LA VERA CRISI UMANITARIA NON STA AD ALEPPO

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DI PAUL CRAIG ROBERTS

counterpunch.org

Perchè sentiamo parlare della crisi umanitaria di Aleppo e non di quella diffusa ovunque in tutta la Siria, dove il male che governa a Washington ha sguinzagliato mercenari dell’ISIS a fare a pezzi la popolazione? Perchè non sentiamo parlare della crisi umanitaria in Yemen, dove gli USA e i loro vassalli sauditi stanno massacrando donne e bambini yemeniti? Perchè non sentiamo parlare della crisi umanitaria in Libia, dove Washington ha distrutto una nazione, lasciandosi alle spalle solo il caos? Perche non sentiamo parlare della crisi umanitaria in Iraq, che va avanti da 13 anni, di quella che da 15 anni esiste in Afghanistan?

La risposta è che la crisi di Aleppo è quella di Washington che vede i propri mercenari dell’ISIS che perdono di fronte all’esercito siriano ed all’aviazione russa. I jihadisti mandati da Obama e dalla killer Hillary (“Siamo venuti, abbiamo visto, è morto”) per distruggere la Siria vengono a loro volta distrutti. Il regime Obama e le puttane della stampa occidentale provano a salvare i jihadisti coprendoli con il lenzuolo della “crisi umanitaria”.

Questa ipocrisia è lo standard a Washington. Se al regime Obama fosse importato qualcosa della “crisi umanitaria”, non ne avrebbe create in Siria, Iraq, Afghanistan, Libia e Yemen.

Siamo nel mezzo di una campagna presidenziale USA e nessuno ha mai avuto il coraggio di chiedere perchè gli Stati Uniti vogliano sovvertire un governo democraticamente eletto, sostenuto dal popolo siriano.

Nessuno ha chiesto perchè i pazzi della Casa Bianca si arrogano il diritto di rimuovere il Presidente della Siria inviando jihadisti mantenuti dagli Stati Uniti stessi, che dalle puttane della stampa vengono mendacemente dipinti come “ribelli moderati”, contro la popolazione siriana.

Washington, ovviamente, non ha nessuna risposta plausibile a tale domanda, ecco perchè nessuno la pone.

La risposta è che la strategia di Washington per destabilizzare l’Iran e quindi le province musulmane della Federazione Russa, gli ex stati sovietici dell’Asia centrale, e le province musulmane cinesi, è di sostituire governi stabili con il caos del jihadismo. Iraq, Libia e Siria avevano società stabili da secoli, in cui la mano forte del governo era usata per prevenire lotte settarie tra i musulmani. Ribaltando questi governi secolari e con il corrente tentativo di cacciare Assad, Washington ha liberato il caos del terrorismo.

Non c’era terrorismo in Medio Oriente fino a che Washington non ce l’ha portato con le invasioni, i bombardamenti e le torture.

I jihadisti come quelli che Washington ha usato per sbarazzarsi di Gheddafi sono comparsi in Siria quando il Parlamento britannico e il Governo russo hanno impedito l’invasione della Siria che Obama aveva programmato. Dato che a Washington era impedito di attaccare direttamente, ha usato i mercenari. Le prostitute che fingono di essere media negli Stati Uniti hanno fornito la propaganda a trasmettere il messaggio che i jihadisti sono democratici che si ribellano contro “la dittatura di Assad”. Queste palesi bugie sono state ripetute con tale insistenza che ora vengono prese per vere.

La Siria non ha alcun collegamento con l’originale giustificazione usata da Washington per diffondere la violenza in Medio Oriente. Questa è l’11 settembre, usato per invadere l’Afghanistan, col presupposto che i Talebani stessero nascondendo Osama bin Laden, la “mente”, che al tempo stava morendo di insufficienza renale in un ospedale pakistano. Osama era una risorsa della CIA, usata in Afghanistan contro i Sovietici. Non era l’ideatore dell’11 settembre e, quasi certamente, non lo erano nemmeno i Talebani.

Le puttane della stampa occidentale però hanno coperto le menzogne del regime Bush e il pubblico è stato fuorviato con la scusa dello “sconfiggerli all’estero prima che ci attacchino a casa nostra”.

Ovviamente i Musulmani non ci volevano attaccare a casa nostra. Se i Musulmani fossero una minaccia, perché il governo USA continua a farne venire qui così tanti come rifugiati della guerra di Washington contro i Musulmani stessi?

