Non dobbiamo imporre sanzioni che puniscono principalmente noi stessi e non coloro che vogliamo sanzionare, ha affermato Gergely Gulyas Ministro della Presidenza del Consiglio dei Ministri ungherese in un’intervista pubblicata ieri, domenica 1° maggio.
L’Ungheria quindi non sosterrà le sanzioni che l’Unione Europea vuole imporre al settore energetico russo, poichè ciò andrebbe a pesare sulle spalle dei popoli, come quello ungherese, costretti a procurarsi le materie prime indispensabili alla produzione di energia a un prezzo maggiore.
“La cosa più importante è che l’Unione Europea annulli le sue precedenti decisioni, non adotti una sanzione che renderà impossibile l’importazione di petrolio e gas russo. In caso contrario, l’Ungheria dovrebbe procurarsi queste materie prime a un prezzo molto più elevato, senza il quale non è possibile garantire riduzioni generali, riscaldamento e funzionamento dell’economia, ha affermato Gulyas
Secondo il Ministro, in base alle sanzioni attuali, non c’è nessuna impossibilità per i Paesi europei di comprare il gas dalla Russia, poichè il meccanismo di pagamento prevede l’apertura di un conto in euro presso Gazprom Bank.
Serve solo unità di volontà quindi tra acquirente e venditore affinchè i contratti possano essere rispettati.
L’Ungheria non sta pagando il gas in rubli e attualmente, oltre a lei, altri 9 Paesi stanno facendo lo stesso. Però “solo perché essere bravi in Europa oggi significa anche che i leader dei paesi non parlano onestamente nella vita internazionale e con la propria gente, [loro] non dicono di fare lo stesso”.
La scorsa settimana, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha anche affermato che alcune società europee importatrici di gas russo hanno già accettato lo schema di pagamento proposto da Mosca, ma non lo ammettono e diffondono bugie sulla posizione di Budapest attraverso i media occidentali.
Massimo A. Cascone, 02.05.2022