Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha promesso di intraprendere un’azione decisiva e “schiacciare” qualsiasi potenza straniera “ostile”, pochi giorni dopo aver affermato che Pyongyang avrebbe fatto avanzare il proprio arsenale atomico “alla massima velocità possibile”.
Parlando dopo un incontro con alti funzionari coinvolti nell’organizzazione di un’importante parata militare all’inizio di questa settimana, Kim ha sottolineato le crescenti minacce di un mondo in cui “i poteri si scontrano ferocemente e continuano a rafforzarsi”, anche nella sfera nucleare, sostenendo che la potenza “schiacciante” è l’unica garanzia della sicurezza del suo paese.
“Al fine di sopprimere preventivamente e completamente e schiacciare tutti i tentativi pericolosi e le azioni minacciose, inclusa la continua e aggravata minaccia nucleare da parte delle forze ostili, se necessario, il Comitato Centrale del Partito manterrà fermamente l’assoluta superiorità della nostra forza rivoluzionaria”, ha detto Kim, come citato dalla KCNA statale.
Le osservazioni fanno seguito all’impegno di Kim di “continuare a prendere misure per sviluppare ulteriormente le forze nucleari del nostro stato alla massima velocità possibile”, insistendo che Pyongyang deve essere pronta per un dispiegamento nucleare “in qualsiasi momento”, a causa delle tensioni in costante aumento con gli Stati Uniti.
Pyongyang ha effettuato una serie di test sulle armi quest’anno, tra cui un missile balistico intercontinentale (ICBM), il suo primo lancio di questo tipo dal 2017, a seguito di una moratoria sui principali test sugli armamenti. Queste mosse hanno coinciso non solo con la presidenza Joe Biden a Washington, ma più recentemente anche con il cambio di leadership a Seoul, con il presidente eletto sudcoreano Yoon Suk-yeol che ha preso una linea molto più dura contro il nord rispetto al precedente capo di stato.
I precedenti presidenti – Donald Trump e Moon Jae-in – hanno fatto importanti passi avanti nella diplomazia con Pyongyang, organizzando una serie di vertici, tra cui uno storico incontro faccia a faccia nella famigerata zona demilitarizzata (DMZ). Questi sforzi in seguito sono svaniti tuttavia, lasciando le relazioni tra tutte le parti nel limbo.
Massimo A. Cascone, 30.04.2022
Fonte:
http://kcna.kp/kp/article/q/d5d3aa9c0742c7d65589b21879bbcdb3.kcmsf