Una sentenza molto importante del tribunale di Ivrea obbliga l’Asl Torino 4 a risarcire un’infermiera sospesa senza stipendio perché aveva rifiutato di firmare il consenso informato, caricando così eventuali responsabilità per effetti avversi sullo stato e i medici vaccinatori. La donna, che lavorava al poliambulatorio di Castellammonte, si era presentata al centro vaccinale nella ex Manifattura di Cuorgnè con i suoi legali, sostenendo che in quanto obbligata a vaccinarsi, era nel suo diritto il diniego di firmare il modulo di consenso. Per questo i medici vaccinatori si erano rifiutati di somministrarle la dose, e l’Asl aveva fatto scattare la sospensione. La donna ha però avuto la lungimiranza di denunciare l’accaduto, e il tribunale del lavoro ha sancito il suo diritto a ricevere dall’Asl To4 tutti gli stipendi non percepiti nel periodo di tempo intercorso tra la sospensione e il reintegro, oltre al rimborso delle spese legali.
Si tratta di una sentenza di primo grado contro cui la stessa azienda potrà presentare ricorso e che quindi non passerà in giudicato. I due presupposti che potrebbero costituire un precedente sono, appunto, la possibilità di rifiutare il consenso informato per le categorie con obbligo vaccinale e l’obbligo di valutazione di altra collocazione per il datore di lavoro. (Torino Today)
Una sentenza che, sebbene di primo grado, può passare in letteratura e costituire un appoggio per chi si ritrovi a dibattere casi similari. In ogni caso, anche se l’infermiera in questione è riuscita a trovare un modo per uscirne, restano tutti coloro che ancora adesso non sanno come sbarcare il lunario perché vittime dell’apartheid sanitaria.
MDM 22/03/2022
Fonte https://www.torinotoday.it/cronaca/sentenza-infermiera-no-vax-ospedale-castellamonte.html