Neomalthusiani e ricerca scientifica: un’intervista con Matthew Ehret

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di Costantino Ceoldo

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Green New Deal sono tre parole che hanno acquisito grande notorietà negli ultimi tempi e sembrano essere finalmente la risposta alle richieste sempre più pressanti provenienti dal variegato mondo ambientalista. La paura che il nostro pianeta subisca un collasso ecologico che lo renda un inferno inabitabile per l’umanità e il resto delle creature viventi, siano esse animali o vegetali, ha spinto una parte della società occidentale a riconsiderare le proprie priorità e il proprio modo di vivere. Una parte non molto estesa, ad essere sinceri, ma che ha ricevuto grande attenzione da media, celebrità e attori e ora anche da alcuni governi.

Apparentemente, la nuova rivoluzione verde ci garantirà un futuro radioso. Inquinamento industriale drasticamente ridotto, automobili ad emissioni zero, abitazioni e luoghi di lavoro super efficienti, riscaldati e alimentati dall’energia del sole: sono solo alcune delle promesse, scritte col fuoco sulla roccia, la cui realizzazione ci darà un nuovo Giardino dell’Eden di dimensioni planetarie.

Ma sarà davvero così? Alcuni dei benefattori visionari che si fanno portavoce di queste idee favolose continuano ad insistere sul fatto che la Terra sia sovrapopolata e che sarebbe meglio tornare alla situazione di inizio ventesimo secolo, quando la popolazione sul nostro pianeta era circa un quarto di quella attuale. Sorge allora spontanea la domanda su come tornare in tempi celeri a quel livello, con quali metodi e con quali risultati.

Matthew Ehret è un analista geopolitico canadese, giornalista freelance e cofondatore della Risingtide Foundation [1], il cui sito web offre ai lettori molti spunti anche su queste tematiche. Un articolo di Ehret mi ha particolarmente incuriosito, trattando la questione spinosa dell’energia e in particolare delle ricerche sulla fusione nucleare [2]. Quella che segue è l’intervista con lui, fatta con l’idea di andare oltre il velo della propaganda ufficiale e sondare il futuro che ci aspetta con occhi più realisti e disincantati.

1) Che cos’è il Green New Deal? Secondo lei, ne esiste una parte segreta, nascosta al grande pubblico?

R) Il Green New Deal è una perversione del New Deal messo in atto da Franklin Delano Roosevelt negli Stati Uniti al culmine della Grande Depressione. Mentre il New Deal originale era basato su una serie articolata di importanti politiche che andavano dallo smantellare società bancarie criminali, regolamentare la speculazione, legiferare, imporre il protezionismo per coltivare la produzione locale, bloccare gli schemi delle banche centrali internazionali per il governo mondiale e liberare credito a lungo termine per le infrastrutture su larga scala, il Green New Deal è progettato per ottenere l’effetto opposto. Preparato nelle viscere della City di Londra durante il periodo 2008-09, il Green New Deal si basa su una revisione globale del sistema finanziario mondiale che ha nuovamente subito una crisi di collasso sistemico, simile a quella della Grande Depressione del 1929. La differenza è che l’attuale reset si basa sull’utilizzo degli strumenti di nazioni sovrane solo come appendici di autorità globali private per ridurre l’impatto dell’attività umana sulla terra sotto il nome di “infrastrutture verdi”, “conservazione” e “sostenibilità”. Laddove il New Deal originale ha aumentato i poteri di produzione industriale degli Stati nazionali e quindi il potere di sostenere più persone con standard di vita più elevati, il Green New Deal richiede che l’“energia verde” sostituisca le forme cattive (alias: ecologicamente ostili) di energia come idroelettrico, idrocarburi e nucleare con l’effetto di ridurre la disponibilità di energia e la capacità di sostenere i nostri attuali livelli di popolazione.

2) Perché lei usa il termine “neomalthusiani”? Chi sono queste persone?

