La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

OTTOBRE ROSSO: ASPETTANDO IL DEFAULT ?

blank
A cura di Davide
Il 15 Luglio 2009
58 Views

DI EUGENIO BENETAZZO
eugeniobenetazzo.com

Riceviamo ogni giorno bombardanti rassicurazioni da portavoce di organi
istituzionali che il peggio sembra sia passato e che per rilanciare
l’economia bisogna solo iniziare a spendere e consumare. Tutto questo
in evidente contraddizione con quanto si sta paventando invece negli
States, innanzi alla più grande crisi occupazionale della
loro storia, forse peggiore di quella degli Anni Trenta. Più che
affermare che il crollo è terminato mi sento di dire che siamo
innanzi ad un rallentamento della caduta. La mia personale view vede
infatti un sostanziale miglioramento del climax finanziario a livello
interbancario dovuto soprattutto agli interventi di stato ed a un
ridimensionamento degli impieghi. Su quest’ultima voce ritengo che
abbiano molto da raccontarci tutti i piccoli e medi imprenditori che in
questi ultimi mesi oltre ad una contrazione violenta dei loro
fatturati, adesso si vedono negato o revocato l’accesso al credito:
inutile dire di come tutto questo avrà spiacevoli conseguenze sulla fiscalità diffusa.

Qui sta il vero pericolo in questo momento di mercato ovvero come gestire nei prossimi trimestri il crollo dei fatturati che in prima battuta si riversa in contenziosi occupazionali e sucessivamente va a
ledere la vita intrinseca dell’apparato statale. Vedo infatti che nonostante si possano reperire dati agghiaccianti sulla dimensione della crisi, nessuna forza (o forse bisognerebbe dire farsa) politica
si sta preooccupando di come gestire o tamponare l’ormai annunciato crollo del gettito fiscale che si sta delineando per l’anno d’imposta 2009.Già alla fine del primo bimestre di quest’anno
Bankitalia ha emesso un gravoso monito sulla sensibile contrazione
delle entrate, suscitando non poche preoccupazioni su come verranno
gestite le minori entrate. A riguardo per ben comprendere i rischi che
si stanno delineando per il sistema Italia (al pari di altri paesi occidentali) mi permetto di
riassumere la dinamica evolutiva della fiscalità diffusa, in modo da consentire a tutti di voi di percepire la reale dimensione della spesa pubblica italiana.
Dai dati riferiti alla fine del 2008 possiamo ricavare la seguente torta che ripartisce
il debito italiano (oltre 1.660 miliardi di euro) in quattro
contenitori: 3/4 del debito sono titoli a medio lungo termine
(metà dei quali in mano ad investitori non residenti) ed il
restante suddiviso in prestiti e debiti a breve termine. Significativo
è il contributo della raccolta postale che concorre a finanziare
quasi un decimo del debito. Tutto questo montante di debito genera
interessi passivi per oltre 80 miliardi di euro, oltre il 5 % del PIL
(significa che l’azienda Italia è finanziariamente oppressa e a
meno di fenomenali colpi di spugna non vi è possibilità
di ripresa, in quanto gli oneri finanziari incidono eccessivamente
sulla vita del paese minandone la capacità di ripresa).

blank

Lo stato italiano è un’azienda come tante altre con costi e
ricavi propri: i costi sono le spese necessarie a mantenere la sua
infrastruttura ed a pagare gli stipendi al personale statale, mentre i
ricavi rappresentano le entrate che derivano dall’imposizione fiscale
diretta ed indiretta. Il duplice grafico a torta descrive invece come spende e
come incassa lo stato italiano, suddividendo per aree di spesa e
categorie di entrata.

Tanto per iniziare potete notare come le entrate siano
superiori alle uscite di circa 15 miliardi di euro, questo
statisticamente è in linea delle attese in quanto si verifica
regolarmente negli ultimi cinque anni, tuttavia non rappresenta il
bilancio complessivo delle spese ed entrate per lo stato in quanto
dobbiamo aggiungere anche le voci di entrata e spesa delle partite in
conto capitale (come investimenti e contributi alla produzione) che
negli ultimi cinque anni sono state sempre superiori ai 50 miliardi,
portando quindi l’indebitamento netto ad oltre i 40 miliardi (questo
significa che l’azienda Italia ha necessitato  negli ultimi cinque
anni di almeno 40 miliardi, 43 per essere precisi nel 2008, al fine di
essere finanziarimente in equilibrio): questa considerazione spiega
perchè il debito pubblico è in continua lievitazione. 

