Come ogni lunedì da inizio gennaio, anche ieri, 7 marzo, gli Studenti Contro il Green Pass italiani hanno portato avanti in varie città italiane l’iniziativa #FuoriServizio, per protestare contro il DL 229/2021 che impedisce a chi sprovvisto di Super GP di usufruire dei mezzi di trasporto pubblici.
Come specificano gli studenti sul loro sito, l’iniziativa è “una forma di resistenza non-violenta che ha il fine di sensibilizzare i cittadini riguardo le discriminazioni perpetrate dal governo Draghi nei confronti di milioni di persone innocenti”.
Ebbene, nonostante stiamo parlando di giovani che manifestano il loro dissenso pacificamente, dimostrando così tutta la loro tenacia e rettitudine, cosa che dovrebbe soltanto essere presa d’esempio dai cittadini-zombie italiani, c’è chi a Roma ha deciso di reagire con violenza ai loro tentativi di risvegliare le coscienze, palesando tutta la propria frustrazione nei confronti di giovani che lottano per un futuro migliore.
Questo il racconto degli studenti romani aggrediti:
Lunedì 7 marzo noi Studenti Contro il Green Pass di Roma abbiamo attuato, come oramai è nostro solito fare a cadenza settimanale, l’azione #Fuoriservizio, per manifestare la nostra disobbedienza verso una norma discriminatoria come quella che impedisce di salire sui mezzi pubblici a coloro che non sono in possesso del lasciapassare.
Durante la nostra azione, che si è svolta come di consueto in maniera pacifica, cercando un dialogo sia con chi ci manifesta solidarietà sia con chi ci si oppone, si è verificato un episodio che riteniamo essere da un lato estremamente grave, dall’altro emblematico dello sfacelo morale dei nostri tempi: siamo infatti stati aggrediti da alcuni passeggeri, sia verbalmente che fisicamente.
Il tutto è iniziato con esternazioni di fastidio per la nostra presenza e per il fatto che stessimo “rallentando” il bus, causando dunque un ritardo. (Ci teniamo a precisare che il mezzo, dopo la nostra salita a bordo, era partito regolarmente, fermandosi poi poco dopo a causa del traffico). Abbiamo deciso di ignorare questi attacchi e di proseguire con la nostra azione, declamando ad alta voce il nostro dissenso e parlando con i passeggeri.
A questo punto, due di loro si sono alzati e ci hanno aggrediti con spinte, calci, insulti e minacce. Essendo divenuta la tensione troppo alta, abbiamo deciso di scendere alla fermata successiva. Un membro del nostro gruppo, per cercare un confronto, è rimasto a bordo, dove è stato successivamente vittima di una seconda aggressione a opera di altri due passeggeri.
Questo clima di violenza e barbarie è il chiaro riflesso di una società allo sbando, priva di empatia, di consapevolezza e di razionalità. Una società che noi continuiamo a rifiutare, perché non sentiamo nostra. Siamo convinti che un’alternativa, più equa e umana, sia possibile. Per questo, non smetteremo di disobbedire e lottare.
Siamo fieri di sapere che ci sono persone che continuano a mettersi in gioco e a rischiare sulla propria pelle per un ideale superiore. La disobbedienza civile e la protesta non violenta sono armi di cui il nemico non potrà mai appropriarsi.
Lo spirito di chi lotta è temprato.
Onore agli Studenti Contro il Green Pass.
Massimo A. Cascone, 08.03.2022