Di Movisol
È risaputo che la “Terra Nera” dell’Ucraina è uno dei terreni più fertili al mondo e che è stata acquistata a prezzi stracciati da multinazionali e fondi assetati di profitto, principalmente statunitensi. Il 13 novembre, l’europarlamentare belga Barbara Bonte (Patriots for Europe, PfE, foto sottostante) ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione europea, intitolata “I terreni agricoli ucraini sono sempre più di proprietà degli Stati Uniti”. “Secondo diverse notizie inquietanti – dice il testo – le imprese agroindustriali e di investimento, soprattutto statunitensi, ma anche saudite, stanno acquistando terreni agricoli ucraini su vasta scala. Cargill, ADM, Blackrock, Oaktree Capital Management e Bunge Limited, ad esempio, avrebbero acquisito il controllo di gran parte dei terreni agricoli ucraini”.

Barbara Bonte
La signora Bonte prosegue ponendo due domande:
“1. Qual è la valutazione della Commissione sull’impatto di questa svendita di terreni agricoli europei a multinazionali che servono solo gli interessi degli Stati Uniti, sulla dipendenza strategica dell’UE per l’approvvigionamento alimentare? Come intende la Commissione affrontare tale impatto?
“2. Ciò suggerisce fortemente che gli Stati Uniti stiano cercando di recuperare il loro sostegno militare all’Ucraina e di assicurarsi una presenza geopolitica in quel Paese in uno scenario post-bellico, attraverso il controllo dei terreni agricoli ucraini e dei profitti che essi generano”. Come intende la Commissione evitare che gli Stati Uniti facciano cherry-picking in Ucraina e che l’Europa si trovi a dover gestire solo gli handicap?”.
Il 21 febbraio 2023, l’American Oakland Institute, un think-tank ambientale, pubblicò uno studio informativo sullo stesso argomento, dal titolo: War and Theft: The Takeover of Ukrainian Agricultural Land (Guerra e furto: la presa della terra agricola ucraina), che recita, tra l’altro “Circa 4,3 milioni di ettari sono coltivati su larga scala e la maggior parte, 3 milioni di ettari, sono nelle mani di una decina di grandi aziende agroalimentari. Inoltre, secondo il governo, circa cinque milioni di ettari – la dimensione di due Crimee – sono stati ‘rubati’ da interessi privati allo Stato ucraino. La quantità totale di terra controllata da oligarchi, individui corrotti e grandi aziende agroalimentari è quindi superiore a 9 milioni di ettari, più del 28% della terra coltivabile del Paese”.
Con il dominio del cartello formato dalle grandi aziende agricole in Ucraina negli ultimi anni, molti agricoltori sono stati sfollati e spinti a cercare lavoro agricolo nel Midwest degli Stati Uniti e nei Paesi europei, inviando rimesse in patria. Grazie alla NATO, l’agricoltore ucraino è stato riportato allo stato di servo della gleba.
Di Movisol
09.12.2024
Fonte: https://movisol.org/le-multinazionali-occidentali-si-accaparrano-i-terreni-produttivi-dellucraina/