A inizio mese vi avevo informato delle dichiarazioni del Ministro di Stato nigeriano per le Risorse petrolifere, Timpre Sylva, che aveva parlato di un forte interesse di Mosca nell’investire nel gasdotto che dovrebbe collegare Nigeria e Marocco, taccando molti paesi della costa occidentale africana.
“I russi erano nel mio ufficio […], sono molto desiderosi di investire in questo progetto e ci sono anche molte altre persone che vogliono finanziarlo”, affermò il Ministro, conscio dell’attenzione che tutti stanno avendo per la costruzione del gasdotto sottomarino più lungo del mondo.
Abdul Hakim Al-Ruwaidi, giornalista del sito web arabo Noon Post, in un articolo pubblicato la settimana scorsa ha cercato di analizzare i motivi che ci sarebbero dietro l’interesse russo.
Secondo l’editorialista, Mosca vuole assumere il controllo anche delle fonti alternative di approvvigionamento del gas che l’Europa sta cercando, tra cui rientra il progetto del gasdotto africano che, una volta finito, dal Marocco potrà essere allungato fino al continente europeo
Oltre a ridurre al minimo i danni derivanti dall’imposizione di sanzioni anti-russe, i russi vogliono mantenere lo status di “re del gas”. Pertanto, o la Russia rimarrà il principale fornitore di risorse energetiche per l’Europa, o prenderà il controllo di qualsiasi progetto che l’Europa considera un’alternativa al gas russo.
Per farlo, metterà a disposizione dei paesi africani la sua colossale esperienza nella costruzione di gasdotti sottomarini, allargando così la sua influenza sul continente africano, per troppo tempo conteso solo da Cina, USA e Europa. Così facendo Mosca si assicurerà di poter comunque mettere pressione ai suoi vicini occidentali, nonostante non siano più acquirenti diretti del suo gas.
Massimo A. Cascone, 13.05.2022