La menzogna del “contratto sociale”

Lo schema orwelliano del "passaporto vaccinale" dipende dalla menzogna del "contratto sociale”

 

Brandon Smith – The Liberty Sentinel – 8 settembre 2021

 

Quando i comunisti dicono “Noi viviamo in una società…”, quello che intendono veramente è “Voi vivete nella NOSTRA società e NOI stabiliremo cosa è meglio per voi”.

 C’è una domanda fondamentale che è necessario porre quando si esamina la questione del passaporto vaccinale, e quello che riscontro è che quasi nessuno nel mainstream la sta affrontando direttamente.

La domanda è:

È legalmente e moralmente accettabile limitare i diritti e l’accesso economico delle persone per costringerle a sottoporsi a un “vaccino” sperimentale, o a qualsiasi altra procedura medica?

Inoltre, chi decide quali procedure mediche possono essere accettate? Chi deve essere l’onnipotente e benevolo supervisore del percorso di salute di ogni essere umano? Chiedo questo perché non credo che molte persone si rendano conto delle ripercussioni future derivanti dal permettere ai governi o alle multinazionali (ciò che accade oggi) di imporre le vaccinazioni contro la Covid. E non finisce qui; infatti, non abbiamo idea di cosa succederà una volta aperto il vaso di Pandora.

Per esempio, l’argomento principale dei seguaci del “culto covidiano” e dell’establishment a favore dei passaporti vaccinali è la fantasia del “contratto sociale”. Essi sostengono che poiché “viviamo in una società”, tutto ciò che facciamo influisce in qualche modo su tutti gli altri e, poiché siamo tutti interconnessi, siamo obbligati nei confronti della collettività. In altre parole, la collettività ha il “diritto” di micro-gestire la vita dell’individuo perché, se l’individuo è autorizzato a prendere le proprie decisioni, potrebbe potenzialmente causare danni all’intero gruppo.

Nel caso in cui non si abbia familiarità con questa filosofia, si tratta di un’estensione del socialismo e del marxismo culturale e rappresenta il nucleo stesso della propaganda dei passaporti vaccinali. In passato sono stato coinvolto in dibattiti pubblici con persone filo-socialiste che tentavano di difendere i pregi del socialismo e ogni volta l’argomento si riduceva a una singola obiezione: io dico che se un gruppo di persone vuole andare a costituire la propria piccola comunità socialista, ne ha tutto il diritto…, purché sia VOLONTARIA. Poi, se fallisce e crolla non importa, perché non riguarda me o chiunque altro che non ha voluto partecipare.

Il problema è che questi socialisti/comunisti/marxisti/collettivisti semplicemente non afferrano la nozione di volontarietà. Credono che la gente debba essere costretta a fare la cosa giusta o ad aiutare gli altri, e sono loro che decidono quale sia la cosa giusta e chi debba ricevere l’aiuto. Sono sempre loro che decidono quali libertà sono accettabili e quali libertà sono scomode per la loro agenda. Quando dicono “Viviamo in una società…”, quello che intendono veramente è “Voi vivete nella NOSTRA società e NOI stabiliremo cosa è meglio per voi”.

Quando sostengo che una comunità socialista dovrebbe essere volontaria, inevitabilmente ribattono che le persone non si impegneranno in un tale sistema volontariamente, quindi devono essere costrette a fare ciò che è meglio per il “bene maggiore”.

In termini di passaporti vaccinali, il contratto sociale collettivista è un elemento chiave. Sostengono che essere non vaccinati non è una libertà personale perché chi non è vaccinato mette a rischio la vita di tutti gli altri. Il contratto sociale è quindi violato perché facendo una scelta di vita personale si mettono in pericolo i diritti degli altri.

È interessante però notare come i seguaci del “culto covidiano” siano persone che non applicano la stessa logica ad altre questioni sanitarie come l’aborto. Intendo dire che non ci sono prove sostanziali a sostegno dell’affermazione che le persone non vaccinate siano una minaccia per la vita degli altri più di quanto lo siano le persone vaccinate, e ne parleremo tra un momento. Ma quando parliamo di aborto, stiamo parlando di una decisione medica personale che porta alla morte diretta e osservabile di un altro essere umano, innocente, con i suoi diritti. Gli aborti mettono fine alla vita di oltre 800.000 persone non ancora nate ogni anno negli Stati Uniti, molto più di quanto non faccia la Covid.

