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La Redazione

 

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PERCHE' BEPPE GRILLO HA OFFERTO UNA GRANDE PROVA DI DEMOCRAZIA DIRETTA

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A cura di Davide
Il 12 Gennaio 2013
72 Views

DI PASQUINO
commentandolestelle.blogspot.it

La campagna elettorale di Beppe Grillo per il Movimento 5 Stelle è sempre stata volutamente provocatoria, ma ieri, in occasione della veglia per consegna dei simboli della lista elettorale al Viminale, i giornali e le tv hanno riportato una sua affermazione che ha suscitato e sta suscitando uno scalpore senza precedenti e allarme tra le fila dei suoi sostenitori.

Dai giornali più vicini al M5S (Il Fatto Quotidiano titola: Grillo: “Apertura a Casapound? Perché no, se hanno le nostre idee”) a quelli che lo combattono (La Repubblica, in prima pagina: http://video.repubblica.it/dossier/elezioni-politiche-2013/grillo-ai-fascisti-di-casapound-se-volete-benvenuti-nel-m5s/115884/114288 Grillo ai fascisti di Casapound: ”Se volete benvenuti nel M5S”) è tutto uno scandalizzarsi, un piovere di critiche e di facce stupefatte.
Il problema con i giornali, ma in generale con i cittadini del nostro paese, è che purtroppo in Italia manca completamente una cultura della Democrazia Diretta. L’ignoranza in questo campo è così profonda che non se ne può neanche parlare senza vedere i propri interlocutori sbarrare gli occhi o restare basiti, fraintendendone i principi e interpretandoli in un quadro concettuale completamente errato, vittime della loro scarsa conoscenza del soggetto e dell’ormai scontata necessità di riferirsi a questa o quella ideologia preconfezionata, senza minimamente considerare che queste sono posizioni che hanno valore solo all’interno del contesto della democrazia rappresentativa, ignorando che vi siano altri sistemi di riferimento concettuali dove questi non hanno più alcun significato.

Beppe Grillo non ha fatto alcuna apertura nei confronti di CasaPound come “partito” o “movimento politico”, semplicemente perché un movimento di Democrazia Diretta non può fare aperture o alleanze e non ha senso farle.

Quella di Beppe Grillo è stata la semplice constatazione del fatto che l’iscrizione al Movimento 5 Stelle è aperta a tutti, QUALI CHE SIANO LE LORO IDEOLOGIE POLITICHE, perché nessuno all’iscrizione controlla il credo politico di chi vuole unirsi al Movimento 5 Stelle.

Tutti possono andare sul sito e http://www.beppegrillo.it/movimento/iscriviti.php> iscriversi liberamente.

In secondo luogo quella di Beppe Grillo è la semplice affermazione del principio della Democrazia Diretta, ovvero tutti i cittadini sono liberi di avere le loro idee e votare di conseguenza, ma Uno vale Uno. La democrazia diretta non è politica, ma è meta-politica. Significa eliminare l’oligarchia e la partitocrazia e restituire la sovranità direttamente ai cittadini. Non entra e non deve entrare mai nel merito di cosa un cittadino poi vota.

Se uno appartiene a CasaPound, e vuole votare M5S, ben venga, le sue idee saranno discusse e votate liberamente al pari di quelle di tutti gli altri, senza filtri o preconcetti, e se otterranno la maggioranza vinceranno.
Ma il solo fatto di farlo, cioè di iscriversi al M5S, implica l’accettazione di valori di Democrazia Diretta, e cioè in aperto contrasto con quelli antidemocratici del fascismo. E quindi se un cittadino che prima votava destra e faceva parte di CasaPound decide di passare al Movimento 5 Stelle, sta accettando di non imporre più le proprie idee con la forza secondo la dottrina fascista, ma di aprirsi al confronto democratico, discutendole e votandole online nel http://commentandolestelle.blogspot.it/2012/12/proposta-per-un-parlamento-elettronico.html> Parlamento Elettronico del Movimento 5 Stelle.

Inoltre questo è proprio il fine dichiarato di Grillo: riportare al dialogo democratico quei cittadini che, indignati dal livello di corruzione raggiunto dai politici, si sono rivolti alla destra estrema ed hanno interrotto il confronto democratico per sposare un’ideologia che vede non nel dialogo ma nell’imposizione dall’alto la soluzione ai problemi.

Grillo sta da tempo invitando quei cittadini a ritrovare fiducia nella forza dell’intelligenza e del dialogo democratico invece che in quella del bastone, dimostrandogli con i fatti che ogni cittadino può proporre e sostenere le proprie idee con metodi pacifici e democratici e vederle realizzate, senza doverle imporre con la forza. Che le barriere all’affermazione delle idee e dei bisogni dei cittadini possono venire superate facilmente attraverso metodi democratici, pacifici e usando il cervello, il dialogo e la rete, senza dover ricorrere all’imposizione di queste con la forza. Che la formula della destra estrema e di CasaPound in realtà costituisce una sconfitta dell’intelligenza umana e della sua capacità di convivere  con gli altri per costruire una società civile. E’ un invito alla democrazia e alla discussione per far valere democraticamente le proprie idee ma anche quelle degli altri se si rivelano migliori.

