Dopo settimane di turbolenze, la Repubblica Democratica Socialista dello Sri Lanka, colpita dalla crisi, ha annunciato questa mattina che interromperà i pagamenti del suo debito estero, poiché le sue riserve di dollari in diminuzione sono necessarie per acquistare cibo e carburante.
“Siamo giunti a una situazione in cui la capacità di onorare il nostro debito è molto bassa. Ecco perché abbiamo deciso di optare per un default preventivo”, ha annunciato il governatore della Banca Centrale Nandalal Weerasinghe, durante un briefing.
51 miliardi di dollari di debito estero in attesa di essere riscossi, il cui pagamento non può attualmente essere garantito, almeno finchè un programma di recupero assistito non verrà attuato dal Fondo Monetario Internazionale. “Dobbiamo concentrarci sulle importazioni essenziali e non dobbiamo preoccuparci del pagamento del debito estero”, ha affermato Weerasinghe, spiegando cosa intende fare il Paese con i suoi dollari rimanenti.
La nazione è alle prese con la peggiore recessione economica dall’indipendenza del 1948, con regolari blackout e grave carenza di cibo e carburante, che ha provocato un’ondata di violente proteste da metà marzo, quando migliaia di persone sono scese in piazza.
Una difficile situazione economica, che è stata ulteriormente aggravata da una crisi politica. Una settimana fa infatti, il governo del Paese si è dimesso.
Massimo A. Cascone, 12.04.2022