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La Redazione

 

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La rete oscura del Mujahedin-e Khalq (MEK): Dal traffico di droga e di esseri umani all’abbandono di bambini in Europa

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A cura di Redazione CDC
Il 9 Marzo 2025
5756 Views
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Articolo 08-03-2025 MEK Copertina

di Alireza Niknam

Il gruppo terroristico Mujahedin-e Khalq (MEK), fondato negli anni ’60 in Iran, è stato impegnato in attività terroristiche e sovversive fin dalla sua nascita. Compiendo operazioni armate e assassinii di funzionari governativi e cittadini innocenti, l’organizzazione si è presentata come un gruppo violento e spietato. Dopo essere stato espulso dall’Iran, il MEK, con il sostegno di alcuni Paesi occidentali, è stato prima dislocato in Iraq e poi trasferito in Albania sotto pressione internazionale. Negli ultimi anni sono emerse prove che collegano questo gruppo ad attività illegali come il traffico di droga, di prodotti farmaceutici e di esseri umani in Europa, sollevando ampie preoccupazioni a livello internazionale. Queste attività non servono solo come risorse finanziarie, ma anche come mezzo per l’organizzazione per espandere la propria influenza e le proprie reti illegali.

Rete di traffico di droga in Germania e Italia

Le indagini hanno rivelato che il MEK è attivamente coinvolto nel traffico di droga e sfrutta le reti mediche per finanziare le sue operazioni in Europa. In particolare in Germania e in Italia, alcuni individui affiliati a questo gruppo hanno abusato delle loro posizioni nel sistema sanitario per creare reti per il riciclaggio di denaro e il traffico di droga.

Queste reti svolgono un ruolo cruciale nell’approvvigionamento e nella distribuzione delle forniture mediche necessarie alle basi del MEK in Albania, utilizzando istituzioni caritatevoli e associazioni mediche come copertura per nascondere le loro attività.
Secondo i rapporti pubblicati, un gruppo di medici residenti in Germania con un passato di appartenenza al MEK è stato ampiamente coinvolto nel riciclaggio di denaro e nel finanziamento di questo gruppo sotto la copertura di istituzioni e associazioni mediche. Alcuni di questi individui sono:

Mohammad Taslimi (alias Nader): Capo dell’Associazione iraniano-tedesca del personale medico, che ha utilizzato questa organizzazione per gestire una rete di mafia medica e finanziare il MEK.
Gita Ahrabian: Leader di una rete di mafia medica a Roma, Italia, la cui farmacia funge da copertura per le attività finanziarie e il riciclaggio di denaro del MEK.
Seyed Mehdi Arabshahi (soprannominato “Mehdi Florence”): Responsabile dell’approvvigionamento e del trasferimento di forniture mediche e farmaceutiche in Albania.
Questi individui, in coordinamento con la leadership del MEK, forniscono i farmaci necessari per il campo di Ashraf in Albania, contrabbandandoli sotto l’apparenza di aiuti umanitari.

Traffico di droga e attività del MEK in Albania

Negli ultimi anni, la polizia albanese ha ripetutamente denunciato attività illegali legate al MEK. Tra i casi più significativi ricordiamo:

11 luglio 2021: La polizia albanese ha intercettato un veicolo che trasportava cittadini siriani, iracheni e curdi e ha arrestato diversi membri del MEK. Questa rete aveva contrabbandato circa 400 membri del MEK dall’Albania alla Francia tra il 2019 e il 2021.
18 luglio 2021: La polizia albanese ha sequestrato un carico di droga diretto in Italia. Narges Abrishamchi e Hassan Nayeb-Agha sono stati identificati e arrestati come figure chiave di questa operazione. Tuttavia, grazie all’intervento degli Stati Uniti e alle pressioni diplomatiche, sono stati successivamente rilasciati.

I rapporti indicano che il MEK collabora con le mafie albanesi, turche e italiane per espandere le sue operazioni di traffico di droga. L’organizzazione è stata coinvolta nel traffico di droga e di esseri umani in tutta Europa, sfruttando i suoi legami con le reti mafiose regionali per facilitare le rotte del contrabbando e finanziare le sue attività. Secondo le fonti, la mafia albanese mantiene forti legami con gruppi criminali italiani e turchi, impegnati attivamente nel traffico di droga, armi e esseri umani. Queste reti utilizzano le rotte del contrabbando attraverso i Balcani per trasportare narcotici e persone nei Paesi dell’Europa occidentale. La collaborazione del MEK con queste organizzazioni criminali, in particolare con la mafia turca, gli permette di utilizzare le infrastrutture di contrabbando esistenti per spostare i suoi membri e finanziare le sue operazioni.

Traffico di esseri umani dall’Albania all’Europa occidentale

La rete di trafficanti di esseri umani del MEK, in collaborazione con gruppi mafiosi albanesi, ha trasportato illegalmente persone nei Paesi dell’Europa occidentale. Sulla base dei dati disponibili:
2018: Il governo francese ha smantellato 18 grandi reti di traffico di esseri umani gestite da albanesi, arrestando 83 persone.
2019: oltre 1.843 persone sono state contrabbandate dalla Francia al Regno Unito via mare, numero che è salito a 39.430 nel 2021.
2023: 80 membri del MEK sono stati contrabbandati in Grecia attraverso una rete mafiosa albanese guidata da un cittadino afghano, una via che l’organizzazione continua a sfruttare.