Su questo tema Grillo sta mandando da tempo dei messaggi molto chiari allo “stato” e ai poteri forti che gli si oppongono, dicendogli che è sbagliato ostacolare il movimento 5 stelle in quanto, se non ci fosse tale alternativa a dare speranza ad una soluzione non violenta al problema della corruzione dello stato, si formerebbero immediatamente in Italia movimenti estremisti di destra, come il citato Alba Dorata in Grecia, con scopi che sono antidemocratici e dichiaratamente fascisti, che davvero costituirebbero un grave pericolo per la democrazia in Italia, perché una volta radicati sarebbe poi difficilissimo recuperarli e riportarli al dialogo democratico.

Ovviamente questo messaggio di Grillo non appare per nulla chiaro a chi non comprende i principi della Democrazia Diretta, a chi non ha la cultura necessaria per uscire dall’attuale contesto storico in cui, per colpa dei media ma anche della cultura non di massa, la Democrazia Rappresentativa costituisce l’unico orizzonte culturale, divenendo in tal modo uno svilimento di quei principi della democrazia vera che sono stati per la prima volta messi in pratica nell’Atene di Solone e di Pericle.

Come spiegare a chi non ha conosciuto che una politica show, un agone politico dove le posizioni che si fronteggiavano non sono le idee ma le bandiere dei partiti, una competizione dove i voti sono più vicini a tifi da stadio che a decisioni ponderate sui pro e i contro di una certa proposta di legge?

Come spiegare che in Democrazia Diretta improvvisamente i partiti e le bandiere politiche e ideologiche della democrazia rappresentativa perdono di significato, e che finalmente si vota per le idee e solo per le idee, invece che per le persone. Che la discussione politica diviene finalizzata a trovare il compromesso tra le proposte concrete e le soluzioni ai problemi, e non tra i partiti o gli schieramenti. Che il fine non è più battere l’avversario, ma collaborare con l’altro per trovare idee migliori, per riuscire con l’intelligenza ed il dialogo a soddisfare gli interessi di entrambi e quindi della maggioranza dei cittadini con cui dobbiamo convivere civilmente.

Il dialogo sulle idee, e non la denigrazione e l’insulto alle persone o alle bandiere, sono quindi i principi della Democrazia Diretta che Beppe Grillo ha sposato e difende, e quindi in quest’ottica le sue parole divengono quasi scontate: è ovvio che la porta è aperta anche a CasaPound, perché è aperta a tutti. In Democrazia Diretta non si ragiona più su un piano schismogenetico, calcistico, competitivo, in cui o si è con noi o contro di noi, in cui una squadra se si allea con un altra squadra allora diventa nostra nemica.

Perché non ci sono più squadre, non ci sono più partiti e non ci sono più ideologie. In Democrazia Diretta non si guarda a CHI propone un idea, ma all’IDEA. Se un idea è buona, la si vota, se non è buona si propone un’idea alternativa.

Ecco perché quando Beppe Grillo ha ascoltato le idee del rappresentante di CasaPound lo ha invitato a portarle nel M5S, dicendogli “Avete idee condivisibili, alcune più, alcune meno. Ma non vedo problemi a farvi entrare”. In questa frase c’è tutta la grandezza della Democrazia Diretta, perché significa: Io non condivido alcune vostre idee, ma combatterò sempre per avere un sistema politico in cui tutti i cittadini, incluso te, possano esprimerle direttamente in modo che se considerate valide la maggioranza possa approvarle.

Non si combatte l’ideologia fascista ghettizzandola, perché così la si rende solo più radicata nelle sue convinzioni antidemocratiche. La si combatte mostrando che c’è un’altra via più intelligente, la Democrazia Diretta, per difendere le proprie idee e le proprie posizioni all’interno della collettività.

I membri del M5S che hanno capito i principi della Democrazia Diretta sono molti (anche se molta strada bisogna fare ancora per diffonderla e spiegarla), e a loro non stupisce minimamente che Beppe Grillo dica queste cose ai membri di CasaPound, e contemporaneamente sostenga la candidaturaa presidente della Regione Lazio un giovane proveniente dalle file di Rifondazione Comunista come http://commentandolestelle.blogspot.it/2013/01/intervista-davide-barillari-un-pioniere.html> Davide Barillari, o faccia aprire le feste a 5 stelle all’Arcigay.
Non si stupiscono perché gli orientamenti politici di questo o quel partito non lo interessano, perché il problema che il M5S si propone di risolvere è a monte: quello di riformare il sistema dello stato ed introdurre la Democrazia Diretta, eliminando la corruzione che inevitabilmente si produce nella Democrazia Rappresentativa, accentratrice del potere nelle mani di pochi e quindi oligarchica per la sua stessa natura.

