Secondo The Economic Times gli importatori indiani stanno spingendo per aumentare gli acquisti di petrolio greggio e carbone dalla Russia. Le raffinerie di petrolio statali dell’India infatti hanno in programma di aumentare le importazioni russe, spostando la loro strategia di acquisto dalle gare d’appalto ad accordi negoziati per ottenere sconti maggiori.
“È improbabile che la guerra finisca presto e il petrolio russo è destinato ad affrontare più ostacoli in Europa. Anche la Cina sta affrontando un rallentamento della domanda a causa del Covid. Quindi, più petrolio arriverà sull’India e a un prezzo più interessante di quello che abbiamo visto finora” sostiene una fonte citata dall’articolo.
L’India ha già aumentato gli acquisti di petrolio russo, avendone acquistato 15 milioni di barili da fine febbraio con uno sconto del 25%. Gli sconti sono stati offerti da Mosca per assicurarsi contratti commerciali, poichè l’India ha rifiutato di appoggiare le sanzioni imposte da USA e Europa.
Oltre al petrolio, anche il carbone fa gola al governo di Nuova Delhi, che sta cercando di aumentarne le importazioni a causa della carenza di scorte, soprattutto considerando che i prezzi scontati di Mosca sono molto più bassi di quelli del carbone australiano e sudafricano.
Fonti di mercato affermano che l’unico ostacolo all’acquisto di petrolio e carbone russi per gli importatori indiani è la difficoltà di trovare un metodo di pagamento.
I paesi occidentali hanno impedito alle banche russe di utilizzare la rete di messaggistica finanziaria SWIFT, che facilita i pagamenti interbancari, e hanno limitato la loro capacità di condurre affari utilizzando il dollaro USA e l’euro.
Tuttavia, alla fine di marzo sono emerse notizie secondo cui Russia e India stavano lavorando per creare un nuovo meccanismo di transazione per il commercio bilaterale, che avrebbe consentito accordi in valute nazionali, rubli e rupie. I rapporti affermano che i paesi potrebbero optare per l’adozione del sistema di trasferimento di messaggi finanziari russo (SPFS) per il commercio bilaterale, che è un analogo di SWIFT.
Massimo A. Cascone, 19.04.2022