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La Redazione

 

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L’establishment sta disarmando l’insurrezione di Trump

È pericoloso per i sostenitori di Trump pensare che la battaglia sia finita con la vittoria elettorale. La battaglia non è ancora iniziata, e non inizierà mai se Trump non riuscirà a mettere insieme un'amministrazione combattiva.
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A cura di Markus
Il 14 Novembre 2024
16319 Views

Paul Craig Roberts
paulcraigroberts.org

Nel ramo esecutivo ci sono circa 4.000 incaricati politici, 1.200 dei quali devono essere confermati dal Senato. Il potere di conferma dà al Senato la possibilità di controllare il personale dell’amministrazione presidenziale.

Trump e il suo team di transizione non conoscono 1.200 persone, tanto meno 4.000. Nel disperato tentativo di avviare un governo, le loro indagini riceveranno indicazioni da molte fonti, soprattutto dall’establishment al potere. Nella migliore delle ipotesi, un presidente e il suo team di transizione possono concentrarsi solo su alcune aree chiave, quelle in cui sono presenti i programmi principali del presidente. Anche in questo caso Trump non sta facendo un gran lavoro.

Cominciamo dal fronte di guerra. Trump ha dichiarato di poter fermare immediatamente la guerra in Ucraina e quella tra Israele-Hamas-Hezbollah-Iran in Medio Oriente. Ma i nominati di Trump alle cariche di Ambasciatore all’ONU, Consigliere per la sicurezza nazionale, Segretario di Stato, Ambasciatore in Israele e Segretario alla Difesa sono tutti falchi guerrafondai. L’ambasciatrice alle Nazioni Unite Elise Stefanik è una guerrafondaia pro Israele. Il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz ha chiesto di rafforzare le sanzioni sull’energia alla Russia e di togliere le limitazioni ai missili a lungo raggio forniti all’Ucraina. Il Segretario di Stato Marco Rubio è un guerrafondaio. Trump ha nominato Mike Huckabee Ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, con grande gioia degli estremisti israeliani. Huckabee ha dichiarato che a Israele spetta di diritto la Palestina. Trump ha nominato Steven Witkoff Inviato speciale per il Medio Oriente. Witkoff, che è ebreo, ha il compito di occuparsi della minaccia iraniana, della guerra tra Israele e Hamas, degli scontri tra Israele e Hezbollah e del conflitto israelo-palestinese.

Per il ruolo di Segretario alla Difesa Trump ha scelto il co-conduttore e commentatore di Fox News Pete Hegseth, un uomo, non woke e che non crede in un esercito strutturato secondo il principio di diversità, equità e inclusione. L’aspetto negativo è che crede nelle narrazioni ufficiali costruite dal complesso militare/sicurezza e dai neoconservatori sui nemici russi, cinesi e iraniani dell’America. Descrive l’Iran come “un regime malvagio” e vuole modernizzare l’esercito statunitense in modo che sia all’altezza di quello cinese. Sembra che sia previsto un aumento del bilancio della difesa e nessuna chiusura di basi, un ostacolo al piano di Musk di tagliare 2,5 trilioni di dollari dal bilancio. Insieme a Stefanik, Waltz e Rubio, Hegseth è il quarto uomo di Trump a favore della guerra. Qualcuno di questi nominati da Trump ha la flessibilità di prendere in considerazione il punto di vista russo, iraniano, cinese e palestinese?

Nei suoi commenti su John Bolton, Trump ha detto che, secondo lui, presentare agli avversari dei guerrafondai sarà ciò che li porterà a fare concessioni. Dubito che questo funzionerà con Russia, Cina e Iran.

Vediamo ora le prospettive di RFK Jr. e di Elon Musk. Il quotidiano britannico The Telegraph riferisce che i consiglieri di Trump stanno prendendo le distanze da Bobby Kennedy. Come avevo previsto, i consiglieri di Trump stanno mettendo in dubbio la possibilità di confermare Kennedy. Le lobby di Big Pharma e del fluoro hanno gonfiato i muscoli e sembra che i consiglieri di Trump stiano facendo marcia indietro. Non hanno l’intelligenza di capire che il rifiuto di Kennedy da parte di Big Pharma farebbe il gioco di Trump. Ma, come tutti sappiamo, i Repubblicani non sono affatto dei combattenti. La maggior parte dei membri del Congresso sono Repubblicani solo di nome e non hanno intenzione di bruciare i ponti con l’establishment.

