DI PAOLO BARNARD
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Immaginate un gruppo di tecnici abili ed esperti che hanno messo a punto un software innovativo capace di rivoluzionare l’informatica finora conosciuta in tutto il mondo, con ogni conseguenza positiva immaginabile. Essi hanno lavorato anni impiegando i più sofisticati mezzi a disposizione, e tutt’ora lavorano a ritmi impressionanti per aggiungere potenza al loro software. Il programma rivoluzionario è compatibile con quasi tutti i computer, alcuni lo recepiscono senza intralci, altri faticano e necessitano di maggiori attenzioni, ma sostanzialmente il dischetto che lo contiene è stato inserito nell’unità ottica di milioni di pc. Però, nulla è accaduto. Il gruppo di esperti ha quindi insistito nell’inserimento del dischetto nelle fessure dei computer, nulla. Hanno ripetuto quell’operazione infinite volte, ma nulla. I tentativi del gruppo sono continuati per anni, a vuoto. Essi sono dunque ritornati al lavoro sul software, ancora aggiunte, mirabolanti idee, ma sempre nulla. I computer, ostinati e contro ogni aspettativa, non hanno dato segno di alcun cambiamento significativo nel loro funzionamento. Finché qualcuno si accorge che quegli esperti avevano pensato a tutto, ma proprio a tutto, meno che a una cosa: dare corrente ai computer. I computer non erano, e non sono, accesi. Nessuno li ha accesi.
Paradossale o ridicolo, vero? Invece no. E’ precisamente ciò che è accaduto e che sta accadendo nell’intero movimento nazionale, e internazionale, dell’Antisistema. Un’insieme di cervelli raffinati hanno messo a punto un mezzo per inserire nella testa dei cittadini un software nuovo, cioè una nuova consapevolezza del Potere che li governa e di come esso li sta divorando. Milioni di libri, film, conferenze, eventi, iniziative, avvertimenti, denunce, indignazioni – il software – sono ormai entrati nella conoscenza di milioni di esseri umani occidentali – i pc -, e ci si aspettava un cambiamento epocale. Ma nulla. Anzi, le cose appaiono peggiori di prima quasi ovunque. A quel punto l’Antisistema si è s-cervellato, spellato le meningi, per raffinare il suo software, vi ha aggiunto altri e più sofisticati libri, film, conferenze, eventi, iniziative, avvertimenti, denunce, indignazioni… ma nulla. Finché qualcuno, io e pochi altri, gli ha fatto notare che i cittadini del mondo occidentale – i pc – sono (quasi tutti) spenti. Inutile insistere. Essi hanno sì introiettato il software (chi bene, chi un po’ meno, tutti ne sono oggi contagiati), ma sono rimasti inerti. Necessitano della corrente, devono cioè essere messi in grado di funzionare. Bisogna attaccargli la spina, se no è inutile insistere.
Le persone sanno ormai fino alla nausea cosa non va, ma non agiscono, e questo è un fatto. La regola che soffoca il 99% dei cittadini del primo mondo è l’immobilità, l’immobilità di spettatori/consumatori rassegnati a tutto. Se non li aiutiamo a mettersi in moto, è stupidamente inutile ficcargli in testa ancora un’altra manciata di denunce, di scandali, di grida ed improperi. Per mettere in moto le persone del nostro mondo la strada è solo una, e l’ho descritta nei dettagli in altri miei lavori. Ma di nuovo la sintetizzo qui di seguito:
– Studiare a fondo il Potere e come agisce per creare consenso. Cioè conoscerlo alla perfezione.
– Formarci in un esercito di attivisti compatto, disciplinato, su tutto il territorio nazionale.
– Capire che cosa, in questo periodo della Storia, innesca il cambiamento, quale vettore, quale tipo di interazione umana. Individuare queste chiavi di svolta con precisione, così come si isola una molecola benefica, e inserirle in tutto il nostro lavoro.
– Individuare i VERI pericoli per i Diritti e per le democrazie dei cittadini, mettere da parte al momento quelli marginali.