R) Durante i primi anni ’60, iniziò a muoversi un movimento di crescita anti-industriale, dalle frange nella coscienza principale e basato sulla convinzione che l’umanità fosse intrinsecamente nemica della natura. Utilizzando modelli lineari al computer per inserire diverse variabili come disponibilità di terra, inquinamento, crescita della popolazione, disponibilità di risorse, ecc., sono stati tracciati degli scenari futuri mediante una pura estrapolazione lineare che ovviamente ha calcolato a decenni nel futuro dei punti di collasso in stile Armageddon… a meno che non fosse stata avviata immediatamente una vasta modifica del comportamento e l’abbattimento della mandria [l’umanità intesa come mandria – NdT]. Mentre i dati e il calcolo erano più complessi, gli assiomi e le ipotesi erano identici a quelli utilizzati da Thomas Malthus, economista della British East India Company, e pubblicati 210 anni fa nei suoi “Essays on Population” (1799) dove presumeva che il mondo avrebbe raggiunto la sua massima capacità di carico all’inizio del XX secolo. Tuttavia, il problema con i matematici che cercano di vedere il futuro attraverso il filtro delle estrapolazioni lineari, come Malthus o i suoi seguaci moderni cercano di fare, è che sono incompetenti. In parole povere, la quantità non può misurare la qualità e, nei loro grafici, non c’è posto per i cambiamenti qualitativi nelle nuove scoperte e nelle forme non lineari di progresso scientifico e tecnologico che sono il frutto di ogni vera scoperta scientifica (e anche artistica). Questo è il motivo per cui questo nuovo movimento divenne noto come “neomalthusiani”.

3) Detto così suona un po’ come la Spectre del depopolamento….

R) Questo è esattamente ciò che è.

4) Il modello proposto da Malthus è molto semplice e lineare: non sarebbe il caso di usare finalmente un modello più sofisticato per descrivere l’andamento di una popolazione?

R) Si assolutamente. Nei secoli passati ci sono stati molti eminenti pensatori che hanno osservato la correlazione tra 1) tassi di crescita della popolazione e 2) progresso scientifico applicato. Il progresso scientifico stesso assume un duplice carattere di puro e applicato, il che significa che quando viene fatta una nuova scoperta nelle leggi finora sconosciute che modellano lo spazio-tempo fisico, essa non colpisce immediatamente l’intero livello della popolazione. Affinché ciò accada deve accadere anche qualcos’altro perché ogni nuova scoperta deve ancora essere 1) comunicata agli altri, e quindi 2) riconosciuta e assorbita come nuova conoscenza (cosa che raramente accade senza un’immensa quantità di resistenza). Una volta che questa comunicazione di nuove idee inizia a prendere piede, iniziano ad esprimersi nuovi poteri di invenzione e sperimentazione con l’effetto che nuove e migliori forme di tecnologie possono essere messe in rete migliorando la condizione umana e le capacità produttive del lavoro. Pensate a cosa succede quando la scoperta dell’elettricità viene applicata al comportamento volontario umano in termini di potere di comunicazione che condensa il tempo e lo spazio tra le persone, e anche i poteri dell’attività industriale alimentata dall’elettricità rispetto alle forme più antiche di lavoro animale o umano.

L’effetto di migliorare le nostre prestazioni economiche in questo modo si traduce in un aumento della capacità di carico potenziale della nostra specie nel suo insieme. Vale a dire, possiamo sostenere più persone con standard di vita più elevati. Nell’esame finale scopriamo che la relazione stessa dell’umanità con l’universo è sintonizzata in questo modo quando vengono rede disponibili nuove risorse che in precedenza non erano risorse in precedenti stati di ignoranza e veniamo liberati dalle precedenti condizioni di confine che premono sul nostro potenziale di popolazione. Questa relazione tra la mente dei singoli pensatori originali e la crescita della popolazione umana è qualcosa che Malthus disprezzava poiché sconvolgeva le sue formule matematiche che sono basate molto su un senso ossessivo di controllo su ciò che già esiste e non sulla creazione di ciò che non esiste.

Troverete una corrente di pensatori nella Storia del mondo in diretta opposizione ai malthusiani (e sì, c’erano malthusiani prima di Malthus) e alcuni dei più eccezionali tra loro, secondo me, sono stati Gottfried Leibniz, Benjamin Franklin, il segretario al Tesoro Alexander Hamilton, l’economista Matthew Carey e suo figlio Henry (consigliere di Lincoln), l’economista Friedrich List, l’accademico russo Vladimir Ivanovich Vernadsky e nella nostra moderna epoca contemporanea incoraggerei le persone a studiare le opere del defunto economista americano Lyndon LaRouche che ha portato questa scienza della crescita anti-malthusiana della popolazione a livelli di analisi estremamente raffinati.

5) Come si pone la ricerca scientifica su computer quantistici e intelligenza artificiale in un paradigma neomalthusiano?

