L’OMS e i vaccini contro la fertilità

Un nuovo documentario racconta come l'Organizzazione Mondiale della Sanità abbia iniziato a lavorare su un vaccino anti-fertilità negli anni '70, "in risposta alla percezione di sovrappopolazione".

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Dr. Joseph Mercola – ripubblicato su LifeSiteNews – 11 luglio 2022

 

“Infertilità: Una diabolica Agenda” è il quarto documentario sui vaccini del dottor Andrew Wakefield. Racconta la storia di un programma di vaccini contro l’infertilità condotto intenzionalmente su donne africane, senza che queste ne siano a conoscenza o abbiano dato il loro consenso.

Sebbene per anni sia stata liquidata come una strampalata teoria della cospirazione, ci sono prove schiaccianti che dimostrano che è successo davvero e che non c’è nulla che impedisca che accada di nuovo.

Come viene spiegato nel film, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato a lavorare su un vaccino anti-fertilità, guidato dal Dr. G.P. Talwar a Nuova Delhi, in India, negli anni ’70, “in risposta alla percezione di sovrappopolazione”. Per 20 anni, la Task Force dell’OMS sui vaccini per la regolazione della fertilità ha lavorato con l’obiettivo di controllare la popolazione.

Nel 1993, l’OMS annunciò finalmente che era stato creato con successo un vaccino per il controllo delle nascite per aiutare la “pianificazione familiare”. I documenti rivelano che nel 1976 i ricercatori dell’OMS erano riusciti a coniugare, cioè a combinare o attaccare, la gonadotropina corionica umana (hCG) al tossoide tetanico, utilizzato nel vaccino antitetanico. Di conseguenza, quando viene somministrato a una donna, questa sviluppa anticorpi sia contro il tetano che contro l’hCG.

Lo hCG è un ormone prodotto dalle cellule che circondano l’embrione in crescita. Queste cellule ormonali proteggono e sostengono la crescita dell’embrione e alla fine formano la placenta.

Come viene spiegato nel film, lo hCG è il primo segnale che indica al corpo della donna che è incinta. In risposta a questo segnale, le ovaie producono un secondo ormone, il progesterone, che mantiene la gravidanza fino al termine.

Combinando lo hCG con il tossoide tetanico, questo ormone cruciale per la gravidanza viene attaccato e distrutto dal sistema immunitario, che lo percepisce come un agente patogeno invasore. Poiché lo hCG viene distrutto, il progesterone non viene mai prodotto e, quindi, la gravidanza non può essere mantenuta.

Quindi, se la donna è già incinta quando assume questo infuso di streghe, è probabile che si verifichi un aborto spontaneo e, se non è già incinta, non potrà rimanere incinta, poiché questo ormone cruciale della gravidanza è costantemente attaccato dal sistema immunitario. Dosi ripetute prolungano questi effetti, rendendole di fatto sterili.

 

L’OMS si occupa di spopolamento da decenni.

Come dettagliato in un documento di ricerca scientifica pubblicato nel 2017, “le pubblicazioni dell’OMS mostrano uno scopo a lungo termine di ridurre la crescita della popolazione nei “Paesi meno sviluppati” instabili“.

In altre parole, la politica di lunga data dell’OMS è stata quella di sostenere lo spopolamento nei Paesi del terzo mondo, e per decenni, ha studiato strategie di spopolamento in India, Bangladesh, Pakistan, Nigeria, Messico, Indonesia, Brasile, Filippine, Thailandia, Egitto, Turchia, Etiopia e Colombia.

Come si è visto, l’OMS non disdegna di usare inganni e trucchi per bloccare la fertilità delle popolazioni che ritiene indegne di riprodursi.

 

Il grande inganno

Le figure centrali del film sono due ginecologi kenioti, il dottor Wahome Ngare e il defunto Stephen K. Karanja. Entrambi affermano nel film che l’infertilità è oggi il più grande problema ginecologico dell’Africa. Negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo di donne che perdono la gravidanza e di coppie che non riescono a concepire.

Ho visto le lacrime. Perdono la loro identità. Si muore dentro“, dice Antoninah Mutinda. Lei lo sa, perché è una delle donne africane la cui fertilità è stata misteriosamente compromessa. Dopo il suo terzo aborto spontaneo, è stata sottoposta a un test e ha scoperto di avere anticorpi anti-hCG estremamente elevati. Ora sospetta che il vaccino antitetanico che le è stato somministrato possa essere il colpevole.

Il vaccino anti-fertilità è stato lanciato a metà degli anni ’90 ma, nonostante il sostegno della leadership keniota e dei “gruppi d’élite”, non era popolare tra le donne keniote, preoccupate per il potenziale abuso. Temevano che potesse essere mascherato da un normale programma di vaccino antitetanico.

Le loro preoccupazioni erano valide perché, a quanto pare, questo era già successo. Nel 1995, la Lega delle Donne Cattoliche delle Filippine ottenne un’ordinanza del tribunale che bloccava un programma antitetanico dell’UNICEF che utilizzava un vaccino antitetanico coniugato con hCG. A quel punto, tre milioni di donne di età compresa tra i 12 e i 45 anni erano già state vaccinate. Vaccini contenenti hCG erano stati trovati anche in almeno altri quattro Paesi.

Non scoraggiato dalla cattiva stampa, lo stesso anno, il 1995, il governo keniota lanciò una campagna antitetanica dell’OMS con il pretesto di sradicare il tetano neonatale. Tuttavia, c’erano segni evidenti che qualcosa non andava, perché era già prassi vaccinare le donne in gravidanza contro il tetano. Ora l’OMS insisteva sulla necessità di vaccinare anche le donne non incinte, nel caso in cui fossero rimaste incinte.

