Il microbiologo Roberto Rigoli e l’ex direttore generale di Azienda Zero, Patrizia Simionato, sono accusati di aver mentito sull’efficacia dei test rapidi per la diagnosi della Covid, di aver fornito falsi documenti per attestare che i test erano stati verificati.
I reati per cui si procede sono falso ideologico in atto pubblico e depistaggio.
ll Procuratore Cappelleri [a seguito delle indagini], dichiara in sintesi che sarebbe stato alterato il procedimento amministrativo di affidamento diretto, gestito da Azienda Zero, alla società Abbott Srl di Milano, per una fornitura di 480 mila test rapidi, avvenuta in due tranche nell’agosto e nel settembre 2020, per un importo totale di 2.160.000 euro. Rigoli imputato anche di depistaggio, per aver fornito agli investigatori “documentazione fasulla” sulla validità dei test.
L’udienza preliminare è stata fissata al 12 dicembre prossimo, davanti al Gup Maria Luisa Materia.