R) Sebbene i malthusiani disprezzino la creazione di nuove scoperte e la loro applicazione in modi che avvantaggino l’umanità, sono più che disposti a rubare nuove scoperte e usarle a proprio vantaggio in modi che portino l’umanità in stati di schiavitù maggiori. L’intelligenza artificiale, come la vediamo venduta oggi, si basa su un grave errore: ovverossia, la convinzione che i poteri dell’apprendimento automatico siano analoghi all’attività mentale umana con l’eccezione che le macchine possono calcolare più velocemente, applicare logiche deduttive e induttive per elaborare le informazioni più velocemente e quindi che ciò renderà le macchine di elaborazione più lente chiamate “menti umane” ridondanti e obsolete nel tempo. Questa linea di pensiero non riconosce il fatto che le macchine pensanti stesse sono limitate a ciò che viene inserito nei loro programmi da un essere umano creativo governato non da formule ma da intenzioni, idee, identità ecc. che sono inesprimibili da un computer o da un positivista logico. Ad esempio, una macchina può migliorare le sue prestazioni nel gioco degli scacchi o in qualsiasi altro processo che obbedisce a una certa serie fissa di “regole”, ma non può creare un gioco qualitativamente nuovo, né può infrangere le regole sottostanti che sono incorporate nella loro programmazione e che impediscono la scoperta di nuove conoscenze.

Detto questo, mentre sia “l’intelligenza artificiale”, sia l’automazione, l’apprendimento automatico e l’informatica quantistica potrebbero e dovrebbero essere usati dall’umanità a beneficio della nostra specie, il sistema oligarchico che opera su presupposti malthusiani vuole che questi vengano utilizzati solo dalla classe superiore per mantenere il gregge umano controllato e sistemi di produzione, consumo e distribuzione delle merci limitati secondo determinate formule di “capacità di carico ottimale”.

6) Fusione nucleare calda e fredda: due sabotaggi paralleli?

R) Assolutamente. Il finanziamento della fusione è stato drasticamente ridotto in America alla fine degli anni ’60, quando i malthusiani hanno preso sempre più il controllo della politica energetica degli Stati Uniti. Il membro della Commissione Trilaterale James Schlesinger (zar dell’energia degli Stati Uniti) ha svolto un ruolo vizioso in questo. Durante gli anni ’70 e ’80 la paura dell’energia nucleare in generale fu coltivata a partire dall’incidente di Three Mile Island (che stiamo vedendo sempre più essere l’effetto del sabotaggio) e anche dagli eventi di Chernobyl, che fu una crisi di molto sopravvalutata che provocò pochissimi morti e livelli di radiazioni molto al di sotto di quelli che troviamo in natura su molte spiagge del Brasile. L’impatto psicologico è stato quello di far sì che la paura dell’energia atomica prendesse davvero il sopravvento sullo spirito del tempo mentre davamo il nostro consenso, da un lato, al sabotaggio criminale di nuove linee di progresso scientifico e tecnologico, con molte delle linee di ricerca più promettenti tipo Stellarator, fusione al laser e ricerca sul plasma, distrutte mentre sempre più la maggior parte delle nostre risorse di “scienza della fusione” sono state assorbite in progetti giganteschi come il tokamak ITER francese che si basa su progetti estremamente limitati senza molte speranze di raggiungere la fattibilità commerciale per molte generazioni. Molti promettenti progetti di fusione “fuori dagli schemi”, che rompono con i presupposti del modello standard dell’atomo (molti dei quali ci tengono chiusi in modalità di ricerca insensate senza nuove scoperte), sono finanziati dalle forze armate statunitensi e dal relativo complesso industriale associato e quando questi progetti iniziano a dare i loro frutti troviamo tagli ai finanziamenti, i principali scienziati e ingegneri tagliati fuori dai lavori o imbavagliati e gli viene impedito di rendere note pubblicamente le loro ricerche. Uno dei casi di studio più tragici di questo avvenimento è la tecnologia Polywell del Dr. Robert Bussard [3]. Sembra che almeno tra l’Occidente, nelle condizioni attuali, gli approcci più sicuri per portare avanti la ricerca sulla fusione della teoria non standard con la minima quantità di sabotaggio si trovino nel settore privato dove un grande esempio è la fusione LLP di Eric Lerner, fondata nel 2008, con solo sei dipendenti e un budget limitato di diversi milioni di dollari all’anno, ma con risultati sperimentali quasi miracolosi per i plasmi estremamente caldi sostenuti.

7) È possibile abbandonare i combustibili fossili senza incorrere nell’assassinio deliberato di una parte del genere umano?