– Studiare di conseguenza una comunicazione immensamente abile per attirare l’attenzione della GENTE COMUNE, cui finalmente verranno spiegati con linguaggi elementari i meccanismi che ne condizionano – e violentano – la vita di ogni giorno: dal business sulla loro salute alla manipolazione a tavolino del mercato del lavoro; dal sistema finanziario alla creazione artificiosa di insoddisfazione perenne; dall’atomizzazione degli individui per sottrargli ogni potere ai trattati sovranazionali stipulati a loro insaputa e che ne condizioneranno ogni mossa nella vita; dall’evirazione dei parlamenti nazionali alla vera devastante funzione dell’istituto scuola; il dilagare della ‘politica della paura’ ecc. in una lunga lista. La nuova elementare chiarezza nella spiegazione fornita alla gente comune è il primo dei tre agenti nell’accensione dei cittadini inerti .
– Studiare i metodi per rendere gradevole la trasmissione alla gente di tutta quella comunicazione.
– Diffonderci nei luoghi della gente comune (treni, sale d’attesa dei medici, parchi, dopolavoro, bar, ipermercati, autobus, uff. postali ecc.), implacabili, pazienti, tutto l’anno, per tentare di creare un consenso opposto a quello oggi dominante usando quei metodi attentamente studiati. Si tratta in particolare di sottoporre ai cittadini i COSTI ESATTI che dovranno pagare per vivere in un mondo migliore per tutti, e di mostrargli però anche i VANTAGGI che gli torneranno in tasca. Dovremo dunque incaricare degli economisti di calcolare quei costi con precisione, lungo i modelli di giustizia e di sostenibilità, e noi dovremo aver ben presenti i vantaggi da esporre alle persone. La chiarezza precisa su ciò che dovranno pagare ma anche su ciò che guadagneranno nel cambiare la Storia è il secondo agente per l’accensione del loro agire.
– Indicare alle persone delle vie ad uso immediato e facile, modulate a seconda della tipologia di cittadino/a, per contrastare chi gli sta macinando la vita. Cioè, cosa può fare la sarta di 70 anni, cosa il lavoratore indebitato o quello impegnatissimo, cosa i giovani liceali, cosa il qualunquista o la donna con prole. ecc. Questa pratica facilitata ne risveglia l’autostima poiché fornisce subito un modo facile per partecipare e sentirsi per la prima volta attori e non più spettatori. E’ il terzo agente fondamentale dell’accensione dei cittadini.
– Essere molto ben finanziati, cioè cercare e ingaggiare sponsor ‘illuminati’ capaci di vedere il vantaggio di lungo termine di un mondo più giusto. Il lavoro degli attivisti deve essere pagato e avvalersi di mezzi idonei su scala nazionale, SEMPRE. Va compreso che questa è una guerra che combattiamo contro i poteri economici più colossali del pianeta; non la si può combattere con le ‘belle anime’, le feste di piazza e internet.
– Sapere che è una strada in salita, poiché si tratta di invitare milioni di persone a scelte impopolari, a rinunce, a mutazioni di stili di vita importanti, ma anche a saper vedere la assai maggiore convenienza finale – ciò che gli rientra in tasca – di un mondo più in equilibrio. Il lavoro è lungo e poco emozionante; richiede dunque attivisti dotati di costanza, non esagitati adoranti seguaci.
– Mettere da parte le differenze che separano i nostri gruppi che formano l’Antisistema, cioè rinunciare ai nostri individualismi per un fronte comune, unico, compatto, disciplinato, implacabile di attivisti al lavoro ovunque, sempre, con linee guida universali, sempre le stesse, e con i metodi di cui sopra. Rinunciare ai nostri ‘paladini’, per divenire tutti noi i singoli protagonisti attivi di questo esercito.
Questo, e solo questo darà la ‘corrente’ agli esseri umani occidentali, li accenderà mettendoli finalmente in grado di decidere se agire o no. L’alternativa a questo, è di continuare a infarcire di ‘software’ una montagna di ‘computer’ spenti. Purtroppo oggi in Italia gli attivisti hanno deciso di continuare a fare ciò, sobillati in questa demenziale condotta dagli odierni ‘paladini’ di gran moda. Una follia. Vi è chiaro?
Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=125
1.08.2009