DI PIETRANGELO BUTTAFUOCO
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Per i cosiddetti Cinque stelle, cioè i deputati al seguito di Beppe Grillo, si dovrà procedere ai tagli, e pare che le spese superflue siano quelle che riguardano le Forze armate, dopo di che si dovrà far pagare l’Imu alla chiesa e, infine, procedere a quella che senza dubbio è una pensata tra le più assurde in tema di demagogia: “Seicento euro di reddito minimo a tutti”. Una cosa così ci fu in Sicilia qualche tempo fa. Si chiamava “reddito minimo garantito” e non produsse altro risultato che un disastro sociale. Fu come legare un cadavere a un uomo vivo. Chi aveva un lavoro si licenziava per campare con quello e con la pensione dei nonni. Prendendo quei soldi, poi, qualcun altro, arrotondava con lavoretti in nero facendo così morire ditte, negozi, piccole società e imprese di ogni genere.
Da allora in poi, in quella terra che è sempre fanalino di coda dell’economia nazionale, non s’è vista più luce. Praticamente, la decomposizione. L’assegnazione del Rmg era comunque competenza degli amministratori che se ne avvantaggiavano nell’allargare le clientele. A fine mese, davanti al Banco di Sicilia, si formavano file di simpatici sfaccendati pronte poi a riversarsi nei tanti bar dove consumare birra e gazzosa.
Non potrò mai scordare la faccia del cassiere dell’agenzia di Leonforte quando, trovandosi davanti una bella signora in pelliccia, non ebbe neppure il tempo di chiederle “deve fare un versamento?” che si sentì dire, non senza sorriso: “Sono venuta per il reddito minimo garantito. Mi spetta. E’ mio diritto”.
Pietrangelo Buttafuoco
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9.11.2013