Di Movisol.org
La seguente dichiarazione è stata rilasciata l’8 marzo da Helga Zepp-LaRouche, fondatrice dello Schiller Institute, per un’immediata diffusione ed approvazione internazionale. Viene rilasciata in un momento in cui l’Europa si trova a un bivio storico, in cui è necessario mettere urgentemente sul tavolo un’alternativa diversa se si vuole evitare una catastrofe. Vi invitiamo a sottoscriverla e portare il più rapidamente possibile questo tema nel dibattito pubblico.
L’Unione Europea (UE) e la maggior parte dei governi europei sono in preda a un’isteria bellica che può essere paragonata solo alla follia guerrafondaia che precedette la Prima Guerra Mondiale. Sono previste spese astronomiche per il riarmo: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen vuole investire 800 miliardi di euro (!) nel piano “Rearm Europe”, appellandosi all’articolo 122 del trattato di Lisbona per aggirare il Parlamento europeo. Il probabile prossimo Cancelliere tedesco Friedrich Merz, che prima delle elezioni [del 23 febbraio] aveva promesso che la CDU non avrebbe modificato il freno al debito, ora dice l’esatto contrario: propone, per cominciare, 400 miliardi di euro (!) per l’aumento degli armamenti e 500 miliardi di euro per le “infrastrutture”, che serviranno in gran parte a scopi militari, ma senza fissare un limite massimo (!) per la spesa militare: “Whatever it takes!”, sostiene Merz. Sono le famigerate parole che Mario Draghi ha usato durante la crisi dell’euro per indicare che tutte le valvole del denaro dovrebbero essere aperte. E questo in un momento in cui l’economia fisica tedesca è in caduta libera, in cui alcuni paesi europei sono schiacciati da gigantesche montagne di debito e l’Europa è già stata in gran parte lasciata indietro economicamente.
E perché un aumento così improvviso e fantastico di denaro, come se non ci fosse un domani? Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta parlando con il presidente russo Vladimir Putin e vuole porre fine alla guerra in Ucraina, che è stata persa militarmente da tempo, avviando il negoziato per porre fine all’orribile morte di ucraini e russi. Allo stesso tempo, Trump sta allontanando il mondo dall’orlo di una guerra mondiale termonucleare, sull’orlo della quale ci troviamo a causa dell’escalation della precedente amministrazione statunitense.
Ma invece di congratularsi con Trump e sostenerlo, l’Unione Europea, così come il Premier britannico Keir Starmer, il Presidente francese Emmanuel Macron e Merz, stanno cercando di continuare la guerra in Ucraina “fino all’ultimo ucraino”, anche se gli esperti stimano che abbia già causato la morte di oltre un milione di ucraini e circa 300.000 russi.
Gli europei stanno quindi tentando di ripetere il sabotaggio con cui il primo ministro britannico Boris Johnson ha silurato l’accordo di Istanbul tra Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel marzo 2022, accordo che avrebbe potuto porre fine alla guerra dopo poche settimane, rendendosi così responsabile di tutte le morti avvenute da allora.
Allo stesso tempo, diversi servizi segreti in Svezia, Danimarca, Germania, ecc. stanno elaborando previsioni secondo le quali entro il 2029-30 la Russia avrà sviluppato le proprie capacità militari a tal punto da poter attaccare uno o più Stati dell’UE. Si tratta di un’affermazione puramente motivata da ragioni geopolitiche, per la quale non vi è alcuna prova, ma che potrebbe verificarsi se l’Europa continuerà a concentrarsi sullo scontro, secondo il motto: “Ciò che grido nella foresta, ritornerà come un’eco”.
Vari istituti, come il Kiel Institute for the World Economy, sottolineano che né la Bundeswehr tedesca, né le forze armate britanniche o francesi sono minimamente in grado di affrontare una diretta contrapposizione con la potenza nucleare più forte del mondo, la Russia. Il Kiel Institute ha avvertito, ad esempio, che ai ritmi attuali di approvvigionamento, la Bundeswehr impiegherebbe fino a 100 anni per raggiungere il livello delle scorte del 2004. L’esercito britannico ha solo 219 carri armati, mentre la Russia ne produce oltre 1000 all’anno. La Royal Air Force britannica ha solo 173 aerei da combattimento! L’Italia dispone di ben 150 carri armati da combattimento! L’offerta di Macron di utilizzare le armi nucleari francesi come ombrello nucleare per tutta l’Europa dovrebbe essere vista come una provocazione nei confronti della Russia più che come una vera e propria protezione.
Tom Harrington, docente emerito del Trinity College di Hartford, Connecticut, ha riassunto bene la reazione degli europei: “Se sei un chihuahua e interpreti un dobermann per molti anni in TV, puoi dimenticarti di essere un chihuahua. Questo può portare a molte delusioni quando il regista annulla la produzione”.
