E’ successo in Francia, patria della libertà: il professor Jean-Bernard Fourtillan, già docente universitario di chimica oggi in pensione, è stato prelevato dalla sua abitazione da una pattuglia di gendarmi e condotto nell’ospedale psichiatrico di Uzes, in Occitania, dov’è stato posto in isolamento coatto.
Fourtillan era stato arrestato il 7 dicembre scorso, su mandato di un giudice istruttore del polo della sanità pubblica, nell’ambito di un’inchiesta del 2019 sulla struttura “Fonds Josefa”, nei pressi di Poitiers, dove il professore aveva effettuato test clinici vietati dalla legge su circa 350 pazienti affetti dal morbo di Parkinson e da quello di Alzheimer, indagine in virtù della quale era già stato deferito all’Ordine dei Medici per “ciarlataneria”.
Dopo l’arresto, Fourtillan è stato detenuto nel centro di custodia cautelare di Nimes, ove è stato sottoposto a visita psichiatrica; al termine di questo processo, è stato deciso dalle autorità preposte il suo internamento.
Immediatamente si sono mobilitati gli estimatori del professor Fourtillon: davanti all’ospedale di Uzes si è tenuta una manifestazione per il suo rilascio.
Il docente si era fatto conoscere dal pubblico francese grazie alla sua incessante attività controinformativa sull’affaire coronavirus e sulla sudditanza dei governi alle case farmaceutiche. Un suo intervento nel recente documentario Hold up di Pierre Barnerias lo ha riportato al centro del calderone mediatico dopo che già negli anni passati aveva fatto parlar di sé. Egli aveva infatti dapprima condotto una campagna informativa sull’alluminio contenuto negli undici vaccini obbligatori per i neonati francesi (elemento presente fino a 17 volte la dose ritenuta “tossica” dall’OMS), poi aveva messo in guardia i cittadini sull’efficacia del vaccino anti-Covid e sul suo funzionamento “sperimentale”, portando avanti al contempo il suo punto di vista dissidente sull’emergenza sanitaria attraverso la pubblicazione di documenti “riservati”; l’iniziativa che ha suscitato più scalpore, però, è stata la denuncia da lui formulata contro l’Istituto Pasteur, una fondazione privata specializzata in microbiologia, ed infettivologia, accusata di aver “fabbricato” il virus in laboratorio, di concerto con le autorità cinesi, e di aver contribuito attivamente al suo “rilascio”.
Minacciato di denuncia dall’ufficio legale dell’Istituto Pasteur, il professor Fourtillan si era detto pronto a smascherare in sede giudiziaria le calunnie di cui era stato oggetto, producendo prove sulla condotta eversiva dell’industria farmaceutica; alla fine, nessuna denuncia è stata depositata a suo carico, ma è stato internato, sulla base di un altro procedimento, in una struttura psichiatrica.
Liberté, égalité. vaccinité.