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La Redazione

 

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Le tre strategie insite nell’assalto alle opere d’arte

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A cura di Redazione CDC
Il 24 Marzo 2023
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di Riccardo Paccosi
ariannaeditrice.it

Egemonia attraverso lo squadrismo

In tutte le epoche, la pratica dello squadrismo ha rappresentato, da parte di varie aree politiche, un dispositivo per consolidare un’egemonia ideologica già in essere. Le avanguardie squadristiche, cioè, agiscono in termini di azione diretta e illegale avvalendosi del sostegno d’una variegata costellazione di poteri – mediatico, giudiziario, economico – che garantiscono a tali azioni immunità o minimizzazione della pena, nonché propagazione di consenso.
Nel caso della sinistra woke, la strategia squadrista si è palesata definitivamente negli Stati Uniti tre anni fa, ai tempi dell’abbattimento di statue di personaggi storici ritenuti, retrospettivamente, non conformi all’ideologia dominante del presente. Quelle azioni, quantunque formalmente illegali, godettero del consenso esplicito sia dei media che dei sindaci liberal delle città interessate.
Sempre negli ultimi anni, azioni squadriste di sabotaggio e intimidazione si sono susseguite nelle università americane e inglesi, ai danni di quegli studiosi che si dichiaravano in disaccordo con le teorie transgenderiste.
Oggi, con l’attacco alle opere d’arte, prende forma un ulteriore tassello, stavolta esteso a tutti i paesi occidentali, del consolidamento dell’egemonia ideologica attraverso azioni violente supportate dal sistema informativo e dal potere economico.

Dissoluzione della memoria

L’obiettivo della cancel culture non sembra tanto essere la costruzione di una memoria storica alternativa, quanto la dissoluzione della memoria in quanto tale al fine d’imporre il dominio onnipervasivo dell’ideologia e del tempo presente. Lo dimostra il fatto che il mondo woke/liberal non disponga tanto di un pantheon di teorici e filosofi della storia al quale attingere, quanto piuttosto di una produzione teorica “just in time” grazie alle quale, per esempio, le favole del passato ritenute sessiste vengono sostituite da favole politicamente corrette create sul momento, come le portate di cibo in un fast food.
La dissoluzione della memoria è parte di una visione più articolata volta alla dissoluzione sociale e, in particolare, all’azzeramento di ogni forma di trasmissione intergenerazionale. L’attacco alla legittimità dei concetti di padre e madre, la trans-normatività imposta come verità scientifica nei programmi scolastici, sono dispositivi volti a far sì che non esista più alcun riferimento a quel piano etico che, per millenni, ha coinciso con il culto degli antenati.
Secondo tale visione l’uomo – che presto dovrà nascere in provetta – non deve avere una discendenza giacché il retaggio e il senso d’appartenenza immettono variabili affettive che ostacolano la conformazione del pensiero ai principi della funzionalità tecnica.

Azzeramento della tensione verso il sublime

Così come la contemplazione della natura e le forme della ritualità collettiva portavano gli uomini a percepire la relazione fra infinito e finito, fra trascendenza e immanenza, fra sensibile e sovrasensibile, fra sacro e mondano, parimenti l’arte stimolava la coscienza individuale e collettiva al superamento d’un confine, verso una ulteriorità che coincidesse con la ricerca del sublime, con un ideale d’assoluto estetico verso il quale tendere.
Nell’era della riproducibilità seriale delle arti e della loro totale uniformazione ideologica, vediamo in esse venir meno la dimensione della danza e dell’ebbrezza dionisiaca, vediamo un nuovo puritanesimo censurare la sensualità e l’eros e, infine, vediamo la neutralizzazione degli stili, delle innovazioni, delle ricerche e delle poetiche entro uno standard estetico di aurea mediocritas che tutto avvolge e tutto ovatta.
Gli aspetti sopra elencati, però, sono parte di una visione più generale volta a cancellare la tensione verso il sublime esattamente come l’immersione dei sensi nello spazio digitale implica la cancellazione d’ogni tensione verso le sfere del sacro e del trascendente.
Il risultato di questo processo si sta materializzando sotto i nostri occhi ed è l’abbassamento della luce interiore, la riduzione della forza psichica e vitale; in altre parole, il cupio dissolvi della specie umana.

Riccardo Paccosi

Pubblicato da Matteo Parigi per ComeDonChisciotte.org

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