L’11 settembre è stata la “Pearl Harbor” dei neocon, descritto a loro piacimento per dar modo di scatenare le guerre in Medio Oriente. Il primo Segretario del Tesoro di George W. Bush ha detto che l’argomento della prima riunione di gabinetto del governo fu l’invasione dell’Iraq. Questo accadeva prima dell’11 settembre. In altre parole, le guerre di Washington in Medio Oriente erano state pianificate prima dell’11 settembre.

I neocon sono sionisti. Riducendo il Medio Oriente al caos ottengono entrambi i loro obiettivi. Eliminano l’opposizione all’espansionismo di Israele e creano jihadismo che può essere utilizzato per destabilizzare nazioni come Russia, Iran e Cina, che si frappongono alla possibilità di esercitare potere unilaterale, che questi credono, il collasso sovietico abbia lasciato alla “nazione indispensabile”, gli USA.

Osama bin Laden, la presunta mente dell’11 settembre, stava morendo, non orchestrando una guerra terrorista contro gli USA da una grotta in Afghanistan. I Talebani erano concentrati a stabilire il proprio potere nella nazione, non ad attaccare l’occidente. Dopo aver bombardato matrimoni, funerali e partite di calcio dei ragazzini, Washington si è spostata in Iraq. Non c’era alcun segno di aggressività irachiena contro gli Stati Uniti. Gli ispettori dell’ONU hanno affermato che non c’erano armi di distruzione di massa in Iraq, ma Washington ha fatto finta di non sentire. Le puttane che compongono la stampa statunitense hanno aiutato il regime di Bush a creare l’immagine che un fungo nucleare potesse ergersi sugli Stati Uniti se questi non avessero invaso l’Iraq.

L’Iraq non aveva armi nucleari e lo sapevano tutti, ma i fatti erano irrilevanti. C’era un programma non dichiarato in atto. Per portare avanti questo programma che il governo non si azzardava a rivelare, esso ha usato la paura. “Dobbiamo ucciderli prima che ci uccidano loro”.

Quindi l’Iraq, un paese stabile e progressista è stato ridotto in macerie.

La Libia sarebbe stato il successivo. Gheddafi non voleva far parte del Commando Africa di Washington. Per di più la Cina stava sviluppando campi petroliferi nella Libia orientale. Washington aveva già problemi a causa della presenza russa nel Mediterraneo non ci voleva anche la Cina. Per cui Gheddafi doveva essere fatto fuori.

In seguito ad Assad è stata tesa una trappola con finte prove del fatto che avesse usato armi chimiche contro una ribellione orchestrata da Washington. Nessuno ha creduto alla palese menzogna, nemmeno il Parlamento britannico. Incapace di trovare il supporto per coprire un’invasione, Killary la psicopatica ha deciso di inviare i jihadisti che Washington aveva usato per distruggere la Libia a rovesciare Assad.

I Russi, che fino ad allora erano stati così ingenui e creduloni da dar credito a Washington, alla fine hanno capito che l’instabilità che veniva creata era diretta a loro. Il Governo ha dunque deciso che la Siria fosse la una linea rossa da non passare, su richiesta del Governo siriano, sono intervenuti contro i jihadisti foraggiati da Washington.

Washington è indignata e ora minaccia di compiere un’altra criminale violazione del Trattato di Norimberga con una sfacciata aggressione alla Siria. Un passo tanto folle porterebbe Washington in un conflitto militare diretto con la Russia, con implicazione della Cina. Prima che gli Europei permettano a Washington di iniziare un conflitto tanto pericoloso, dovrebbero tenere in considerazione l’avvertimento di Sergey Karaganov, membro del Consiglio Russo per la Politica Estera e la Difesa del Ministero degli Esteri: “La Russia non combatterà mai più sul proprio suolo. Se la NATO inizia un’ingerenza contro potenze nucleari come noi, la NATO verrà punita”.

Il fatto che il Governo degli Stati Uniti sia criminalmente folle dovrebbe spaventare chiunque sulla faccia della Terra. Killary è impegnata in una lotta con la Russia. A prescindere, Obama, le puttane della stampa e l’establishment democratico e repubblicano fanno tutto ciò che è in loro potere per mettere nell’ufficio ovale la persona che massimizzerebbe il conflitto con la Russia.

La vita sul pianeta è nelle mani di pazzi criminali. Questa è la vera crisi umanitaria.

 

Paul Craig Roberts è un ex assistente segretario del Tesoro USA e Editore Associato del Wall Street Journal. How the economy was lost è ora disponibile da CounterPunch in formato elettronico. Il suo ultimo libro è How America was lost.

Fonte: http://www.counterpunch.org/

Link: http://www.counterpunch.org/2016/10/17/the-real-humanitarian-crisis-is-not-in-aleppo/

17.10.2016Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO

 

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