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La Redazione

 

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Spagna elimina storia e filosofia: la riforma LGBT dell’istruzione

Presentata martedì una riforma della scuola secondaria che prevede meno valutazioni e un orientamento più vicino all’ideologia globalista
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A cura di Marco Di Mauro
Il 30 Marzo 2022
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Il ministro dell'educazione Pilar Alegría

Il ministro dell'educazione Pilar Alegría

Martedì il Consiglio dei Ministri spagnolo ha approvato il progetto di decreto reale sulla Scuola Secondaria dell’Obbligo (12-16 anni), attuando una svolta storica nel comparto dell’educazione scolastica: per la prima volta nella legislazione educativa il Ministero dell’Educazione abolisce la filosofia e lo studio cronologico della storia. Il proposito dichiarato è la creazione di un’istruzione “meno meccanica” e più orientata verso i “Valori Civici ed Etici” impostati dal ministero e fondati sulla “nuova Educazione alla Cittadinanza di José Luis Rodríguez Zapatero”. In poche parole, lo studio della filosofia e della storia sarà rimpiazzato da nuove materie come “memoria democratica”, “ecofemminismo”, “etica della cura”, “diritti LGBTQI+”, mentre le restanti materie non saranno più trattate secondo l’uso impostato sulla tradizione pedagogica occidentale – il ben noto nozionismo storicistico aggiornato qua e là – ma unendo alle conoscenze “gli atteggiamenti e le emozioni”. La storia resta, ma il “molto accademico” approccio cronologico viene sostituito da un approccio per blocchi tematici, senza concentrarsi sulla concatenazione tra gli eventi.

Si prevede inoltre l’abolizione della valutazione numerica, e pesanti alleggerimenti dei requisiti per la promozione. Aboliti anche gli itinerari stabiliti dalla riforma del 2013 (chiamata in Spagna con l’acronimo LONCE) che permettevano agli studenti di optare per il percorso accademico o professionale, incanalato nella formazione professionale.

La Catalogna, al solito, ha agito per conto proprio, inviando già alle scuole un regolamento che, oltre a permettere il conseguimento del diploma senza le competenze minime, abolisce le valutazioni trimestrali e aggiunge come materie “identità”, “resistenza all’oppressione” ed “emancipazione nazionale”.

La riforma dovrebbe essere messa in pratica nelle classi il prossimo settembre per la prima e terza classe, e nel 2023 per la seconda e quarta classe. Di certo non rimpiangeremo il vecchio sistema, ma vedere come la ferrea e aggressiva ideologia globalista stia permeando la struttura dell’educazione delle masse con le sue armi di queer e cancel culture, non ci fa certo gioire.

MDM 30/03/2022

Fonte https://www.elmundo.es/espana/2022/03/29/6242da77fc6c83d47c8b457f.html

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