“Il corpo è mio e io decido” apparentemente si applica solo all’uccisione dei bambini, ma non alle persone che non vogliono diventare cavie per un cocktail di mRNA che non è stato testato sul lungo periodo per dimostrarne la sicurezza.

Immaginate però se invertissimo lo scenario e applicassimo il vasto argomento del contratto sociale a qualcosa come i bambini e la popolazione! Un membro collettivista/sinistrorso del culto del riscaldamento globale potrebbe anche sostenere che l’aborto dovrebbe essere legalmente obbligatorio perché avere un bambino o “troppi bambini” aumenta le emissioni di carbonio e ciò mette la società “a rischio” ancora di più (di nuovo, senza alcuna prova a sostegno della tesi). Permettendo alla narrazione del contratto sociale di continuare incontrollata, apriamo la porta a nuove orribili misure oppressive e a una completa cancellazione della nostra autonomia.

Penso che si possa dire che l’ideologia del “contratto sociale” sia altamente selettiva e ipocrita. I seguaci del “culto covidiano” non si preoccupano di salvare vite, si preoccupano solo della propria narrazione ideologica e del potere di far sottomettere le persone ad essa. Ma scaviamo ancora più a fondo nel ragionamento alla base dell’affermazione del contratto sociale. Chi sta effettivamente morendo a causa di individui non vaccinati, che secondo le statistiche nazionali sui vaccini costituiscono circa il 50% della popolazione statunitense?

Il tasso medio di mortalità per infezione (IFR) da Covid è un mero 0,26% secondo decine di studi e i numeri del governo stesso. Ciò significa che le persone non vaccinate non sono nemmeno una remota minaccia per il 99,7% della popolazione. Circa il 40% di tutte le morti per Covid sono costituite da persone in case di cura con patologie pre-esistenti, il che significa che non sappiamo se sono effettivamente morte di Covid o a causa dei problemi di salute di cui soffrivano già. Il bacino di persone che potrebbero essere colpite da chi non è stato vaccinato diventa sempre più piccolo…

E che dire della ridicola contraddizione che sorge quando parliamo della narrativa dell’obbligatorietà rispetto a quella del passaporto? Se le mascherine e i vaccini funzionano davvero, allora come può una persona non vaccinata o non mascherata essere una minaccia per una persona vaccinata? Se i vaccini e le mascherine non funzionano, allora perché usarli e perché forzare alle vaccinazioni tramite l’obbligo di passaporti?

La propaganda mainstream afferma che i non vaccinati diventeranno in qualche modo delle capsule di Petri per nuove mutazioni, che danneggeranno le persone vaccinate. Non ci sono prove a sostegno di questa affermazione. In effetti, ci sono più prove che suggeriscono che sono le persone vaccinate a innescare mutazioni e varianti. I media dicono che questo non è motivo di preoccupazione, ma se non lo è allora non dovremmo nemmeno preoccuparci delle mutazioni che si sviluppano nella popolazione non vaccinata, se ce ne sono.

Il fatto è che sempre più prove scientifiche stanno dimostrando che i vaccini sperimentali NON sono efficaci e che i non vaccinati sono effettivamente più protetti dalla Covid indipendentemente dalla variante o mutazione.

Il vero numero di infezioni negli Stati Uniti è impossibile da conoscere perché, secondo il CDC, fino al 59% delle persone che prendono la Covid e la diffondono è asintomatico. Non sanno mai di averlo, quindi è improbabile che facciano il test. Detto questo, è chiaro che molti milioni di americani hanno avuto a che fare con il virus e ora hanno sviluppato un’immunità naturale (si dà il caso che io sia uno di loro). Gli elitari dell’establishment, come Anthony Fauci, si rifiutano di riconoscere l’immunità naturale come fattore e dicono che SOLO le persone vaccinate sono legittimate ad ottenere il passaporto. Perché?

Da paesi con alti tassi di vaccinazione, come Israele, vengono pubblicati più studi che contraddicono completamente la narrativa di Fauci sull’immunità naturale. Israele ha un tasso di vaccinazione di circa il 63% secondo le statistiche del governo, ma le prove scientifiche che hanno pubblicato mostrano che le persone vaccinate hanno 13-27 volte più probabilità di contrarre la malattia e 8 volte più probabilità di essere ospedalizzate rispetto alle persone che hanno l’immunità naturale. Sembra quasi che i vaccini mRNA rendano le persone PIÙ suscettibili al virus piuttosto che meno suscettibili.

