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MIGNOTTOPOLI E IMBECILLOPOLI – La questione del culum e del curriculum

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A cura di Davide
Il 8 Maggio 2009
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DI ANTONELLA RANDAZZO
lanuovaenergia.blogspot.com

Oramai per distrarre la gente dalle tragiche questioni finanziarie ed economiche e per svilire le istituzioni politiche sono disposti a tutto.
C’è addirittura la questione diventata pubblica del pericolo di divorzio di Berlusconi. Le domande da rivolgere alla signora Berlusconi sono: Signora Veronica cosa vuole da noi? Perché invece di discutere direttamente con suo marito di quello che non le va del suo comportamento si rivolge alla stampa?
E’ evidente che la signora Veronica, come anche il noto marito, stanno giocando a prenderci per i fondelli, prospettandoci l’idea che debba importarci qualcosa se hanno controversie familiari o se scelgono di separarsi.
La questione assai più grave è che i mass media, non sapendo più come distrarre l’attenzione e stimolare pettegolezzo, dedicano ampio spazio alle invocazioni etiche della signora Veronica, come se questa donna non fosse al corrente delle molteplici azioni criminali del marito.

La signora Berlusconi vorrebbe farci credere che soltanto ora si è accorta che il marito non è propriamente uno stinco di santo. Le ricordiamo signora che suo marito da tempo osanna le autorità statunitensi, rendendosi complice di numerosi massacri che si stanno consumando in molte parti del mondo. Le ricordiamo anche, se lo avesse dimenticato, che ci sono numerosi reati di vario genere, corruzione, collusione con la mafia, ecc. che hanno permesso al suo celebre coniuge di arrivare dov’è arrivato.
Dunque, la storia delle veline, attricette e vallette candidate in Europa e l’ambigua adolescente ammiccante, non sono che segnali della natura irrispettosa delle istituzioni e delittuosa che è propria del soggetto in questione.

Si parla di politica spettacolo ad intendere come ai nostri giorni il settore che dovrebbe proteggere gli equilibri pubblici e tutelare gli interessi di tutti è ormai diventato un circo, in cui conta tutto fuorché la preparazione e la competenza.
E poi competenza su cosa? E’ evidente che oggi i politici sono a servizio del gruppo di potere, e dunque la loro “competenza” si riassume nell’asservimento e nella capacità di ingannare gli elettori.

Com’è risaputo, Berlusconi è il re dello spettacolo godereccio, viscerale, che lascia gli istinti vivi e la sensazione di sollazzo. La sua esperienza egli la riporta nel settore politico, non lesinando vallette e veline dei suoi programmi spazzatura. Ormai è nota la sua intenzione di candidare ben 20 persone, fra ex troniste, presentatrici, attrici e ex gieffine. I suoi criteri, evidentemente, non dovendo contemplare esperienza o preparazione specifica, mettono in primo piano l’avvenenza fisica. Egli è abituato a scegliere con tali criteri, dato che la bella immagine è la caratteristica precipua da considerare per i suoi programmi spazzatura. D’altronde, già da tempo abbiamo potuto appurare che la politica è diventata essa stessa programma-spazzatura, escludendo preparazione, serietà, intelligenza e competenza.

Secondo Berlusconi, le bellezze femminili proposte alle elezioni europee del 6 e 7 giugno sono “volti giovani, facce nuove per rinnovare l’immagine del Pdl e dell’Italia in Europa”. Dunque, l’immagine va rinnovata, e si auspicano facce attraenti e magari anche ammiccanti. Ecco allora aprirsi la strada alla ex letteronza e attricetta di “Carabinieri 7” Barbara Matera, alla rossa ex gieffina Angela Sozio, all’attrice Eleonora Gaggioli o alla ex tronista Camilla Ferranti, celebre anche per aver posato per un calendario.

Il problema non è tanto se queste donne non hanno trovato un posto nei programmi Fininvest e dunque vengono mandate altrove, oppure se si tratta di ex amanti da “ricompensare”. Agire in modo così spudorato, mostrando che i parlamenti sono svuotati di ogni contenuto, significa sancire il fatto che essi servono da paravento al potere per mostrare che c’è la “democrazia”, in un contesto in cui a prevalere non è la volontà dei popoli ma la prepotenza e la criminalità di pochi.
Non è soltanto una questione morale o familiare, ma una questione di dignità delle istituzioni e di serietà necessaria a rendere possibile un futuro accettabile per tutti noi.
Candidare persone sulla base del fatto che sono giovani e piacenti significa palesare la grossa truffa ai nostri danni: il cosiddetto sistema democratico non è altro che un insieme di maschere-fantocci che devono apparire accettabili, attraenti o seduttivi. Tanto il loro compito non sarà certo quello indicato ufficialmente. Di fatto essi non avranno alcun potere che non quello di asservimento al sistema, e reciteranno il loro ruolo all’interno del teatrino manovrato da chi non appare.
L’idea di scegliere vallette, presentatrici o attrici sembra “naturale” in un contesto in cui non serve altro che l’immagine o proprio la capacità di recitare. Peraltro, non è certo da oggi che Berlusconi candida persone incompetenti ma di bella presenza o con cui ha intrattenuto rapporti non chiari. Abbiamo il noto esempio di Mara Carfagna, che di certo non ha mai brillato per le sue doti politiche.
Le candidate di Silvio Berlusconi, come altri candidati, non sono altro che rosse, bionde o giocolieri appartenenti allo stesso circo. Il circo della dittatura mondiale. Uno spettacolo che mette in scena la nostra schiavitù, intesa come gabbia di precarietà, controllo, inganno, stress, nevrosi e crisi.