Se l’UE e i singoli Stati membri europei saboteranno l’intenzione di Trump di porre fine, insieme alla Russia, alla guerra in Ucraina, che è stata una guerra per procura tra Stati Uniti e Russia fin dall’inizio, commetteranno un errore storico catastrofico. Se poi tenteranno anche di finanziare l’enorme mancanza di capacità militari creando denaro al di fuori dei bilanci regolari, ripeteranno la politica delle banconote Mefo del presidente della Reichsbank tedesca Hjalmar Schacht negli anni Trenta. A quel punto, la grande guerra con la Russia e con tutti i paesi con cui la Russia ha un accordo strategico diventerebbe una profezia che si autoavvera!
Le istituzioni europee finora non sono riuscite a riflettere sui propri errori strategici degli ultimi decenni, che hanno portato alla situazione attuale così spiacevole per loro. Invece di cogliere la grande opportunità storica offerta dalla caduta del muro di Berlino e dalla riunificazione tedesca per stabilire un ordine di pace che all’epoca era assolutamente possibile, tutta l’Europa ha finito per seguire le politiche dei neoconservatori anglo-americani. Invece di sciogliere la NATO insieme al Patto di Varsavia nel 1991, l’Occidente ha infranto tutte le promesse fatte al presidente sovietico Mikhail Gorbachev e ha ampliato la NATO non meno di sei volte, per un totale di 1000 chilometri, fino ai confini della Russia, creando così le condizioni per una crisi missilistica cubana al contrario. Inoltre, la politica di sanzioni, il cambio di regime e le guerre interventiste, soprattutto nell’Asia sud-occidentale, hanno creato un enorme contraccolpo in tutto il Sud del mondo.
Ma le istituzioni europee sono state finora incapaci di riflettere sui propri errori per l’ovvio timore che ciò possa avvantaggiare i loro critici. Di fronte alla scelta di aderire alla nuova politica di pace degli Stati Uniti di Trump, si stanno schierando dietro la politica britannica, e quindi dietro il paese che guida la politica di guerra!
Chiaramente, le istituzioni europee filo-atlantiche non si sono ancora rese conto che lo sviluppo storico si è già spostato in modo massiccio verso l’Asia. Diverse nazioni hanno tassi di crescita che l’economia europea può solo sognare. Il successo economico della Cina è dovuto alla sua politica economica, che dà priorità agli investimenti nelle infrastrutture, nell’economia reale, nell’innovazione, nell’eccellenza nell’istruzione e nell’aumento della produttività attraverso investimenti in tecnologie all’avanguardia.
I partner commerciali della Cina traggono vantaggio da questa politica, che si basa su una cooperazione vantaggiosa per tutti, poiché è anche economicamente vantaggiosa per la Cina. Organizzazioni come i BRICS, che ora annoverano 19 membri e partner e molti altri che sperano di aderire, così come l’ASEAN, l’OCS, l’UEE e altre, rappresentano ora un’alternativa interessante all’ordine unipolare “basato sulle regole” basato esclusivamente su alleanze militari e interessi geopolitici. Soprattutto, è ormai noto che l’applicazione di queste “regole” è una questione altamente arbitraria.
L’Europa ha reagito con grande panico e appelli alla guerra ai segnali improvvisi di Trump per la fine della guerra in Ucraina e la ripresa della diplomazia con la Russia. Ma c’è ancora tempo per correggere questa rotta potenzialmente fatale. Se l’Europa vuole superare la sua attuale miseria economica, la via d’uscita sta nella cooperazione con le nazioni del Sud del mondo, che è diventato da tempo la maggioranza globale.
L’umanità è giunta al punto in cui deve superare i vecchi schemi di pensiero radicati nella geopolitica e nella Guerra Fredda e sostituirli con una nuova architettura globale di sicurezza e sviluppo che tenga conto degli interessi di tutte le nazioni del pianeta. Un esempio positivo è fornito dalla Pace di Westfalia, che fu possibile perché le parti in conflitto giunsero alla conclusione che se la guerra fosse continuata, nessuno avrebbe potuto godere della vittoria, poiché non ci sarebbero stati sopravvissuti. Quanto più convincente è questo argomento in tempi di armi termonucleari che, se usate, porterebbero all’estinzione di tutta l’umanità!
Esortiamo i politici europei a rinsavire!
Non ripetete gli errori degli anni Trenta!
L’umanità si trova al bivio più importante della sua storia!
Per un nuovo paradigma: cooperazione invece di scontro!
Per negoziati immediati su una nuova Pace di Westfalia!
Per la fine della guerra in Ucraina attraverso negoziati e diplomazia!
Per la fine della guerra a Gaza attraverso la diplomazia, il riconoscimento della soluzione dei due Stati e lo sviluppo economico dell’intera regione!
Nessuno stazionamento di missili americani a medio raggio in Germania!
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Di Movisol.org
10.03.2025
Fonte: https://movisol.org/invece-di-riarmarci-per-la-grande-guerra-dobbiamo-creare-unarchitettura-di-sicurezza-globale/