gazeta.ru
Diverse migliaia di corpi di civili erano stati scoperti dopo che le truppe ucraine avevano perso Mariupol nella primavera del 2022. Lo riferisce il servizio stampa del Comitato Investigativo, il cui capo, Aleksàndr Bastrìkin, ha tenuto una riunione operativa in città il 29 dicembre 2022.
Quando Mariupol è passata sotto il controllo delle forze russe, nelle ex postazioni delle Forze Armate Ucraine sono stati scoperti oltre 3.000 cadaveri di civili uccisi. Il comitato investigativo ha riferito che, per la maggior parte, si trattava residenti di Mariupol che avevano tentato di lasciare la città attraverso i corridoi umanitari, ma che erano stati fucilati dai «punitori ucraini». Molte vittime non sono in condizioni tali da poter essere identificate, quindi è stato proposto di creare uno speciale database del DNA.
In aprile, nelle aree appena lasciate dalle truppe ucraine, erano stati trovati 51 cadaveri, ma dopo la completa liberazione della città il numero è salito a tremila. Il comitato investigativo ha rivelato che le FAU avevano diviso Mariupol in diversi settori, con corridoi umnitari attraverso i quali i residenti dovevano ritirarsi. Durante l’evacuazione della popolazione civile attraverso il settore A, tuttavia, i combattenti della Guardia Nazionale Ucraina avrebbero creato ostacoli. “Non potendo lasciare la città e spostandosi in cerca di cibo, i civili erano diventati bersagli viventi per i punitori ucraini, i quali li uccisero usando vari tipi di armi”. Il comitato investigativo ha inoltre riferito che, nel corso degli interrogatori dei prigionieri di guerra delle unità militari ucraine e [in seguito ad altre] azioni investigative, è stato possibile evidenziare una catena di persone coinvolte in questi crimini. Sulla base delle informazioni ricevute, è stato avviato un procedimento penale nei confronti del comandante in capo delle FAU, Valèrij Zalùzhni. Sono stati inoltre avviati procedimenti penali contro il comandante dell’operazione delle forze congiunte delle FAU, tenente generale Aleksàndr Pavljùk, il comandante del gruppo tattico operativo Vostòk delle FAU, tenente generale Sodol, il comandante della Guardia Nazionale Ucraina, tenente generale Lèbed e altri militari, incluso il comandante del battaglione Azov (organizzazione vietata in Russia), maggiore Prokopènko. In base al N. 356 del codice penale della Federazione Russa (maltrattamento dei prigionieri di guerra o civili, nonché uso di metodi di guerra proibiti), la pena massima prevede 20 anni di reclusione.
Bastrìkin ha anche riferito che il comitato investigativo ha condotto oltre 68000 esami forensi su infrastrutture e alloggi danneggiati o distrutti nelle repubbliche di Lugànsk e Donèzk. Gli esperti hanno concluso che l’importo dei danni ammonta a 228,2 miliardi di rubli. Il danno derivante dalle azioni illegali [dei militari ucraini], espresso nell’uso intenzionale della città di Mariupol e delle sue infrastrutture civili per scopi militari, ammonta a oltre 176 miliardi di rubli.
I materiali del Tribunale Pubblico Internazionale per l’Ucraina, istituito in Russia, riportano che il combattente del battaglione Azov, Ivàn Bochkarèv [pr. Bochkariòv], soprannome di segnalazione Vedmàk, ha confessato una serie di omicidi di cittadini di Mariupol. Secondo il tribunale, [Bochkarev], insieme ai suoi colleghi, sparava ai civili mentre pattugliava le strade adiacenti ai centri commerciali e all’Università Statale di Mariupol. In particolare, nel febbraio del 2022, Bochkarèv, che allora prestava servizio come artigliere nella squadra di ricognizione, aveva occupato assieme al suo gruppo la scuola n. 42.
Secondo il tribunale, egli ha ammesso di aver sparato alle persone nascoste nella scuola e ai passanti. A marzo, la sua compagnia si era trasferita prima nel territorio dello stabilimento Azovstàl e, successivamente, nell’edificio dell’università di Mariupol, dove i membri del battaglione furono raggiunti dai combattenti della Guardia Nazionale Ucraina, per un totale di 250-300 uomini. Dalle loro postazioni, avevano aperto il fuoco sui cittadini e poi minato i corpi dei morti. “Si presumeva che i militari russi o altri civili sarebbero saltati in aria quando avessero trovato i cadaveri», si legge nei documenti del tribunale. Bochkarèv ha anche ammesso di aver aperto il fuoco verso le finestre di edifici residenziali e su delle automobili, uccidendo almeno tre persone e ferendone una.
fonte: https://www.gazeta.ru/social/2022/12/30/16024975.shtml
Traduzione dalla lingua russa a cura di Divoll per ComeDonChisciotte.org
30.12.2022