blank

Il bilancio dello stato per quel che concerne la fiscalità
diffusa pesa circa la metà del debito pubblico a medio e lungo termine,
con 666 miliardi suddivisi tra imposte dirette, indirette e contributi sociali: questo
fa comprendere l’effettivo carico di oneri a cui sono gravati
contribuenti e mondo imprenditoriale.  Particolarmente inquietante
è il peso che ha il welfare italiano sul PIL (ovvero il
pagamento di pensioni sociali, di anzianità e di vecchiaia) che
assorbe quasi il 40 % delle entrate correnti, a dimostrazione di come
ormai il Titanic Italia si stia trasformando sempre più in un
cimitero di elefanti.  Curiosità: nella voce altre entrate il peso delle accise sugli
idrocarburi si attesta a 20 miliardi di euro (in linea con la media
degli ultimi cinque anni), mentre raddoppia decisamente il contributo
apportato da lotto e lotterie, passando dai 6 miliardi del 2003 ai 12
del 2008.

La voce di spesa più interessante in termini di analisi per macroaree è
relativa agli stipendi del personale, oltre 170 miliardi, suddivisa in
94 miliardi per il personale delle amministrazioni pubbliche ed in 78
miliardi per gli enti locali e previdenziali (gli impiegati e dirigenti
di INPS & Company costano nemmeno 4 milardi). Focalizzandosi sulle
spese per il personale per tenere in piedi gli apparati ministeriali si
scopre quanto segue (guardate la torta):

blank

Pubblica istruzione, difesa e ministero dell’economia
rappresentano oltre il 70 % della spesa per stipendi all’apparato
statale (fa riferimento al ministero dell’economia per esempio tutto il
corpo della Guardia di Finanza). Da una attenta analisi si palesa come
la voce riferita un tempo alla “sanità” sia del tutto
inconsistente: nella fattispecie il nuovo Ministero della Salute e del
Lavoro risulta semplicemente coordinare e gestire l’Istituto del
Servizio Sanitario Nazionale, il quale eroga prestazioni sul territorio
attraverso enti locali quali le aziende ospedaliere (facenti parte del
bilancio delle amministrazioni locali e non centrali). Pertanto il peso
della cosidetta sanità pubblica (almeno dal punto di vista
dell’onere occupazionale) deve essere estrapolato dai 78 miliardi di
cui si menzionava precedentemente: per ragioni espositive me ne
occuperò in un prossimo redazionale.

Sulla base di quanto sino ad ora esposto proviamo a fare una disamina
sullo scenario dei conti pubblici italiani, se le entrate caleranno in
proporzione al crollo del PIL possiamo stimare un gettito minore di
20/25 miliardi rispetto al 2008, senza considerare che ci sono piccole
e medie imprese che stanno valutando addirittura di chiudere per sempre
la propria attività (a mio avviso stanno percorrendo la strada
migliore).  I costi di esercizio dell’azienda Italia purtroppo
sono difficilmente negoziabili, dispetto magari un’azienda
industriale che può chiedere l’intervento della Cassa
Integrazione Guadagni o meglio ancora ridefinire parte dei propri costi
industriali come gli oneri di manodopera. Non è possibile
delocalizzare gli insegnanti delle scuole italiane e nè
diminuire le prestazioni del servizio sanitario o il pattugliamento del
territorio da parte delle forze dell’ordine. Ad ottobre pertanto
bisognerà pensare dove iniziare a tagliare oppure come
raccogliere velocemente 40/50 miliardi di euro, in questo senso abbiamo
in pole position il prossimo condono per il rientro di nuovi capitali
oltre frontiera, il quale se produrrà i risultati finanziari
attesi non farà altro che spostare in avanti il problema.

