Messo alle spalle lo scivolone alla Camera del 27 aprile, il Governo Meloni è tornato alla riscossa rispetto agli obiettivi, mostrandosi pronto a proseguire sulla strada tracciata anche nel giorno festivo per eccellenza: il 1° maggio.
Che convocare il Consiglio dei Ministri il giorno della Festa dei Lavoratori sia stata un’opera di marketing non vi sono dubbi; ma dietro a questa continua propaganda si nasconda un pragmatismo spesso sottaciuto, che vari cambiamenti sta attuando o attuerà in questo Paese.
Prima di tutto, appunto, il lavoro. Dopo l’approvazione nel CdM, il Dl Lavoro 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 maggio; entrando così in vigore il giorno successivo. Tante le novità presentate al suo interno che offrono un ampio quadro dell’approccio del centrodestra; dalla fine del Reddito di Cittadinanza, alle modifiche alla disciplina di contratti a termine, passando per la sicurezza e il tanto sbandierato taglio del cuneo fiscale, possibile solo grazie all’approvazione qualche giorno prima del DEF e di tutti i provvedimenti ad esso collegati, che hanno garantito le certezze economiche e finanziarie per portare avanti l’agenda prefissata.
Se sul tema tutto sembra scorrere abbastanza liscio oggi, tralasciando i soliti sindacati chiassosi sostenuti da Elly Schlein, molto più complessa è invece la situazione dei migranti.
Nonostante il contestato Dl Cutro, sul quale era stata posta la fiducia, sia stato convertito in legge lo scorso 3 maggio dopo l’ok della Camera, la gestione dei flussi migratori sembra non dar pace alla leader di Fratelli d’Italia. Il tema è la vera e propria croce di questo esecutivo che, nonostante gli sforzi, continua a essere infatti oggetto di critiche. Da ultima l’infelice uscita del Ministro dell’Interno francese, che ha definito il Governo “incapace di risolvere i problemi migratori” dell’Italia, scatenando le ire di Roma e facendo saltare la visita di Tajani a Parigi. Giorgia non ha però battuto ciglio, consolandosi con la visita del generale libico Haftar, e focalizzandosi con l’ospite anche sulla crescita senza precedenti del fenomeno migratorio verso l’Italia.
D’altronde i rapporti con l’Europa e le grandi nazioni europee sono un altro problema di difficile soluzione. La Spada di Damocle del binomio MES-Patto di Stabilità pende sulle nostre teste da tempo, rendendo difficoltoso il dialogo con le istituzioni europee che hanno colto la palla al balzo per rallentare le rate del PNRR, ma il Giorgia almeno per ora non sembra voler cedere senza ottenere nulla in cambio.
La destra sociale la spunterà o soccomberemo su tutta la linea ancora una volta?
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Diciassettesima puntata di “POLIS, Primo piano sulla politica”, programma bimensile di comedonchisciotte.org, condotto dal giornalista Massimo Cascone, con ospiti l’avvocato Umberto del Noce, esperto di diritto costituzionale e parlamentare, e il professore ordinario di Scienza Politica all’Università di Macerata Luca Lanzalaco.
Buona visione!
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“POLIS, Primo piano sulla politica” da un’idea di Massimo Cascone.
Conduce Massimo Cascone. Regia e montaggio Giulio Bona.