Già ad aprile vi avevo parlato in questo articolo dell’azienda anglo-polacca Walletmor, leader in Europa della produzione di chip a innesto sottocutaneo, utilizzabili per pagare senza dover utilizzare fastidiosi bancomat o carte di credito varie – per non parlare degli oramai fuori moda antichi contanti.
All’epoca fonte del mio articolo fu un pezzo pubblicato dalla BBC, che cercava in ogni modo di rendere accattivante una distopia a tutti gli effetti, puntando sulle reazioni di “meraviglia e incredulità […] che provano le persone quando vedono pagare il signor Patrick Paumen (protagonista dell’articolo della BBC) con un semplice gesto della mano.”
Questa settimana la distopia è arrivata anche in Italia e a portarla è il Corriere della Sera, con un articolo a cura di Enrico Forzinetti pubblicato mercoledì 15 giugno.
Nell’articolo, oltre ad una serie di informazioni sulla potenzialità della tecnologia “un chip da impiantare sottopelle che, una volta collegato a un account da cui attingere i fondi, permette l’eliminazione di qualsiasi carta fisica per pagare contactless e senza alcuna commissione”, una serie di dati tecnici sul chip, che ne definiscono lo spessore e i materiali utilizzati, nonchè un preventivo sui costi per comprarlo e farselo impiantare: con 350, dice il Corriere della Sera, qualsiasi cittadino dell’UE potrà proiettarsi nel futuro. 199 per il chip, 150 per impiantarlo sotto pelle e quell’euro in più di mancia per esserselo fatto mettere a quel servizio…ehm scusate per il servizio ricevuto.
Come nell’articolo della BBC, anche in questo caso a pubblicizzare la tecnologia una persona comune. Nell’occasione Gabriele Di Dio, titolare di Max Art Modification a Roma, uno dei centri indicati sullo stesso sito di Walletmor per l’impianto. Secondo il signor Di Dio “L’operazione è molto rapida, dai 5 ai 10 minuti, e non comporta particolari rischi o controindicazioni per la persona”, la quale dovrà però necessariamente sostituire il chip dopo 8 anni (ma non preoccupatevi Walletmor sta già lavorando a un dispositivo che possa durare per sempre).
L’unica buona notizia di tutta questa storia, apprendiamo dalle dichiarazioni di Di Dio, è che questa forma di bio-hacking ancora intimorisce la maggior parte delle persene, preoccupate di finire per essere poi controllate costantemente. Ma cosa vuoi che sia in fondo essere sottoposto a sorveglianza continua quando puoi semplificare l’interazione con il mondo circostante dicendo addio alle carte di credito?!
Allora ditelo che siete i soliti complottisti.
Massimo A. Cascone, 19.06.2022