Molte delle persone trafficate finiscono per lavorare per gruppi mafiosi albanesi nel Regno Unito, impegnandosi nel traffico di droga e nella criminalità organizzata. Il MEK utilizza queste reti anche per trasportare i suoi agenti e per far entrare clandestinamente i rifugiati nei Paesi occidentali, in particolare in Grecia.

Trasferimenti forzati di bambini da parte del MEK: Una catastrofe umanitaria

Uno dei crimini più orribili commessi dal MEK è il trasferimento forzato dei figli dei suoi membri dall’Iraq a Paesi europei come la Germania e il Regno Unito, dove venivano poi abbandonati senza tutori. Negli anni ’90, l’organizzazione ha separato con la forza centinaia di bambini dai loro genitori e li ha trasferiti in Europa.

Tuttavia, quando è stato scoperto il loro coinvolgimento nel riciclaggio di denaro attraverso i bambini nel Regno Unito e in Germania, hanno crudelmente abbandonato questi bambini e sono fuggiti da questi Paesi. Questa azione disumana ha avuto conseguenze devastanti per i bambini coinvolti.

Conseguenze di questo crimine

1. Vittime della tratta di esseri umani e dello sfruttamento sessuale: Molti di questi bambini, privi di sostegno e tutela, sono caduti preda delle bande di trafficanti di esseri umani. Alcuni sono stati sottoposti a sfruttamento sessuale, trasformando il loro destino in un disastro umanitario. Privi di documenti d’identità e di sostegno sociale, questi bambini sono stati facilmente sfruttati dalle reti di trafficanti.
2. Cause legali e fuga dei leader del MEK: In seguito a questi crimini, sono state intentate diverse cause legali contro il MEK in Germania e nel Regno Unito. Tuttavia, i leader del gruppo sono fuggiti da questi Paesi prima di affrontare la giustizia, evidenziando ulteriormente la loro mancanza di responsabilità ed esponendo la loro natura disumana.

Negli ultimi anni, le organizzazioni per i diritti umani e gli organismi internazionali hanno espresso preoccupazione per questo problema. I rapporti indicano che i Paesi europei hanno compiuto sforzi per identificare e sostenere questi bambini. Tuttavia, a causa della complessità dei casi e della mancanza di informazioni sufficienti su molti di questi bambini, gli sforzi non hanno ancora prodotto risultati definitivi.

È fondamentale che le organizzazioni per i diritti umani, i governi europei e gli organismi internazionali conducano ulteriori indagini e adottino misure per proteggere questi bambini. Prevenire le attività illegali del MEK, identificare i bambini danneggiati da queste azioni e garantire la loro sicurezza dovrebbero essere priorità assolute. Le prove disponibili suggeriscono che il MEK, oltre alle sue attività terroristiche, è anche coinvolto nel traffico di droga, di esseri umani e di farmaci in Europa. Utilizzando reti complesse in Germania, Italia e Albania, l’organizzazione finanzia le sue operazioni e collabora con le mafie regionali per portare avanti i suoi obiettivi. L’abbandono di bambini, la collaborazione con bande di trafficanti di esseri umani e il riciclaggio di denaro sono tra i crimini in cui il MEK è coinvolto.

Queste attività illegali rappresentano una minaccia significativa non solo per la sicurezza nazionale europea, ma anche per la comunità internazionale. I governi europei e le organizzazioni internazionali devono condurre indagini approfondite sulle attività del MEK e intraprendere le azioni necessarie per arginare questi crimini. Una maggiore sorveglianza delle reti di traffico di droga e di esseri umani, una maggiore cooperazione internazionale per combattere il crimine organizzato e l’identificazione e il perseguimento delle figure chiave del MEK possono contribuire a limitare l’influenza e le operazioni dell’organizzazione.
Inoltre, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e il sostegno alle iniziative della società civile per denunciare i pericoli delle attività del MEK possono contribuire a mitigare il suo impatto negativo sulla sicurezza globale. I Paesi europei devono impedire al MEK di sfruttare le organizzazioni caritatevoli e le istituzioni umanitarie e applicare misure più severe per combattere i suoi crimini organizzati. Altrimenti, il MEK continuerà a espandere le sue reti di contrabbando e a finanziare le sue operazioni distruttive.

Di Alireza Niknam

 

Alireza Niknam. Reporter e ricercatore nel campo dei gruppi terroristici, in particolare il gruppo terroristico di Mujahedin-e Khalq (MEK). Ha conseguito una laurea in scienze politiche presso l’Università di Teheran e scrive articoli per diverse agenzie di stampa internazionali. Oltre al giornalismo è commentatore politico e consulente del TerrorSpring Institute nel campo dell’antiterrorismo.

08.03.2025

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