R) No. Le attuali capacità produttive del lavoro necessarie per sostenere i nostri otto miliardi di vite sulla terra sarebbero immensamente sabotate rimuovendo i combustibili fossili dal nostro paniere energetico, a favore di energie sostenibili “verdi” che generano elettricità di bassa qualità inaffidabile e incapace di supportare l’attività dell’industria moderna. Ad esempio, dal momento che le “energie rinnovabili” in realtà non sono nemmeno rinnovabili, non si può nemmeno costruire mulini a vento usando l’energia dei mulini a vento. I tipi di attività minerarie ad alta intensità energetica necessarie per costruire pannelli solari non possono essere mantenuti con l’energia solare. La verità è che almeno per i prossimi decenni, se vogliamo seriamente eliminare la povertà, l’umanità deve aumentare e non diminuire l’uso di “combustibili fossili” – soprattutto per quanto riguarda l’Africa, che deve avere il diritto di utilizzare le abbondanti risorse sotto il suo suolo come motore della [propria] crescita industriale.

8) Cosa pensa del Covid? Adesso si fa un gran parlare della variante Omicron…

R) Sulla base di tutto ciò che ho visto dal primo giorno, l’attuale pandemia è l’effetto di un sistema altamente centralizzato di controlli su set di dati, modifiche comportamentali di massa e controlli del protocollo sanitario che non hanno alcuna attinenza con la realtà. I set di dati vengono manipolati per proiettare numeri falsi di casi e decessi Covid con complici i grandi mass media che inducono stati di panico psicologico nella popolazione al fine di spegnere il pensiero e distogliere l’attenzione dalle vere cause del collasso sistemico del sistema finanziario che ha iniziato a sfaldarsi molto prima che il COVID venisse creato come spauracchio.

9) Russia, Cina ed altre nazioni non pare proprio seguano un copione di depopolamento… Le élite occidentali si stanno forse semplicemente suicidando?

R) Questo è un perfetto caso di pensiero da torre d’avorio che si sfascia quando viene schiacciato contro il pensiero umano reale. L’“ordine basato su regole” liberale occidentale, governato da tecnocrati, sta ancora seguendo lo stesso vecchio copione non creativo che ha animato il periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. C’erano una volta grandi strateghi creativi che stabilirono i termini di questo Grande Gioco post-1945 sotto forma di Bertrand Russell, HG Welles, sir Julian Huxley ed altri. Ma quei veri maestri del gioco, misantropici e creativi, sono morti da tempo e i manager tecnocratici di seconda, terza e persino quarta generazione che ora guidano il timone della nave unipolare occidentale sono stati essi stessi elaborati attraverso i sistemi anti-creativi di istruzione e cultura che sono stati costruiti per soffocare la creatività nelle loro vittime, mantenendo un sistema a caste di controlli gerarchici.

I nuovi tecnocrati “Schwabiani” [4] mancano del tutto dei segni di reali poteri creativi e sono solo ossessionati dal copione a cui hanno obbedito per decenni. Russia e Cina hanno entrambe avuto le loro battaglie recenti con questo tipo di infiltrazione tecnocratica con l’agente di Soros, Zhao Ziyang, che ha quasi eseguito un colpo di Stato nel 1989 in Cina prima di essere epurato e sappiamo tutti la devastazione fatta alla Russia durante gli anni ’90. Ma ora entrambe le grandi nazioni hanno mostrato un incredibile potere di flessibilità creativa e sono fortunatamente sotto l’influenza di intellettuali che sembrano avere un’ottima conoscenza delle agenzie ossessionate dal creare un governo mondiale post-nazione e anti-popolazione. Entrambe le nazioni hanno creato le basi per un nuovo sistema multipolare di cooperazione win-win fondato su tassi costanti di progresso scientifico e tecnologico che è esattamente ciò che è necessario per attaccare ai fianchi il sistema di pensiero chiuso dell’oligarchia.

Video intervista su YouTube (solo inglese):

https://youtu.be/HyFSxZYQ-NY

Video Intervista su Rumble (solo inglese):

https://rumble.com/vrqonn-neo-malthusians-and-depopulation-an-interview-with-matthew-ehret.html

[1] https://risingtidefoundation.net/

[2]https://comedonchisciotte.org/le-dinamiche-della-diplomazia-nucleare-russia-e-cina-contro-i-neo-malthusiani/

[3]https://it.wikipedia.org/wiki/Polywell

Oppure:

https://risingtidefoundation.net/2021/08/31/some-additional-words-on-todays-pythagorean-revival-from-bussards-polywell-to-the-safire-project/

[4] Seguaci di Klaus Schwab. Tecnocrati a sistema chiuso, orientati al WEF di tipo dittatoriale.

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Costantino Ceoldo

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