di Anatolio Anatoli & pollpot (eccezionalmente insieme)
Lasciamo stare le stron***e, confezionate in forma di “analisi politica”, delle puttan**le mediatiche che scrivono sui giornali di carta, che popolano i talk show televisivi e infestano anche il web, perché sono un riflesso della “voce del padrone” e tendono a nascondere e/o a deformare la realtà sociopolitica del Paese.
Lasciamo perdere le dichiarazioni dei politicuncoli e/o segretari di quelle latrine finanz-globaliste-giudaiche che sono diventati i partiti cosiddetti politici, in demokrazzia.
Qui vogliamo cercare di capire perché pidioti e sinistroidi da salotto, i più fedeli al proconsole elitista Draghi, hanno vinto alle comunali, vogliamo, in poche parole, delineare il vero quadro sociale e politico italiano, che si nasconde dietro ai risultati delle recentissime elezioni amministrative.
Innanzitutto è bene precisare subito, per sgomberare il campo da un tragico equivoco, indotto dalle putt**e sub-politiche, accademiche e mediatiche, che le elezioni sono un rito demokrat-elitista-liberaloide, privo di contenuti concreti ma ricco di simbolismi a sostegno del potere vigente, e per tale motivo possono essere pilotate, ignorate quanto a risultati effettivi, truccate bellamente ben oltre il mitico monarchico Achille Lauro, nella Napoli del tempo che fu, oppure rinviate come le politiche italiane “causa covid” (sine die?).
Inoltre, politiche e parlamentari non servono a determinare governi secondo la favoletta per masse idiotizzate e passivizzate dell’esercizio della “volontà popolare”, perché gli esecutivi sono decisi prima, all’esterno e più in alto dell’Italia, con la complicità di quel basista istituzionale della troika che è diventato il presdellarep italiano, prova ne siano, a distanza di un decennio l’uno dall’altro il Quisling-commissario europoide Monti e il serpente-banchiere Draghi.
Le amministrative, invece, non decidono un ca**o di veramente rilevante, di cruciale per il futuro del popolo e della nazione, come ad esempio la politica estera, imposta all’Italia da sempre dagli USA-NATO, quella monetaria, altrettanto imposta, anzi, addirittura scippata con l’Euro e via discorrendo.
Si fa credere, però, che le amministrative diventino importanti nel teatrino sub-politico nazionale, come spia dei rapporti di forza fra gli attoruncoli del centro-destra finto sovranista, del centro-sinistra elitista-demokrat e dell’informe cinque stalle, quasi tutti, peraltro, oggi genuflessi davanti al serpente-banchiere privato mundialista Draghi, proconsole della troika.
Si fa anche credere alle masse idiotizzate e obnubilate che i risultati elettorali amministrativi possano influire sulla stabilità del governo, al quale, però, come è facile comprendere, “non vi sono alternative” possibili, in questa ferrea demokrazzia pilotata dall’esterno del paese e chi ci ha imposto Draghi lo sa bene, potendo dormire sonni tranquilli.
Dopo il lungo periodo covidiano di restrizioni con dpcm alla libertà personale, ecco finalmente le prime elezioni demokrattikke, piccolo segnale di ritorno alla “nuova normalità”, ma solo per i gonzi, perché si devono pur mantenere i riti sanfedisti della tanto conclamata demokrazzia e si deve … fingere il rispetto della “volontà popolare”, quindi meglio concedere gli appuntamenti elettorali per eleggere sindaci del cac***o con poco potere, sia pure delle principali città italiane, e non i parlamentari che devono supportare, in qualità di comparse e figuranti, i commissari europidi di domani, i draghi di oggi e i monti di ieri.
Le vere ragioni della vittoria pidiota, demokrat e sinistroide da salotto sono essenzialmente le seguenti, per tagliare corto:
- Senza dubbio l’astensionismo ha avuto il suo peso, precisando però non ha superato la metà dei cosiddetti aventi diritto (alla buffonata del voto) e non è direttamente una spia del ripudio popolare di questa demokrazzia, a sfondo finanziario, giudaico ed elitista, perché i motivi dell’astensione dal voto sono tanti e variegati e soltanto in alcuni casi nascondono una vera consapevolezza sul piano politico e sociale, da parte di chi non partecipa all’ormai onusto rito del voto. Tuttavia, anche se l’astensionismo cresce e dove vince più clamorosamente la banda pidiota e sinistroide, con o senza i resti dei cinque stalle, l’astensione dal voto è più massiccia e significativa, il “distacco dalla politica” di ampi strati popolari, detti spesso dai media asserviti “svantaggiati” o “periferie”, non mette immediatamente in pericolo il sistema di potere vigente e quindi Draghi tirerà dritto per la sua strada, come ha dimostrato con la recentissima bomba della “riforma del catasto”, che servirà in futuro per esazioni patrimoniali più massicce sugli immobili, grazie alla rivalutazione delle rendite catastali, impoverendo ulteriormente gli italiani.
- I pidioti sono ancora ben strutturati con covi e sedi in tutto il Paese, hanno clientele consolidate sul territorio e molti adepti, a differenza del cosiddetto centro-destra a traino “populista” e del ridicolo cinque stalle, che un tempo navigava e votava quasi esclusivamente in rete. Se i votanti calano, i pacchetti di voti pidioti, per quanto non straordinariamente maggioritari, pesano inevitabilmente di più ed anzi, meno votano gli “svantaggiati”, spesso confinati nelle periferie o colpiti dalla crisi economica generata dall’uso dell’arma biologica covid, più godono i servi degli elitisti pidioti e sinistroidi.