Accusare Grillo di essere “di estrema destra” non ha senso in quanto Grillo è oggi il portabandiera della Democrazia Diretta, cioé una concezione della politica agnostica nei confronti di qualsiasi orientamento politico in quanto è una ideologia meta-politica, cioè è una idea politica su come si debba poi fare politica, e quindi per definizione non può discriminare in base al credo politico dell’individuo ma solo in base al rispetto delle regole della discussione politica e del ruolo degli eletti come servizio di intermediazione trasparente e fedele tra il cittadino e lo stato.

La riprova di questo è proprio nel fatto che Grillo non ha mai mandato o manderà mai via qualcuno dal movimento per le sue idee politiche, per quanto bizzarre o radicali, ma ha mandato via e manderà sempre via chi invece viola le suddette regole funzionali alla politica previste dalla Democrazia Diretta.

Favia o la Salsi non sono stati mandati via perché dissentivano sulle idee del programma e su proposte o idee, ma per il fatto di aver violato le regole fondamentali del Movimento, perché i due eletti in questione della funzione di portavoce trasparente e temporaneo che gli era stata affidata, per massimo due mandati, volevano farne nuovamente il ruolo di “politico”, di qualcuno cioè che pretende di decidere per conto e AL POSTO dei cittadini, erigendosi a duce e guida, e producendosi in protagonismi e personalismi incompatibili con i principi della Democrazia Diretta e del M5S.

E’ proprio questo meccanismo della Democrazia Diretta che si offre come antidoto ad ogni fascismo, in quanto in antitesi alla figura di duce autoritario l’eletto per regolamento è solo un funzionario senza potere decisionale che ha il compito di svolgere con responsabilità il suo compito di portavoce dei cittadini per il suo breve mandato e poi va via. Non mette radici, non resta li per meriti politici che non può e non deve avere, ma esegue un compito con onestà, il compito di riportare fedelmente la voce dei cittadini, garantendo ai cittadini che la volontà popolare non sarà più ignorata o ingannata, bensì rispettata, registrata ed espressa fedelmente nel processo decisionale democratico senza che nessun cittadino abbia un peso maggiore dell’altro.

La Democrazia Diretta ha avuto molti critici nel corso della storia, il primo dei quali fu Platone. Il filosofo criticava il fatto che lasciare il potere decisionale ai cittadini significava creare un governo degli ignoranti, facilmente manipolabili dai demagoghi e dai populisti, e proponeva invece un governo sorretto da un “re filosofo” o da una casta di filosofi come lui, gli unici a suo parere in grado di guidare il popolo, incapace di governarsi da se. Se questo poteva essere vero duemila anni fa, in un epoca dove l’educazione era un lusso riservato solo ai ricchi ed il 99% della popolazione era analfabeta, e dove la cultura era così costosa e faticosa che solo pochi asceti amanti della conoscenza avevano il tempo e la pazienza di studiare, oggi invece non è più vero.
Oggi con la scuola, le università e internet, la cultura è accessibile a tutti e ogni libro mai scritto ed ogni informazione mai registrata è a portata di click. Con una scuola funzionante (non è il caso italiano, ma questa è un’altra storia) ogni cittadino sarebbe sufficientemente educato da poter distinguere tra la demagogia dei mezzi di propaganda e i dati verificabili, e sarebbe quindi in grado di svolgere il ruolo di cittadino attivo e partecipe delle decisioni collettive dello stato. Solone e gli Ateniesi avevano visto lungo, erano solo stati troppo in anticipo sui tempi. Invece la formula dei “re filosofi” di Platone si è rivelata una utopia, in quanto la storia ha dimostrato che anche gli uomini di maggiore cultura e gli idealisti più puri una volta arrivati al potere si sono tutti lasciati corrompere dall’ebbrezza del comando.

Certamente dal punto di vista della comunicazione politica i titoli dei giornali di oggi potranno far perdere a Grillo il sostegno dei molti che non riusciranno a capire tutto questo. Ma gli farà sicuramente guadagnare la fiducia di quelli che sanno riconoscere l’importanza di difendere il più grande progresso culturale, tecnologico e politico che l’umanità ha mai avuto occasione di raggiungere: la Democrazia Diretta.

Fonte: http://commentandolestelle.blogspot.it
Link: http://commentandolestelle.blogspot.it/2013/01/perche-beppe-grillo-ha-offerto-una.html
11.01.2013

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