La domanda è: a cosa servono i Parlamenti nel sistema attuale?
Semplicemente a creare un gruppo di persone che, in quanto elette dal popolo possano rappresentare la “prova” dell’esistenza della “democrazia”.
Ma chi sceglie i candidati e cosa di fatto fanno i parlamentari?
Il Parlamento europeo dovrebbe rappresentare i popoli europei, ma i suoi componenti vengono eletti ovunque con le stesse regole, ovvero attraverso partiti che scelgono i candidati.

Nei secoli passati i popoli avevano consapevolezza del fatto di essere colonizzati o oppressi, oggi invece credono di essere in democrazia, e quando molte persone hanno la sventura di cadere in miseria o di dover chiudere i battenti della propria ditta credono che la colpa sia della fantomatica “crisi” e che nessuno in particolare sia responsabile della rovina.

Convinto di contare qualcosa, ma destinato a soccombere in un modo o nell’altro, il cittadino europeo assume le caratteristiche descritte dallo scrittore Giuseppe Capograssi, che nei suoi saggi, già negli anni Cinquanta, descriveva la sudditanza con cui vengono trattati gli individui:
“L’uomo è forza vuota, che non vale se non in quanto è addetta allo scopo che questo o quel gruppo dominante ha imposto alla società. (…) Dato che l’individuo non ha valore per sè, ma il solo valore umano che ha consiste nel suo conformarsi allo scopo per così dire ufficiale del gruppo, la soppressione di colui che non si conforma rientra per la più ovvia delle deduzioni nella sfera del lecito, se del caso nella sfera del doveroso e dell’obbligatorio.
L’individuo essendo forza vuota o disponibile può essere formato e plasmato come si vuole; dipende dal gruppo dominante formarlo secondo il tipo che è conforme allo scopo. (…) Il segreto è di non lasciarlo vivere come egli vuole, secondo le naturali e profonde intuizioni e direzioni della sua natura: porre ostacolo proprio a questa natura e al suo sviluppo: E perciò: impedirgli di pensare in modo autonomo (cioè di pensare), suggerirgli persuasioni giudizi visioni della vita, con le ripetizioni meccaniche e interminabili delle stesse frasi, con suggestioni visive, con gli esaurimenti dei lunghi lavori in comune, con la tecnica molteplice della paura, con la creazione di un ambiente sociale organizzato al fine dello stordimento e del rumore, con una vita portata violentemente sulla piazza affollata, con una lotta strenua e costante contro la solitudine. Poiché pensare è affermare la verità, si impedisce il pensiero sopprimendo la verità come valore, (…) Si cerca di abolire il pensiero abolendo il suo oggetto.”(1)

I Parlamenti servono a sancire questa sudditanza, dandole il volto della “democrazia”. Infatti, all’interno di essi operano gruppi politici controllati dalle stesse persone che controllano i partiti e le altre istituzioni pubbliche. La beghe di cui si riempiono i telegiornali sono la facciata di un pluralismo che non esiste più. Di fatto, quelle stesse persone che si criticano a vicenda in ordine allo schieramento politico, sono tutte concordi nel sostenere il potere dell’unico gruppo imperante: quello che controlla la vita economica e finanziaria, garantendosi il potere politico e mediatico per autoproteggersi e per accrescere il controllo sui popoli.

Tutti oramai si accorgono che i politici non sono a servizio del popolo, eppure molti continuano a pensare che il sistema politico attuale sia garante della democrazia. In realtà è evidente che serve a garantire potere e controllo al gruppo egemone. Ad esempio, le autorità lamentano mancanza di denaro quando si esigono più servizi per le famiglie o scuole migliori, ma sono pronte a foraggiare le banche con cifre ragguardevoli quando appare la “crisi”.
Pochi si chiedono come mai per le banche o per ricapitalizzare le società privatizzate portate allo sfacelo i soldi ci sono e per i servizi pubblici no.

In conclusione, non lasciamoci distrarre o abbattere dal circo messo in scena per svilire l’informazione e la politica, ma facciamo in modo che tutta questa spazzatura possa essere gettata via quanto prima. Comportiamoci in modo tale da non sostenere un sistema che si trascina attraverso l’ignoranza e la superficialità di chi persiste nell’inconsapevolezza. Tale inconsapevolezza risulta nel tempo sempre più perniciosa, poiché, com’è evidente, il sistema, per sopravvivere, punta ad un sempre maggiore degrado morale, civile e politico.

Antonella Randazzo
Fonte: http://lanuovaenergia.blogspot.com/
Link: http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/05/mignottopoli-e-imbecillopoli-la.html
7.05.2009

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