Le uniche area di spesa sulle quali è possibile intervenire
velocemente sono rappresentate dagli oneri sul debito pubblico, che se
fossero semplicemente la metà degli attuali permetterebbero un
avanzo netto annuale di oltre 40 miliardi, significa che ogni anno lo
stato italiano avrebbe 40 miliardi (quasi il 3 % del PIL) da poter
spendere per abbattere ancora il montante di debito residuo oppure per
politiche sociali con interventi a pioggia sul territorio. Considerando
che metà del debito a medio lungo termine è in mano ad
investitori non residenti potrebbe essere proposta una qualche forma di
congelamento degli interessi al fine di limitare l’onere finanziario:
questa affermazione vi potrà sembrare azzardata o ridicola,
tuttavia la matematica ormai non lascia molto all’immaginazione per
quanto abbiamo sin’ora trattato. Ricordo che quando l’Argentina
dichiarò il proprio default (ovvero impugnò il proprio
debito), il rapporto debito/PIL si attestava oltre il 120 per cento ed
i 3/4 del debito erano sottoscritti da investitori esteri. Alla fine
del 2008 il rapporto debito/PIL italiano era al 105 per cento: ora
considerando che al momento in cui scrivo, questi dati riguardavano
più di sei mesi fa, mentre oggi sappiamo che il debito pubblico
italiano si attesta a 1.750 miliardi di euro e le proiezioni sul PIL
italiano parlano di una contrazione superiore al cinque per cento
(visione ottimistica), mi verrebbe da dire che il debito/PIL italiano
per la fine del 2009 potrebbe stimarsi oltre il 115 per cento.

Ognuno di voi pertanto tragga le relative conclusioni: almeno questi
sono dati contabili oggettivi che non possono essere smentiti o
tacciati di catastrofismo. Purtroppo anche per il nostro paese si
delinea sempre più il cosidetto scenario argentino ovvero uno
scenario per il paese con un’economia debole e una moneta troppo forte
che porta alla perdita di competitività e al continuo
ricorso all’indebitamento.  Non mi stupirei se venisse
paventata anche una superpatrimoniale improvvisa sui depositi con
prelievi coatti per tamponare il più possibile l’emorragia
finanziaria che si sta delineando per i prossimi semestri (vi ricordo
che già nel 1991 il Governo Amato si inventò il prelievo del 6
per mille su tutti i depositi dalla sera alla mattina).
Altre soluzioni che consentano di risolvere velocemente quanto
sollevato non ne vedo, a meno di iniziare a tassare la prostituzione o
ridefinire la spesa di rappresentanza popolare (dal consigliere
comunale all’europarlamentare passando dal dirigente dell’ASL). Su
queste considerazioni intravedo pertanto un clima politico da
ottobre rosso per il nostro paese con l’attuale governo che potrebbe
esporsi ad una improvvisa destabilizzazione politica a causa della
continua cantilena messa in onda ogni giorno sul tubo catodico
del tutto va bene a fronte di un peggioramento ingestibile dei
conti pubblici.  La recente candidatura di Beppe Grillo alla guida
del PD (che mi sento di appoggiare pienamente), qualora lo portasse
alla guida del partito, forse potrebbe dare quella sterzata improvvisa
al timone del Titanic Italia per evitare di colpire l’iceberg che ormai
si è avvistato a prua. E per una volta tanto non ci sarebbe
niente da ridere con un comico alla guida di un movimento popolare che
punta ad un rinnovamento e rinascita nazionale.

Eugenio Benetazzo
Fonte: www.eugeniobenetazzo.com
Link: http://www.eugeniobenetazzo.com/ottobre_rosso.htm
15.07.2009

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
38 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • STUPOR MUNDI 12 Gennaio 2025
    Un ricordo storico dell’intramontabile figura dell’Imperatore II di Svevia che tanta gloria diede all’Italia e a Roma; visto che il presente ci regala solo figure scialbe e mediocri e nel mi...
    mystes
  • Consuelo 11 Gennaio 2025
    15 settembre '85 Caro diario, oggi è stata una di quelle giornate con le orecchie a sventola !Ero sul balcone che guardavo giù, verso il vuoto costellato di rovine che mi separa da Porta Pa...
    INTP
  • Germania-Rinviato congresso AfD, estrema destra sostenuta da Musk, autostrada bloccata dagli antifascisti 11 Gennaio 2025
    Alternative für Deutschland, rinviato l’inizio del congresso in Sassonia: autostrada bloccata e scontri tra attivisti anti-fascisti e polizia L'evento servirà per definire il programm...
    marcopa
  • 20 gennaio, l' insediamento di Trump lo stesso giorno del Martin Luther King Day 11 Gennaio 2025
    Stati Uniti, tutto pronto per il Martin Luther King Day di Boston di Marco Merli Si avvicina una ricorrenza importante nella storia dei diritti civili negli Stati Uniti. Nel Paese inf...
    marcopa
  • Sa Defenza irraggiungibile 9 Gennaio 2025
    Da ieri il noto sito di controinfo 'Sa Defenza' risulta irraggiungibile, anzi cancellato proprio dai server che ospitavano il blog. Non avendo info precise sull'argomento mi limito ad evid...
    oriundo2006
1 / 146 Pagine


blank