Di Max Del Papa
Una società che si regge sul far finta di niente, sugli allarmi rimossi, sulle rimozioni forzate, che speranze ha?
Da mesi, se non anni, assistiamo al fenomeno dei giovani zombie che ammazzano a caso, a estro, con la variante Napoli dove si ammazzano per tradizione o per gioco, e tutti dicono: bisogna capire, per dire che non vogliono capire e va bene così, va bene la somma confusione che lascia tutto come sta. Uno al giorno, ieri l’ultimo, un minorenne che fa fuori un muratore di 56 anni a Foligno.
Chi è? L’informazione concentrata sulle tresche ministeriali non lo dice e non dice il motivo, per cui uscirà la solita non spiegazione: non sa perché l’ha fatto. Ma “bisogna capire”, “nessuno tocchi Caino”, regola aurea escogitata da quel bel tipo di Emma Bonino che ne ha fatto una associazione piena di Caini: terroristi, stragisti, omicidi a vario titolo. A forza di non toccare Caino, ci siamo finiti gli Abele.
Caino oggi è anche migrante, clandestino, viaggia per i treni e fa il comodo suo. Ho scritto più volte della pericolosità di viaggiare, ho raccontato di quell’africano erculeo che molestava tutti con le sue telefonate infinite e aggrediva una viaggiatrice esasperata: “Rassista, ma io fa quello che vuole”.
La sacra azienda non l’ha presa bene, pretendeva di riscrivere, di eliminare, di far finta di niente. Pochi giorni dopo un controllore è stato ripetutamente accoltellato da una coppia di balordi egizi, lui pregiudicato lei una ragazzina: i sindacati hanno indetto uno sciopero di protesta, non si è capito verso chi.
Altri due giorni e sulla linea Trenord Milano-Mortara tocca a un capotreno donna: un nordafricano pretende di fumare in carrozza, la picchia e pronuncia la formula magica: “Rassista io faccio quello che voglio”. È l’Apriti Sesamo dei nostri giorni, è la variante di Nessuno tocchi Caino. I sacri migranti lo hanno capito e ne abusano. Che dirà adesso la sacra azienda? E che il ministro che se ne lava le mani dicendo “io non pianto chiodi”?
Ma chi sa di viabilità ferroviaria scuote la testa: non esiste che un gancio piantato al posto sbagliato paralizzi il traffico di un intero Paese. Allora si fa finta di niente, uno non pianta chiodi, l’altro “fa quello che vuole”, e avanti così, nell’irresponsabilità generale. Avanti verso le coltellate, verso il collasso sociale, verso l’impossibilità del vivere.
Di Max Del Papa
11.11.2024
Max Del Papa. Giornalista dal 1992, si divide tra le Marche e Milano. Ultimi libri: “Vale Tutto” e “Eurostyle” (2023, autoprodotti) sullo Stato autoritario e l’Unione Europea più strega che matrigna.
Fonte: https://ilfarodimaxdelpapa.altervista.org/la-societa-del-far-finta-di-niente/