Dopo settimane di discussioni e approfondimenti sul nuovo pacchetto di sanzioni, con addirittura l’ipotesi di un embargo alle importazioni di petrolio e gas dalla Russia, a quanto pare i Paesi europei non hanno ancora capito se posso pagare il gas come chiesto da Putin oppure no.
Nonostante infatti è passato più di un mese dal quando il Cremlino ha posto le nuove condizioni per il pagamento delle forniture di gas, che prevedono per gli “Stati ostili” l’apertura di un conto presso GazpromBank, non è ancora chiaro se ciò violi o meno le sanzioni fin ora imposte.
Ecco quindi che Draghi, a capo del Governo dei migliori, può avere la faccia tosta di affermare “è molto importante che la Commissione esprima un’opinione legale chiara sul fatto che pagare in rubli sia una violazione delle sanzioni o meno. Perché se non c’è chiarezza o una linea di condotta, allora è chiaro che ogni azienda o ogni Paese farà ciò che ritiene opportuno”.
Le sue affermazioni fanno eco a quelle rilasciate da Roberto Cingolani, Ministro della transizione ecologica, in un’intervista a Politico.eu
“Penso che al momento la comprensione non sia completa dal punto di vista delle questioni legali e delle implicazioni. Penso che sarebbe bene almeno per qualche mese permettere alle aziende di andare avanti e pagare in rubli, mentre comprendiamo il quadro giuridico e le implicazioni” ha affermato il Ministro, chiedendo alla Commissione europea “un pronunciamento rapido e molto chiaro” al riguardo.
Secondo Cingolani, nonostante la Commissione dovrebbe pronunciarsi al più presto, potrebbero volerci mesi per comprendere le implicazioni anche legali di una o l’altra scelta, mesi nei quali la mancanza di gas russo potrebbe diventare di difficile gestione.
“Credo che le compagnie petrolifere e del gas non possano rischiare di pagare e poi essere accusate di aver infranto le sanzioni, ma allo stesso tempo non possono rischiare di non pagare in rubli”, ha detto il Ministro. “Si tratta di contratti a lungo termine, i costi sarebbero estremamente alti”.
Il Commissario europeo per l’Energia Kadri Simson ieri, lunedì 2 maggio, ha confermato che la Commissione “rilascerà orientamenti più dettagliati su ciò che le aziende possono e non possono fare nell’ambito del quadro sanzionatorio”, nonostante, come affermato dall’Ungheria, molti paesi UE già stanno adottando il nuovo metodo di pagamento.
Massimo A. Cascone, 03.05.2022
Fonte: https://www.politico.eu/article/italy-eu-energy-pay-russia-gas-rubles/