Il Telegraph è un giornale inaffidabile, come ha dimostrato la sua copertura totalmente errata del conflitto russo-ucraino. L’articolo del Telegraph potrebbe essere una mossa di Big Pharma per instillare dubbi su Bobby Kennedy nelle menti di coloro che fanno parte del team di transizione. Howard Lutnick, membro del team di transizione di Trump, aveva già annunciato che Bobby non avrebbe ottenuto un incarico. Invece di avere potere esecutivo come Segretario della Salute e dei Servizi Umani o come Direttore della Food and Drug Administration, Bobby raccoglierà dati sui vaccini. Sembra che Big Pharma e l’agri-business abbiano bloccato qualsiasi miglioramento sulla sicurezza dei farmaci e degli alimenti durante il secondo mandato di Trump.

Sembra che anche a Elon Musk verrà negata una posizione con autorità esecutiva. Secondo le prime notizie, Musk, la persona più adatta a diventare direttore dell’Ufficio per la gestione e il bilancio, sarebbe stato messo a capo di una commissione che dovrebbe valutare l’efficienza del governo. La commissione è ora diventata un nuovo dipartimento di gabinetto, il Department of Government Efficiency (DOGE) guidato congiuntamente da Musk e Vivek Ramaswamy.

Trump afferma che “questi due meravigliosi americani apriranno la strada alla mia amministrazione per smantellare la burocrazia governativa, smantellare i regolamenti in eccesso, tagliare le spese inutili e ristrutturare le agenzie federali“. Come faranno se non hanno alcun potere esecutivo sulla spesa?

È paradossale che Trump inizi il suo assalto alla burocrazia e agli sprechi del governo creando una nuova burocrazia. Il modo per controllare il bilancio è nominare Musk direttore dell’Office of Management and Budget. Quello che Trump ha fatto è stato creare una nuova burocrazia governativa che crescerà, crescerà e crescerà.

Verrà buttato via anche il talento di Tulsi Gabbard? Sarebbe stata un Segretario di Stato di gran lunga migliore di Rubio. Quale commissione sarà mandata a presiedere dietro le quinte?

Non potrebbe essere più chiaro di così che questo non si sta configurando come un governo che rinnoverà l’America. Ci manca solo una pappamolla per il ruolo di Procuratore Generale e potremo dire addio alla possibilità di rendere l’America di nuovo grande.

Trump ha scelto il Repubblicano Lee Zeldin come capo dell’Environmental Protection Agency (EPA). Zeldin ha ottenuto un punteggio del 14% dalla League of Conservation Voters, un’indicazione del fatto che le norme ambientali saranno allentate per facilitare il fracking, su cui Trump punta per rendere l’America il primo produttore di petrolio e gas, una parte fondamentale del progetto di Trump di rendere l’America di nuovo grande.

Finora l’amministrazione di Trump si sta dimostrando in grado di mantenere solo la promessa di bloccare il confine. Trump ha nominato Thomas Homan “zar delle frontiere” e Kristi Noem segretario alla Homeland Security, la Sicurezza interna. Ma, in realtà, la Sicurezza interna, un’operazione antiamericana creata durante la “guerra al terrorismo”, è una minaccia per le libertà civili americane e dovrebbe essere abolita. La Sicurezza interna ha solo contro e nessun pro. Possiamo avere la sicurezza delle frontiere senza di essa. Ricordiamo che era stato il Dipartimento della Homeland Security ad annunciare che l’attenzione sul terrorismo si era spostata dai musulmani ai cittadini bianchi americani, in particolare a quei “terroristi interni” che sostengono Trump.

Qualsiasi tentativo di controllare la frontiera sarà tormentato da infinite cause legali. I governatori democratici e le autorità cittadine si sono già impegnati a proteggere gli immigrati illegali dall’agenda di Trump. I governatori democratici del Massachusetts, della California e dell’Illinois hanno annunciato che useranno la loro autorità per tenere aperte le frontiere e impedire la deportazione degli immigrati invasori.

Il governatore della california, Newsom, ha promesso di “proteggere i valori della California”, intendendo con questo termine nessuna distinzione tra cittadini e clandestini. La California è uno Stato santuario, la cui legge impedisce la cooperazione tra la polizia statale e locale e il personale federale dell’Immigration and Customs Enforcement. Newsom ha convocato una sessione legislativa speciale per “rendere a prova di Trump” le norme anti-deportazione dello Stato.

