Venerdì una nota del ministero della salute, in risposta a una richiesta di chiarimento della regione Piemonte, ha anticipato i tempi sulla quarta dose della sperimentazione coatta di massa con i sieri genici sperimentali a RNA messaggero. Le prime cavie, come al solito in questa vera e propria strage di stato, sono i soggetti che meno dovrebbero ricevere un farmaco che attacca il sistema immunitario in manierra tanto veemente: gli immunodepressi. Perché il nazismo sanitario dei nostri giorni, come il nazismo storico novecentesco, non ha alcuna pietà per i più fragili e deboli, piazzati in prima linea a fare da apripista per gli altri, che, tanto, presto saranno immunodepressi anche loro. Intanto, la voce unica dei pappagalli del mainstream nello stesso giorno ha iniziato a seminare a modo suo la possibilità della quarta dose, camuffandola da “richiamo annuale”. Così la nota:
I soggetti immunodepressi possono ricevere la quarta dose di vaccino anti covid. Lo ha precisato in una nota il Ministero della Salute rispondendo a una richiesta di chiarimento della Regione Piemonte. In particolare gli immunodepressi che, dopo almeno 28 giorni dal completamento del ciclo primario con doppia dose, hanno ricevuto una terza somministrazione (cosiddetta ‘addizionale’) possono ricevere anche la quarta somministrazione (cosiddetta ‘booster’) una volta che siano trascorsi almeno 120 giorni dalla dose addizionale. L’Unità di crisi ha dato quindi indicazione alle Aziende sanitarie di procedere con la convocazione di tutti gli oltre 58mila immunodepressi che in Piemonte hanno già maturato i tempi previsti
La nota è stata diffusa, e così il ministero ha dovuto rilasciare un comunicato, in cui afferma che no, non hanno mica già deciso la quarta in(o)culazione, hanno soltanto dato un consiglio, ma prima deve parlare l’indipendentissima e imparzialissima AIFA:
La quarta dose, esclusivamente per gli immunocompromessi, è oggetto di valutazione da parte della nostra comunità scientifica. Solo dopo il pronunciamento di AIFA potrà eventualmente essere autorizzata. Non c’è stato alcun via libera formale al nuovo richiamo, ma si trattava solo di un’interlocuzione tecnica informale fra ministero e Regione.
In serata, la regione Piemonte fa un balzo indietro: è una nota vecchia del 21 gennaio, ma alla luce dell’ultima risposta del ministero, sospenderanno tutto:
Alla luce dell’ulteriore comunicazione arrivata oggi dalla Direzione generale Prevenzione del Ministero della Salute, che subordina la validità della somministrazione in oggetto all’approvazione da parte di AIFA, stiamo dando alle aziende sanitarie indicazione di sospenderla, temporaneamente e in via precauzionale, in attesa di nuovi chiarimenti sul tema.
Che cosa avevate capito? Hanno scherzato.
MDM 12/02/2022