- Alle comunali di Napoli pidioti e sinistroidi + cinque stalle hanno ottenuto il più straordinario risultato elettorale, nonostante, o meglio, grazie all’alta astensione. Però c’è sempre un però, per chiarire questo sorprendente risultato: La criminalità organizzata, con i suoi pacchetti di voti, con chi si è schierata, in queste amministrative? Sappiamo che la camorra non si astiene, è demokraticissima e vota e fa votare, con le buone o le cattive … In passato si parlava molto di questo fenomeno criminale connesso al voto demokrattiko, quando c’erano elezioni a Napoli e/o in Campania, così come si parlava, anche nel resto del territorio nazionale, di pacchetti di migliaia voti comprati e venduti, a quaranta o a venti euro al voto. In queste amministrative le putt**e mediatiche si sono ben guardate dal sollevare la questione che, noi crediamo, non dovrebbe scomparire improvvisamente dai radar e sia ancora un’imbarazzante realtà. Anzi, se la criminalità organizzata ha sguazzato nell’emergenza covid, avrà di sicuro colto l’occasione rappresentata da queste amministrative per preparare il terreno ai futuri “affari” sul territorio. A chi possono essere andati i voti della camorra, a Napoli? Non ci vuole un fine analista politico per capirlo, perché bastiamo noi, in arte Anatoli & pollpot …
- Qualche scandaletto giudiziario mediatico, o anche soltanto mediatico, non fa mai male, poco prima degli appuntamenti elettorali, per punire e ridurre il bottino di voti ai meno affidabili servi sub-politici dell’élite finanz-globalista-giudaica, che ci ha imposto Draghi. Così, ecco lo scandalo del gay amante della droga Morisi che infanga e mazzuola Salvini e quello di Fidanza che forse, ma non tanto forse, ha limitato i quozienti elettorali della finta oppositrice polcor a Draghi, Giorgia Meloni. Poco prima delle elezioni eccoti come per miracolo gli scandaletti, che colpiscono in primo luogo un Salvini al governo, anche se finge talora di essere all’opposizione, perché il giullare meneghino non serve più agli scagnozzi degli elitisti e rischia di diventare elemento di disturbo. Poi si punta a limitare l’”avanzata elettorale” di Meloni e dei suoi adepti, che infatti alle comunali non hanno sfondato e quindi un Fidanza ci voleva proprio. Qui arriviamo alle magagne del “centro-destra”, un pezzo al governo che loda Draghi e un pezzo a fare la finta opposizione parlamentare a Draghi, ammantata di “populismo”. Ma che ca**o! Direbbe un essere pensante osservando la situazione: sono ammucchiati in coalizione per le elezioni e contemporaneamente si dividono fra maggioranza e opposizione? Schizofrenia o imbroglio? Noi due, autori di questo sboccato e irriverente articolo, propendiamo per la seconda ipotesi. Nessuno di questi furbetti doppiogiochisti osa sconfessare apertamente Draghi, mostrandolo per quello che è, cioè un rappresentante di grandi interessi esterni che stanno squassando il Paese e Meloni che finge di opporsi, senza alcun risultato utile per il Paese, lo vorrebbe addirittura presdellarep! Se prima si è favorita la “scalata” di Meloni nei velenosi sondaggi demokrattici, a lungo sostituti delle elezioni, semplicemente per castrare Salvini ed evitare che ringalluzzisca, lo si è fatto nella certezza che Meloni e i suoi compari non potessero superare una certa soglia di consensi, indebolendo in tal modo il “centro-destra”, con la sua stessa complicità!
- Il PNRR europoide, ma soprattutto le conseguenti riforme imposte all’Italia dalla troika devono essere portati a compimento, fino alle estreme conseguenze, con Draghi come garante e proconsole, senza incontrare eccessive resistenze sub-politiche nazionali. Sappiamo bene che i più affidabili servi sub-politici dei potentati esterni finanz-globalisti-giudaici sono i pidioti e sinistroidi da “quartieri alti”, ai quali sommiamo le appendici renziane-leopoldesche, forcaitaliote e calenderariane (calenda), perciò ogni forza è stata messa in campo per demolire subdolamente gli pseudo-populisti di Salvini e limitare l’ascesa meloniana avvenuta, come da copione, sulla pelle di Salvini. I resti dei cinque stalle conteranno sempre meno e saranno assorbiti, come residui fecali, dagli anzidetti servi prediletti dagli elitisti. Queste amministrative sono state d’uopo, per garantire i ferali equilibri politici imposti all’Italia, premiando i “buoni” e punendo i ”meno buoni”.
- Infine, sui risultati delle recenti comunali hanno influito le condizioni in cui è stata ridotta la popolazione italiana, con un’opera di manipolazione di oltre tre decenni. L’idiotizzazione di massa su vasta scala, i ricatti economici, la paura del futuro, le recenti minacce pandemiche suscitate ad arte hanno fatto buon gioco a pidioti e sinistroidi, portandoli alla vittoria. La popolazione italiana non ha saputo neppure esprimere una timida opposizione al sistema di potere vigente, prendendone le distanze, con un’astensione complessiva decisamente superiore al 50% …
Insomma, utilizzando lo strumento delle elezioni amministrative, le meno pericolose per il governo Draghi, si è riprodotto il rito elettorale a “beneficio” degli idioti e si è colta l’occasione per premiare i servitori più fedeli, tirando un calcio nei denti ai servitori più ambigui e meno affidabili, come testimoniano le scomposte reazioni del mazzolato Salvini subito dopo il voto, che pare non abbiano provocato troppi fastidi all’imperturbabile e serpentesco Draghi, sicuro di poter tirare dritto per la sua strada.
Questa è la realtà, cari lettori (sempre che ve ne siano).
Scritto da Anatolio Anatoli & pollpot per ComeDonChisciotte.org