Dati recenti pubblicati dallo stato del Massachusetts avvalorano questa convinzione. Nel mese di luglio, il Massachussets ha riportato almeno 5.100 infezioni da Covid, tutte persone che erano completamente vaccinate. Più di 80 di loro sono morte, ovvero un tasso di mortalità molto più alto rispetto ai non vaccinati. Nella mia contea di 20.000 persone, con un basso tasso di vaccinazione e nessun obbligo di mascherina, nel primo anno della pandemia si sono registrati solo 17 morti in totale per Covid.

Questo ci porta alla domanda: perché assumere il cocktail di mRNA? Cosa ci si guadagna? Beh, non c’è niente da guadagnare in termini di sicurezza sanitaria. Anche se ti capita di far parte dello 0,26% delle persone a rischio Covid, alla lunga è meglio correre il rischio dell’immunità naturale piuttosto che farsi vaccinare.

La risposta alla domanda non riguarda la salute, ma la negazione dell’accesso. Il governo e i suoi partner aziendali stanno cercando di fare in modo che si debba essere vaccinati per poter partecipare alle normali attività sociali, o anche per conservare il proprio lavoro. Non solo, ma il processo andrà avanti all’infinito perché ogni anno ci saranno nuove varianti e nuovi richiami. L’unica ragione per fare il vaccino è mantenere almeno una manciata di libertà ed evitare la povertà e la fame.

E qui dobbiamo tornare alla domanda posta all’inizio di questo articolo:

É legalmente e moralmente accettabile limitare i diritti e le possibilità economiche delle persone per costringerle a sottoporsi a un “vaccino” sperimentale?

I seguaci del “culto covidiano” diranno che i diritti delle aziende private superano i diritti individuali, quindi le aziende dovrebbero essere autorizzate a discriminare i dipendenti in base al loro stato di vaccinazione. Ma, di nuovo, quello che stiamo vedendo nella maggior parte dei casi non sono aziende private, ma gruppi di imprese finanziati dal governo e collusi direttamente con i governi per far rispettare l’agenda del passaporto. Quindi dovrei dire di no, queste imprese non hanno il diritto legale di prosperare con i soldi delle tasse pubbliche e poi affermare di essere entità private che hanno la libertà di invadere la privacy medica dei dipendenti e dei clienti.

E comunque, da quando i collettivisti si preoccupano dei diritti delle imprese private? Altra ipocrisia…

Se parliamo di piccole e medie imprese senza incentivi da parte del governo, allora la questione diventa più complicata. In molti stati e in altri paesi le imprese impongono il passaporto solo perché se non lo fanno saranno punite dal governo. In questo caso l’argomento dei diritti delle imprese private va a farsi benedire. I seguaci del “culto covidiano” rispettano l’indipendenza delle imprese solo quando conviene loro.

Francamente, sono le piccole imprese che vengono danneggiate di più dall’obbligo vaccinale, e i costi extra che comporta il solo applicare i passaporti nei propri stabilimenti le seppelliranno. Qualsiasi piccolo imprenditore che volontariamente sostenga le regole del passaporto deve essere preda di un desiderio di morte finanziaria.

In termini di governo, i seguaci del “culto covidiano” sosterranno che ci sono precedenti della Corte Suprema per l’applicazione legale delle vaccinazioni. Onestamente, non mi interessa, e nemmeno a milioni di altri americani. Un gruppo di sommi sacerdoti in abito nero non può permettersi di decidere autonomamente sulla mia salute; io decido e non c’è niente che loro possano fare. È qui che dobbiamo fare i conti con la morale e i principi coinvolti; le vite degli altri non sono in alcun modo influenzate dalla mia decisione di non accettare i passaporti vaccinali. E solo perché un gruppo di persone ha paure irrazionali riguardo alla minaccia Covid non significa che persone con più discernimento sui fatti debbano essere obbligate a farle “sentire meglio” o a sentirsi più sicure.

Il punto fondamentale è questo: le nostre libertà sono più importanti delle vostre paure paranoiche, e non ci adegueremo. Noi non sottoscriviamo il vostro falso contratto sociale e voi non siete nella posizione di dettare i termini della nostra “società”. Non vi piace? Siete più che benvenuti a lasciare il paese e fondare una Utopia vaccinale da qualche altra parte. Vedremo come andrà a finire per voi alla lunga.

 

Fonte: https://libertysentinel.org/orwellian-vax-passport-scheme-depends-on-social-contract-lie

 

Scelto e tradotto da Cinthia Nardelli per ComeDonChisciotte

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