Il governatore woke dell’Illinois, Pritzker, ha detto a Trump: “Se vieni per la mia gente, devi passare attraverso di me”. “La mia gente” sono gli immigrati-invasori. Pritzker li chiama Illinoisani e dice che “chiunque voglia portare via la libertà, le opportunità e la dignità degli Illinoisani” dovrà farlo combattendo.

La governatrice woke del Massachusetts, Maura Healey, ha vietato alla polizia di Stato di favorire in qualsiasi modo la deportazione dei clandestini. Anche il Massachusetts è uno Stato santuario.

In altre parole, i tre governatori democratici non riconoscono alcuna differenza tra un cittadino statunitense e chi entra illegalmente nel Paese.

Consideriamo ora il leader della maggioranza del Senato. Con la conquista del Senato e con il ritiro di Mitch McConnell, c’è da occupare una posizione cruciale per il successo di Trump. McConnell terrà oggi l’elezione per il nuovo leader della maggioranza del Senato. Ha presentato due candidati, entrambi non-MAGA: John Thune e John Cornyn. È entrato in corsa anche il senatore Rick Scott, più propenso a sostenere i programmi di Trump. Considerando però che la maggior parte dei senatori repubblicani sono Repubblicani solo di nome, le possibilità di Scott non sono molte.

Trump, con le sue nomine sconsiderate  ha messo a repentaglio una politica estera che avrebbe potuto essere pacifica; del resto, anche i neoconservatori, i funzionari del regime di Biden, il premier britannico e il presidente francese stanno lavorando per ottenere l’assenso di Biden per l’utilizzo dei missili a lunga gittata contro la Russia. Il Telegraph ha riferito tre giorni fa che “Sir Keir Starmer ed Emmanuel Macron dovrebbero fare un ultimo tentativo di ostacolare gli sforzi di Donald Trump per ridurre il sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina“. Come avevo avvertito, i due mesi e mezzo tra l’elezione di Trump e il suo insediamento bastano e avanzano ai suoi nemici per impegnare la politica statunitense in direzioni non volute da Trump.

Forse la nomina più cruciale è quella di Procuratore Generale. Se Trump nominerà una mezza calzetta, l’amministrazione Trump morirà il giorno stesso. Anche in questo caso si ricorrerà all’argomento della conferma. Chiunque possa occuparsi del portatile di Hunter Biden, o indagare sugli affari di Hillary Clinton, o su quelli dei funzionari del Dipartimento di Giustizia che hanno cospirato con i Procuratori Generali e i pubblici ministeri statali e locali per architettare le incriminazioni di Trump, o delle attività criminali dei membri dell’élite al potere, della lista Epstein, delle fughe di notizie criminali ai media e di una grande varietà di altri reati perseguibili, è chiaramente off-limits. L’establishment non si sottoporrà nemmeno ad una minima parte di ciò che ha imposto a Trump.

Trump ha dichiarato di non avere una lista di nemici. Sarebbe stato meglio lasciare la questione aperta, perché avrebbe fornito un po’ di freno agli attacchi che sta per subire.

La governatrice woke di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato di aver avuto una cordiale conversazione telefonica con Trump e di non avere preclusioni a lavorare con lui. Questa è la governatrice che aveva definito i sostenitori di Trump “anti-americani” e “anti-donne” e che aveva scatenato la Procuratrice Generale di New York, Letitia James, (a libro paga di George Soros) contro Trump e i suoi sostenitori. Lavorare insieme, ovviamente, significa scendere a compromessi e dai Democratici e dalle élite al potere non verranno fatti tanti compromessi. C’è il rischio sostanziale che Trump venga inserito direttamente nell’establishment.

Quanto è probabile che Trump voglia rivivere lo stress del suo primo mandato? Quanto è probabile che riesca a trovare anche solo 200 dei 1.200 nominati che dovranno essere confermati dal Senato e che dovranno battersi per lui, mettendo a rischio la propria carriera e bruciare i ponti con l’establishment al potere, un establishment radicato e istituzionalizzato che non ha ancora chiuso le tende e abbandonato il campo?

Le prospettive per il rinnovamento americano potrebbero essere peggiori di quanto non dicano le cronache. Alan Sabrosky offre una visione più cupa delle elezioni e di chi ha vinto.

Paul Craig Roberts

Fonte: paulcraigroberts.org
Link: https://www.paulcraigroberts.org/2024/11/13/the-establishment-is-disarming-the-trump-insurrection/
13.11.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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Paul Craig Roberts, economista e saggista statunitense.

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