE: PLAY ENTERTAINMENT IN COLLABORAZIONE CON STUDIOZABALIK – ITALIA, 2022

CON ADRIANO CATTANEO, IVAN CAVICCHI, NICOLETTA DENTICO, SANTO GIOFFRÈ, GAVINO MACIOCCO, MICHAEL MARMOT, WARREN MOSLER, CARLO PALERMO, MARIA ELISA SARTOR, RANDALL WRAY, MICHELE CALIGIURI, CATALDO CURIA, MIMMO FORMARO, NINÌ FORMARO, MIMMO SCARPELLO, CATALDO PERRI. 

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