Karanja è venuto a conoscenza delle ingannevoli campagne contro la fertilità in altri Paesi durante una conferenza medica nel 1995, e si è subito insospettito della campagna antitetanica nel suo Paese. Karanja convinse i leader della chiesa cattolica – uno dei maggiori fornitori di assistenza sanitaria in Kenya – a testare il vaccino antitetanico che veniva somministrato, per assicurarsi che non ci fosse un gioco sporco.

Senza spiegazioni, l’OMS abbandonò improvvisamente la campagna. Ahimè, 19 anni dopo, nel 2013, sono tornati. Tutte le ragazze e le donne, dai 15 ai 49 anni, sono state istruite a vaccinarsi con una serie di cinque iniezioni, a distanza di sei mesi l’una dall’altra. Questo, a quanto pare, è l’esatto programma necessario affinché il vaccino anti-fertilità produca sterilità. La normale prevenzione del tetano richiede solo un’iniezione ogni cinque-dieci anni, e in nessun caso ne servirebbero cinque.

 

I vaccini risultano positivi al test anti-hCG

La Chiesa cattolica ha deciso di testare i vaccini e ha raccolto tre fiale campione direttamente dalle cliniche durante la campagna del 2014. I campioni sono stati poi inviati a tre laboratori indipendenti per essere analizzati. Come si temeva, vi hanno trovato lo hCG. Sono state quindi raccolte altre sei fiale, che sono state analizzate da sei laboratori indipendenti. Questa volta, la metà è risultata contenere hCG.

A questo punto, la Chiesa cattolica si è fatta avanti, esortando le ragazze e le donne a non aderire alla campagna di vaccinazione. Nel tentativo di risolvere la controversia, è stata formata una commissione d’inchiesta, composta da tre rappresentanti scelti dai vescovi cattolici e da tre funzionari governativi.

È stato deciso che le nove fiale già raccolte sarebbero state analizzate nuovamente, insieme a 52 campioni provenienti da un distributore che vende vaccini antitetanici al governo keniota. Questa volta è stato scelto un tipo di test più preciso, la cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC).

Il dottor Nicholas Muraguri, direttore dei servizi medici del governo keniota, ha incaricato agriQ Quest di eseguire i test. Tuttavia, ha chiesto di analizzare i campioni forniti direttamente da lui piuttosto che le fiale precedentemente concordate. AgriQ Quest ha deciso di analizzare entrambi i lotti.

Le fiale risultate positive allo hCG con il test di immunoassorbimento enzimatico (ELISA) sono risultate ancora positive con lo HPLC, ma nessuno dei campioni forniti da Muraguri è risultato positivo.

 

Un insabbiamento lungo decenni

In modo scioccante, il governo ha poi chiesto ad agriQ Quest di “modificare il proprio rapporto per indicare che la somministrazione di questi farmaci era sicura“. Al rifiuto di agriQ Quest, il governo, l’OMS e l’UNICEF hanno risposto lanciando un attacco pubblico, accusando la Chiesa cattolica di “spacciare disinformazione”.

E poiché gli unici campioni trovati contenenti hCG sono stati quelli forniti dalla Chiesa, il governo li ha accusati di aver manomesso le fiale nel tentativo di minare la fiducia nel vaccino.

Un ulteriore colpo di scena è che le fiale risultate positive avevano lo stesso numero di lotto di quelle risultate negative. Solo in seguito agriQ Quest ha scoperto che le fiale negative avevano etichette false. Non provenivano, infatti, dagli stessi lotti di quelle risultate positive. Non erano nemmeno dello stesso produttore.

agriQ Quest sostiene inoltre di poter dimostrare che i campioni positivi non sono stati manomessi, perché non sono risultati positivi all’hCG in generale. Il test mostra chiaramente che l’hCG era coniugato con il tossoide tetanico, e questo non può avvenire semplicemente aggiungendo l’hCG a una fiala di vaccino antitetanico.

La coniugazione – il collegamento o legame chimico – dello hCG con il tossoide tetanico può avvenire solo durante il processo di produzione. Questa è la pistola fumante che dimostra che la campagna per il vaccino antitetanico neonatale era una copertura per una campagna di controllo della popolazione.

Muraguri ha mentito anche quando ha affermato che il governo keniota aveva un solo fornitore di vaccino antitetanico. Come risulta, ce n’erano due. La Biological E. Limited forniva un normale vaccino antitetanico, mentre i lotti positivi allo hCG provenivano dal Serum Institute of India, lo stesso Paese in cui era stata condotta la maggior parte delle ricerche dell’OMS contro la fertilità.

Sia Ngare che Karanja hanno pagato a caro prezzo la loro vigilanza. La commissione medica li ha convocati per un’azione disciplinare. A Karanja è stato un divieto di trattare l’argomento e dal 2014 non gli è stato permesso di parlare pubblicamente dei vaccini in Kenya. Per questo film ha infranto il divieto. Il 29 aprile 2021 Karanja è morto, presumibilmente a causa di un’infezione da COVID.

 

Un’agenda davvero diabolica

Parlando a nome di milioni di donne come lei, Mutinda, che da anni lotta contro l’infertilità, dice:

Immaginare che ci sia un sistema da qualche parte, che ci sia qualche persona da qualche parte dietro la mia incapacità di portare a termine una gravidanza, è un’agenda diabolica!“.

Prima della sua prematura scomparsa, Karanja ha condiviso un messaggio con il mondo, attraverso i realizzatori di questo film:

Quando avranno finito con l’Africa, verranno a prendere voi“.

 

 

Link: https://www.lifesitenews.com/opinion/the-world-health-organization-has-a-peculiar-history-with-vaccines-aimed-at-reducing-fertility/?utm_source=top_news&utm_campaign=usa

Scelto e tradotto (IMC) da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte

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